quelle vietate al pubblico. Gli aspetti sui quali si sono soffermati sono la delimitazione, l’indicazione, la maniera nella quale raggiungerle e la concentrazione delle persone, al fine di non disperderle e anche di poterle più facilmente controllare.
Inviati, anzi invitati, speciali all’evento tre esponenti della Pro-Spino Team di Pieve S. Stefano: Luca Dall’Ara, Davide Moraldi (addetto alla sicurezza della gara pievana) e Gianni Fontana. Nessuna novità in assoluto per le loro orecchie; le “linee guida” esposte al seminario sono già da tempo capisaldi del piano di sicurezza dello Spino, ma sono stati dati efficaci “input” per sensibilizzare il pubblico attraverso fumetti o icone che vadano oltre la lingua parlata (e quindi comprensibili da tutti), e per coinvolgere maggiormente le forze dell’ordine nel controllo e rispetto delle aree per il pubblico. L’accento è stato volutamente posto sulla sicurezza degli spettatori perché in alcune gare disputate all’estero si sono verificati incidenti o spiacevoli contrattempi causati proprio dal comportamento indisciplinato degli spettatori, al contrario di quanto avviene in Italia, dove invece il rispetto delle disposizioni è maggiore e quindi anche imprevisti di questo tipo non accadono quasi mai. Per quanto riguarda l’allestimento del percorso, gli interlocutori italiani intervenuti al seminario si sono distinti per una competenza e un aggiornamento in materia di livello senza dubbio superiore. A rendere più che positivo il bilancio della “spedizione” a Rechberg, poi, una piacevole constatazione: il fatto che il nome e la “fama” dello Spino fossero più noti di quanto i tre del team potessero immaginare; evidentemente, il passaparola di piloti e delegati FIA è stato il migliore spot pubblicitario sulla gara di Pieve e non è un caso che qualche concorrente straniero – una volta appresa la notizia dell’annullamento della prova europea di Bistrica, in Slovenia, programmata proprio per la stessa domenica, cioè il 16 giugno – abbia mostrato un certo interesse per lo Spino. Chissà allora che questo interesse non si trasformi in partecipazione! È l’auspicio della Pro-Spino Team a poco più di un mese dall’appuntamento con la 41ªedizione della cronoscalata. L’esito di Rechberg (oltre 20.000 spettatori lungo il percorso) ha fatto capire a chiare lettere come la validità di prova del campionato europeo sia in grado di portare valore aggiunto sotto tutti i profili: organizzativo, economico e spettacolare. Questo il bagaglio importante che Dall’Ara, Moraldi e Fontana hanno riportato a Pieve; lo Spino è già entrato lo scorso anno in una dimensione europea e adesso vale davvero la pena di tentare il grande passo, quello di inserirsi nell’elite continentale partendo dalla sicurezza, che dello Spino è il grande cavallo di battaglia.