Gentili Signori,
per par condicio e per rispetto al diritto di replica, con la presente inoltriamo integralmente quanto ricevuto dal presidente del Motoclub Colleferro T. Piccirilli Paolo Pelacci, in risposta alle dichiarazioni del presidente del Co.Re. Liguria Marco Marcellino riportate nel nostro Comunicato Stampa n. 02/2013 del 14 ottobre scorso relativo al XI Trofeo delle Regioni Enduro svoltasidomenica 13 ottobre 2013 a Colleferro (RM).
Spett/le Tony,
dopo aver letto l’articolo sul Trofeo delle Regioni di Enduro, svoltosi in casa del MC Colleferro lo scorso 13 Ottobre, non potevo fare a meno di chiederti di concedermi uno spazio per potermi difendere da alcune affermazioni del sig. Marcellino, contenute appunto nell’articolo.
Ovviamente mi permetto di chiederti in questo modo, con l’educazione e la correttezza che mi contraddistinguono, di avere la possibilità di potermi interfacciare con l’intero enduro nostrano, per poter divulgare la mia versione dei fatti richiamati dal sig. Marcellino, facendolo così con la stessa modalità che ad egli è stata concessa.
Innanzitutto mi preme precisare che lo scrivente non conosce personalmente il sig. Marcellino e parimenti preciso di essere venuto a conoscenza dell’esistenza di un “Trofeo delle 4 Regioni” solo ora.
Ad ogni modo l’idea del Trofeo delle Regioni di Enduro, mi venne in mente nell’inverno del 2001 pensando esclusivamente a come ridurre in piccolo ed a livello nazionale la più nota Six Days, unica vera ispirazione del Trofeo.
Durante la prima prova del Campionato Italiano di Enduro Senior/Junior 2002, svoltasi in provincia di Taranto (mi sembra a Grottaglie), ebbi modo di esporre l’idea ad alcuni piloti titolati, a molti dei quali l’iniziativa sembrava che piacesse. Solo allora, caricato dai positivi riscontri avuti nel paddock dell’enduro italiano, provai a parlarne con Franco Gualdi, che ovviamente non ha bisogno di presentazioni, il quale fu invece un po’ più perplesso rispetto ai piloti che avevo incontrato a Taranto, ma la cosa non mi spaventò, anzi!
Lo step successivo fu quello di chiedere un appuntamento con il Presidente Sesti, notoriamente proveniente dal mondo dell’enduro, che incontrai a Roma per la prima volta nel mese di Maggio 2002, presso la sede FMI di Viale Tiziano. Anche il Presidente si mostrò un po’ perplesso dell’idea, però allo stesso tempo mi fece capire che dell’iniziativa ne avrebbe parlato con i soggetti deputati al settore enduro della FMI, per valutare se ci fossero i presupposti per portarla avanti.
Dopo l’estate ricevetti una telefonata, forse proprio da Nico Bignami (ma di questo non ne sono sicurissimo e mi riservo correzioni) con la quale venni messo al corrente che la Commissione Enduro Nazionale aveva valutato positivamente la mia proposta e che già nel 2003 il Trofeo delle Regioni di Enduro sarebbe stato messo a calendario, con l’impegno però da parte mia, ad organizzare la prima edizione. Tutto il resto è storia ed è sotto gli occhi di tutti.
Ora, mi si consenta, vorrei però difendere l’integrità morale del sottoscritto dalle poche ma screditanti dichiarazioni esternate dal sig. Marcellino, in primo luogo perché sono pronto a ribadire all’infinito e di fronte a chiunque che la storia della nascita del Trofeo è esattamente quella che ho appena riportato, in secondo luogo perché, sempre nelle dichiarazioni del sig. Marcellino, viene riportato un fatto mai avvenuto, difatti è FALSA e SCORETTA la dichiarazione in cui lo stesso racconta della mia partecipazione alla riunione della Co.Na. Enduro, contesto in cui mi sarei appropriato di una sua idea!!
Lo scrivente, e questo posso testimoniarlo senza tema di smentita, non ha mai, dico mai, partecipato a riunioni della Co.Na. Enduro, né in quella in cui si decise della nascita del Trofeo, né in quelle precedenti, né in quelle successive!!
Mi si consenta inoltre di sottolineare il fatto quantomeno bizzarro, che il sig. Marcellino dopo dieci anni si “ricorda” che il Trofeo sarebbe una sua invenzione. Dieci anni in cui non ha mai rivendicato quanto esposto. Dieci anni in cui lo avrebbe potuto fare al sabato sera durante la sfilata delle squadre, forse non lo ha fatto perché neanche era presente, io si. Dieci anni in cui avrebbe potuto fare quello che ha fatto ora, quando nei comunicati Axiver veniva correttamente riportata la realtà dei fatti circa la paternità del Trofeo, forse non li ha neanche letti, io si. Insomma un “genitore” vero non si sveglia così tardi!
Concludo con un po’ di rammarico, infatti mai e poi mai avrei pensato di dovermi trovare in una situazione simile, difendermi da chi e per che cosa? Alla fine dei conti ribadisco di non aver rubato niente a nessuno, men che meno le idee e, come ho sempre detto, il Trofeo delle Regioni di Enduro è un bene di tutti, in primis degli enduristi, io ho avuto solo la fortuna di pensarlo, ma poi la vera fortuna è insita nell’esistenza stessa del Trofeo, nell’energia che ci mettono i piloti a disputarlo, nella gioia di chi lo vince, nel momento di aggregazione che esso genera.
Mi congedo ribadendo che se ho chiesto questo spazio in realtà è stato solo per riportare fedelmente l’escursus della nascita del Trofeo e per difendermi da accuse di livello diffamante contro la mia persona, che avrò modo comunque di perseguire nei modi e nelle sedi opportune. Voglio bene al Trofeo ed ai valori che esso contiene e ribadisco che il Trofeo è e dovrà rimanere soprattutto una preziosa e valida realtà dell’enduro nazionale.
Cordialmente, Paolo Pelacci