Grandi successi per la “Driving For Victory” al 18^ Rally “Ronde del Canavese”
Era un ultimo appuntamento stagionale molto atteso dai piloti della “Driving For Victory” quello con il 18^ Rally “Ronde del Canavese”, e così è stato.
Quattro i protagonisti della scuola, il progetto realizzato da Corrado Perino, con l’obiettivo di formare giovani e nuovi talenti che possano gareggiare nelle gare internazionali facendo prima esperienza nelle gare minori, al via del round canavesa no: Fabrizio Cave, alla sua prima esperienza a bordo di una Rally5, lo sloveno Slaven Sekulija al volante della Ford Fiesta Rally3, Giacomo Alice sull’agguerritissima 600 ed Hervè Navillod che ha occupato il sedile destro della Peugeot 106 guidata dal valdostano Yael Bagnod.
C’era tanta curiosità intorno alla partecipazione del neo campione di zona 1, Fabry Cave, per la prima volta alla guida della Renault Clio Rally5 della VMat Racing che, senza aver fatto alcun tipo di test della vettura, ha conquistato un secondo posto finale di classe, con un distacco di 5.80 da Chiaberto vincitore della Rally5, ed una 22esima posizione assoluta. Ottima la sua prestazione a bordo della Clio preparata dall’instancabile team di Mattia Violante, reduce da una stagione da incorniciare grazie ai tanti ed importanti risultati ottenuti, che ha consegnato al pilota di Ceresole d’Alba una vettura che definire perfetta è poco.
“E’ stata una gara molto impegnativa, molto tosta dove ho preso un buon feeling con la macchina e ho avuto ottime sensazioni. Mi è piaciuta parecchio e sono convinto che si possano fare delle belle cose in vista della prossima stagione. Il risultato mi soddisfa solo per metà perché io sono nato per vincere e voglio farlo, non posso perdere ma è stata colpa mia perché sulla prima della mattina mi sono addormentato. Adesso inizia il lavoro più importante, ossia quello di cercare gli sponsor che mi permettano di essere al via nel 2025 proprio a bordo di questa vittura” ha commentato Cave navigato per l’occasione dal buon Paolo Tozzini.
Gara da dimenticare, invece, per il croato Slaven Sekuljica che per l’occasione ha avuto sul sedile destro lo sloveno Oslaj, navigatore professionista, che si è dovuto ritirare a causa di un incidente sulla prima prova mentre da incorniciare la prestazione del valdostano Hervè Navillod alle note dell’amico Yael Bagnod, alla sua seconda esperienza come pilota su un’altra vettura della VMat Racing, la Peugeot 106 N2, che hanno conquistato un bellissimo terzo posto di classe e la 42esima posizione assoluta.
“Diciamo che è stata un’ottima gara e abbiamo cercato di crescere pian piano, fino all’ultima prova, dove l’idea di portare a casa la macchina intera era più importante del tempo. Ci siamo divertiti tantissimo e sicuramente per Yael è stata una gara dove ha imparato tanto per via delle condizioni della prova” ha commentato Navillod.
Buona prestazione anche per l’ultimo pilota della “Driving For Victory” in gara, il fornese Giacomo Alice navigato da Gabriele Meloni a bordo della 600 kit per i colori della Scaccomatto Racing che conquista una quarta posizione nella classe A0 ed un 54esima assoluta.
“Quest’anno per me era la seconda partecipazione al rally del canavese e ho deciso di farla a bordo della 600 kit del Team scaccomatto, vettura nuova per me. La gara, come da premesse, si è rilevata fin da subito molto difficile e allo stesso tempo divertente, caratterizzata da un fondo viscido, tagli profondissimi, soprattutto per la piccola 600, e tantissimo fango. Prova dopo prova, anche se con piccoli errori, siamo andati avanti divertendoci con l’obiettivo di arrivare alla fine della gara e così è stato. Purtroppo, sull’ultima PS un piccolo guasto ci ha rallentati, ma siamo comunque riusciti a portare la macchina al palco d’arrivo di Rivarolo. Ringrazio il mio navigatore, Gabriele Meloni per avermi accompagnato anche in questa gara, Corrado Perino per la stesura delle note, gli sponsor e il Team Scaccomatto per l’assistenza e le macchine sempre perfette” ha dichiarato Alice.
Decisamente soddisfatto il coach Corrado Perino: “Cave ha saputo adattarsi subito alle caratteristiche di guida delle cosiddette macchine moderne, nonostante le condizioni non fossero le più ottimali, e ha portato a termine una bellissima gara combattendo contro un pilota, Chiaberto, che è davvero forte. Giacomo era alla sua prima gara con la 600 e si è divertito un mondo, peccato per il piccolo problema sul finire di gara, ma ogni prova che ha fatto è riuscito a togliere qualcosa e ha fatto tanta esperienza. Hervè è stato bravissimo a riuscire a contenere l’esuberanza del pilota che si è dimostrato attento a tutte le indicazioni ricevute. Peccato per Slaven che è stato davvero sfortunato concludendo la sua gara sulla prima speciale dopo poche centinaia di metri. Le premesse erano buone perché anche durante lo shakedown si era visto che poteva avere un buon potenziale”.