Grazie ad una grande gara, gli azzurri ripetono il successo dello scorso anno, andando a vincere davanti alla Bulgaria di Hermunen e alla Francia.
Vincere è difficile, confermarsi lo è ancora di più. La Maglia Azzurra Supermoto però ci è riuscita vincendo per la seconda volta consecutiva il Supermoto delle Nazioni. Dopo la splendida vittoria dell’anno scorso a Portimao, ecco il successo di poche ore fa a Pleven, in Bulgaria. Gli avversari erano forti, fortissimi, ma l’Italia è stata eccellente con tutti i suoi piloti: Ivan Lazzarini, Cristian Ravaglia e Teo Monticelli. Nonostante un Mauno Hermunen col passaporto bulgaro e una Francia temibile, gli azzurri hanno portato a casa la medaglia d’oro precedendo di due punti i padroni di casa e di nove i transalpini.
“E’ stata una gara difficile e stupenda – spiega entusiasta il Commissario Tecnico FMI, Attilio Pignotti – in cui è venuta fuori la compattezza del nostro gruppo. Abbiamo messo in pista un’ottima strategia e i piloti non hanno sbagliato nulla. Per questo voglio fare i complimenti ai miei ragazzi”. Per vincere sono servite velocità, astuzia e voglia di superare ogni ostacolo: “Nella prima gara, appena partito Lazzarini si è trovato in una mischia causata da una caduta e dopo il primo giro era 22°. A seguito di una grande rimonta ha chiuso 9°”.Piazzamento che alla fine giornata sarà scartato e che non ha minimamente offuscato la prova dell’italiano, protagonista assoluto della terza manche, quando “è partito al comando e a guidato la gara dall’inizio alla fine”. Insomma, è stato perfetto. Una perfezione rasentata da Cristian Ravaglia: “Nella prima manche è partito 19° – spiega Pignotti – ed è passato 5° sotto la bandiera a scacchi. Nella Race 2 invece è scattato davanti e ha concluso al 2° posto”. Ottime prestazioni per tutti, anche per Teo Monticelli: “Si è sacrificato per la squadra – continua il C.T. – e partendo sempre 19° ha terminato le sue heat all’8° e al 7° posto”.
In una giornata del genere, le emozioni sono state magnifiche: “Confermarsi è fantastico – dice Pignotti –perché per riuscirci bisogna fare tanti sforzi. I ragazzi poi hanno formato un gruppo molto unito sia tra loro che con il team. Detto questo, vorrei anche ringraziare la Federazione, che ci dà l’opportunità di lavorare nel modo giusto”.