Ci sono voluti quasi tre mesi per riuscire a strappare questa intervista a Nicolò Mori, ma alla fine, all’ultima gara degli Assoluti, ci siamo riusciti.
Nicolò è uno degli astri nascenti dell’Enduro italiano: campione italiano nel 2009 nella 125 2T Cadetti con la maglia del Team Italia, nel 2010 ha terminato secondo alle spalle di Mangini.
20 anni, nato ad Assisi, vive a Perugia e in questo 2011 ha conquistato il titolo Under 23, classe Unica 4T e ha chiuso gli Assoluti in quinta posizione nella classifica 450.
Questa volta cominciamo parlando dello studio..e dell’università.
“Ho finito il liceo scientifico e mi sono iscritto ad economia” – risponde sicuro, nicchiando un po’ però, quando si arriva a parlare di università. E spiega subito il perché: “Durante l’inverno ero anche riuscito a seguire un po’ i corsi,ma poi…con le gare, ho lasciato…diciamo che le moto non mi hanno permesso di portare avanti l’università”. Sorride sornione mentre ammette che l’80 per cento del suo tempo, oggi, è assorbito dalle moto.
“Tra gare ed allenamenti si sta via troppi giorni e le due cose non riuscivano a coesistere. Andava a finire che non riuscivo a fare bene nessuna delle due”
Quando hai cominciato ad andare in moto?
“A 14 anni. Prima vivevo con mamma vicino a Pavia, ma quando mi sono trasferito, vicino a Perugia con papà, visto che lui aveva la passione…ho cominciato anch’io ad andare in moto”
E prima hai fatto qualche altro sport?
“Prima giocavo a golf, ed ero anche bravo. Ho giocato dai 6 anni fino ai 13”
E perchè hai smesso? Lo sai che con il golf se si è bravi si guadagna un sacco?
“E lo so – ammette scuotendo un po’ la testa – però poi sono venuto a Perugia, stavo tutto il giorno in moto…”
Ma scusa, le due cose, moto e golf, non potrebbero convivere?
“Forse sì, però ora il livello è diventato più alto, in moto, intendo. Ora non basta più andare in moto, ti devi allenare, andare in palestra, fare corsa a piedi. E poi c’era anche la questione scuola. Io volevo a tutti i costi finire il liceo ed è stato già un miracolo che mi abbiano ammesso all’esame di maturità”
Come mai?
“Perchè avevo 76 giorni di assenza, laddove non puoi farne più di 50. Mi è toccato un po’ discutere però almeno ci sono riuscito, ho preso la maturità e sono uscito con 72”
Ma prima di venire a Perugia alle moto neanche ci pensavi?
“In realtà mi sono sempre piaciute ma è stato quando sono venuto a Perugia che ho cominciato ad usarle. Giravo sul pratino sopra a casa, poi ho fatto la prima gara di italiano, con i cinquantini, ed andò bene. Avevo una Hm ma poi Vismara mi ha dato una Beta per fare l’italiano 50”
Sempre e solo enduro? Come mai?
“Ma, perchè papà faceva enduro e quindi io mi sono avvicinato per primo a questo; poi mi è piaciuto e ho proseguito. Infatti, nella mia preparazione manca il cross, il fatto di non averlo mai praticato”
In che senso?
“Ma, per esempio rispetto ad altri ragazzi faccio un po’ fatica nei fettucciati, però, piano piano vedrai che arriviamo” e annuisce con la testa, convinto di quello che dice e di quello che pensa, come in ogni cosa che fa.
Quando hai cominciato l’enduro avevi qualche pilota preferito, un personaggio che ti piaceva di più rispetto agli altri?
“Ho sempre guardato molto Cervantes ma ancora di più Salminen”
Accidenti, non potevi scegliere due piloti più diversi fra loro, il freddo finlandese ed il ‘caliente’ spagnolo…
“E’ vero, magari una via di mezzo si poteva trovare…Però Salminen è davvero forte – e gli si illumina lo sguardo mentre lo dice e pensa probabilmente allo stile di guida di Juha. – Però è anche vero che io sono cresciuto con Bazzurri e anche lui è un grande. Diciamo che in una ipotetica classifica al primo posto c’è il Bazzu, poi Salminen e poi Cervantes”
Parliamo un po’ dei tuoi campionati di quest’anno
“Bè, guarda, negli Assoluti sono andato abbastanza bene, ho chiuso quinto e sono soddisfatto perchè la 4 e mezzo non è proprio una classe facilissima. Nella Under ho vinto e direi che è andato tutto bene…certo sono stato anche un po’ sfortunato, però, in definitiva…”
Già, quella gara di Cassano è stata veramente terribile per te, con la moto che non è partita alla mattina….
