PICCO STUPISCE ALLA DAKAR! A 25 anni dalla sua prima Dakar, l’inossidabile veneto porta la sua Yamaha WR450F alla vittoria nella categoria “Marathon” ed al 23° posto assoluto.

In Rally Raid

PICCO STUPISCE ALLA DAKAR!

A 25 anni dalla sua prima Dakar, l’inossidabile veneto porta la sua Yamaha WR450F alla vittoria nella categoria “Marathon” ed al  23° posto assoluto.

Gerno di Lesmo, 18 gennaio 2010 – Ad esattamente 25 anni dalla sua prima partecipazione alla Dakar, l’intramontabile pilota veneto Franco Picco, 54 anni all’anagrafe, è riuscito nell’incredibile impresa di portare la sua Yamaha WR450F sino al termine dell’edizione 2010 del rally desertico per eccellenza conquistando la vittoria nella categoriaMarathon”, classe riservata alle moto derivate dalla serie ed adattate allo scopo di renderle idonee ad affrontare le impegnative tappe dell’arduo percorso argentino-cileno, ed al sorprendente 23° posto assoluto finale.

Queste le prime dichiarazioni di Picco, raccolte dal blog di appassionati “Quelli dell’Africa” all’arrivo dell’ardua impresa di Franco: “devo essere onesto, la mia Yamaha è stata proprio brava ed il kit Rally Raid JVO Racing che ho montato è andato davvero alla grande”. “Fretignè sostiene che la sua Yamaha non andava più di 135 km/h , massimo 145 km/h all’ora, io invece oggi ho toccato ben 156 km/h. La scelta della moto è stata fondamentale. Un solo aneddoto su tutti: la catena che ho utilizzato è stata quella originale, di serie, senza nemmeno toccarla”. Certo è necessario stare molto attenti alla moto, lavorarci sopra con olio, filtro dell’aria ecc…ecc…, anzi a questo proposito: il filtro dell’aria  è stato la carta vincente della mia Yamaha WR450F. Nel 2009 la moto di Ronconi non andava così bene, la nuova scatola filtro permette alla moto di respirare meglio, e la distribuzione dei pesi è molto più “.

E poi continua: “Non pensavo assolutamente di arrivare 23° assoluto, e soprattutto di vincere la categoria Marathon, mi sto dicendo bravo da solo. É stata una gara dura fino alla fine, guarda le dune di ieri, solo oggi che era veloce mi sono un po’ rilassato. Però, in tutta sincerità pensavo fosse davvero più facile. L’anno scorso, guardandola da semplice addetto ai lavori (Picco fece il meccanico), mi era sembrata molto più semplice. Ero sicuro che andando piano e con estrema tranquillità sarei comunque arrivato in fondo, ed invece non è certo facile come si pensa….Io cercavo di andare piano, per non rischiare, ma in certi punti del percorso è troppo pericoloso e sei comunque costretto ad aprire il gas per toglierti da situazioni difficili. Anche oggi, per esempio, nel corso dell’ultima tappa, stavo andando piano, rimanendo a distanza di sicurezza da un quad che faceva molta polvere. Poi ho guardato indietro ed ho visto che ne arrivava subito un secondo. Allora ho cominciato ad accelerare prendendo qualche rischio in più”…però, “quanto mi sono divertito !”

Anche il francese Cyril Despres, vincitore assoluto della Dakar 2010, ha voluto complimentarsi di persona con Picco, confidandogli che più di una volta lo aveva osservato ed ammirato al bivacco e che gli sarebbe tanto piaciuto vederlo anche in pista, per capire come un veterano come lui avesse ancora l’energia e la tecnica per essere così altamente competitivo.

Quella che più di una competizione agonistica rappresenta ormai un’icona nel mondo dei rally, la Dakar, ha visto al via Picco per la diciassettesima volta (in precedenza per lui 8 edizioni su due ruote, 6 in auto e 2 su camion).

La grande avventura alla Dakar del pilota Yamaha iniziò infatti con la Parigi-Dakar del 1985: il suo debutto in sella ad una Yamaha TT600 venne coronato da un terzo posto assoluto finale. Nell’interminabile curriculum di Picco figurano ad oggi ben diciassette edizioni della Dakar con due secondi posti assoluti quali suoi migliori risultati (entrambi primi posti nella categoria riservata alle monocilindriche), sempre ottenuti  su Yamaha Ténéré 750), e la partecipazione a ben venti Rally dei Faraoni. E’ proprio in terra egiziana, al Rally dei Faraoni, che Picco si è tolto le migliori soddisfazioni della sua carriera giungendo per due volte vincitore assoluto ai piedi delle piramidi, una delle quali, nel 1986, conquistata alla guida di una Yamaha Ténéré.

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