CHALLENGE A VALLELUNGA CASE’ RITIRATO
Casè a Vallunga con la bellissima F430 S Black Jack prendi gli applausi dei fan e di tutto il pubblico dopo le sportellate e la prova della noce. Gai si laurea campione della Coppa Shell mentre Tavano agguanta meritatamente il tricolore del trofeo Abarth 500. A Valencia, il 15 novembre l’ultima gara del campionato italiano Challenge ed il mondiale.
Di Emilio Ammaturo
Il Campionato tricolore dello Challenge Ferrari ha visto gareggiare domenica scorsa sull’autotodromo Piero Taruffi di Valllunga la sesta prova con 25 piloti davanti ad un numeroso e festante pubblico. Due gare che sono bastate ad incoronare solo
Nello Challenge al termine delle due prove , nella categoria principale del Trofeo Pirelli si è concluso con la vittoria di Giorgio Sernagiotto (Motor/Piacenza) in Gara 1, davanti agli alfieri del team Rossocorsa, Marco Mapelli ed Emanuele Moncini, e di Marco Mapelli in Gara 2 , seguito da Sernagiotto ed Andrea Belluzzi (Motor/Modena). Tra i gentleman driver della Coppa Shell nella prima prova la vittoria è stata appannaggio di Andrea Crescentini (Motor/Piacenza), davanti a Tommaso Rocca (Rossocorsa) e Gianluca Carboni (Rossocorsa/Pellin). In Gara 2 Gianluca Carboni è riuscito ad imporsi, sul neo-campione Stefano Gai e Vincenzo Sauto (Ineco/MP). Le classifiche sono; Trofeo Pirelli Italia: Sernagiotto 226, Mapelli 191, Belluzzi 171. Coppa Shell Italia: Gai 218 ( Vincitore), Rocca 169, Mantovani 141.
Vincendo anche le ultime due gare disputate sull’autodromo romano di Vallelunga, il siciliano Salvatore Tavano, in forza al team bolognese Rangoni Motorsport, si è aggiudicato il Trofeo Abarth 500. Il pilota di Guidonia Lorenzo Casè che corre con la F430 “Black Jack” il trofeo Pirelli, dopo essere stato primo nei test e nelle libere, per una bandiera
Al suo mesto arrivo in una fase in cui i rombi dei motori era lontano scroscianti applausi ed urla di incitamento hanno fatto girare il paddock. Tutti gli spettatori hanno omaggiato il pilota mentre i fan incitavano il loro beniamino trascinando tutti. Una scena d’altri tempi, quando correre in auto era anche l’arte della signorilità, difficile da vedere e da sentire oggi negli autodromi e che ha fatto accapponare la pelle a tutti i tecnici e gli operatori e fatto sentire a Lorenzo il calore ed il trasporto dei suoi numerosi fan e di tutti coloro che lo stimano come uomo e come pilota professionista. Un in bocca al lupo per Valencia