“Guarda, quasi me lo sentivo…mi sembrava troppo facile vincere il campionato così – e ridacchia – e quindi niente…Se poi si pensa anche che è il primo anno con la 450, dai, sono contento. Il prossimo anno avrò una TM ufficiale…- e ripete ancora un paio di volte, come fra sé – sono contento, dai”
E negli anni passati?
“Avevo vinto l’Under 23 con la 125 nel 2009 con la KTM nel Team Italia…l’avrei vinto anche con il cinquantino, due anni prima però..vabbè, lì la storia è lunga – e lascia perdere il discorso. – Poi l’anno scorso ho fatto secondo dietro Mangini, e quest’anno ho vinto….”
Sei il pilota giusto per l’enduro? Hai il carattere giusto?
“Ma, io direi di sì. Ci vuole tanta costanza, tanta pazienza, tanta determinazione. Anche perchè è uno sport particolare, non ci sono grossi sponsor, non è uno sport televisivo, non ci sono soldi che girano e quindi se lo fai, bene e fino in fondo, lo fai per una passione tua”
In gara come sei? Ansioso? Tranquillo?
“No ansioso, direi di no, però domenica – (alla finale di Under 23 a Castiglion Forentino) – un pochettino l’ho patita, anche perchè Roggeri s’era messo ad andare forte, fino all’ultimo. Inoltre io all’ultima speciale sono cascato e a quel punto, quando mi sono rialzato ho detto ‘basta, ora o muoio o arrivo in cima per primo io’ e così è stato”.
A proposito di allenamenti, tu quanto ti alleni?
“Tanto – dice sospirando – il lunedì di solito, nel dopo gara, mi riposo. Poi durante la settimana la mattina vado in palestra e al pomeriggio in moto, magari non tutti i giorni. In moto intendo, perchè in palestra invece, se ci riesco, vado tutti i giorni”
E con l’arrivo dell’inverno, cambierà il programma?
“Adesso che viene l’inverno mi sa che dobbiamo cominciare a fare un bel lavoro per il prossimo anno perchè farò il mondiale e quindi devo fare un passetto in più. Non solo nell’allenamento fisico ma anche nel variare i posti per allenarmi. Giù da noi i posti per allenarsi ci sono, ma non ci sono piloti fortissimi, e invece quassù – intende la Lombardia e il Nord – hanno tutti i big e quindi bisognerà un po’ spostarsi”
Ma papà Stefano – presenza costante ma riservata su ogni gara – che dice di tutto questo?
“Eh..papà ! – sospira con un sorriso complice – Lì per lì ha provato un po’ a insistere con l’università…Lui ha vissuto un forte contrasto interno perchè da un lato vorrebbe che io studiassi, e dall’altro è contento se vado in moto, specie quando vinco, quindi…Ha ceduto quando mi hanno preso in TM, pilota ufficiale. Gli ho detto ‘papà, fammi provare e lui ha ceduto”
Senti, dimmi un po’, ma prima di partire per la speciale che fai? Guardi gli altri, quelli che partono prima di te?
“Sì sì sempre, specie negli Assoluti: guardo sempre quelli più forti, e poi…parlo con la mia moto – e abbassa lo sguardo dicendolo, un po’ timido ma nello stesso tempo senza vergognarsi.
Ah ! E la tua moto ha un nome?
“Sì, si chiama Azzurra”
E cosa le dici…per esempio a Cassano?
“Già, Cassano. Lì avevo fatto un discorso incredibile, prima di partire. Il discorso più lungo di tutto l’anno, perchè sapevo che dovevo vincere e quindi ci ho parlato tanto”
Mi sa che non ti è stata tanto a sentire però..
“Infatti lì poi mi sono incavolato, porca miseria”
Però dai, hai visto che dopo si è comportata bene, non è una che serba rancore
“No, infatti, poi è andato tutto bene”
Il prossimo anno il Mondiale ti porterà a viaggiare, ti piace l’idea, sei uno che si adatta?
“Sì assolutamente, non ho problemi, con il team sto bene, andiamo tutti d’accordo, è come stare in famiglia. E poi, l’ambiente è sano nell’enduro; anche con Roggeri, per esempio, nonostante fossimo avversari siamo andati a vedere la speciale in linea insieme…”
Per Nicolò Mori dunque, il prossimo anno ad attenderlo c’è un impegno ancora più grosso: una TM ufficiale, il Mondiale Enduro, gli Assoluti d’Italia e qualche gara Under 23.
E la sua moto, che anche nel 2012, si chiamerà Azzurra!