ali che farà della gara un prestigioso show mediatico (trasmesso in 196 paesi).
“Ancora più dello scorso anno, questa edizione del rally darà agli appassionati la possibilità di sognare – spiega Luc Alphand, addetto alle relazioni con i concorrenti e ambasciatore del SWR – Le grandi dune del deserto del Gobi, le tappe di Dunhuang e d’Alashan Youqi e le ultime speciali sino a Xi’An manterranno alta l’adrenalina dei piloti. E’ un’avventura umana prima ancora di essere una competizione sportiva, uno di quegli eventi che ti fa dire con orgoglio wow, io c’ero! Dal punto di vista tecnico abbiamo cercato di ridurre al minimo i trasferimenti disegnando speciali varie per tipologia di terreno: la guida, così come la navigazione, sarà una componente importante di questo grande viaggio”.
Ad affrontarsi in questa sfida che riunisce il meglio dei rally raid africani e di quelli asiatici non mancheranno grandi nomi ad iniziare, fra i piloti auto, da Nasser Al Attiyah, alla sua terza partecipazione al SWR, a fianco del co-pilota Mathieu Baumel con i colori del Team Overdrive. Peugeot Total schiererà allo start tre grandi campioni – Despres, Loeb e Peterhansel – al volante delle nuove 3008 DKR Maxi “rivisitate” dopo la Dakar in terra sudamericana. Pronte a dare battaglia anche le Mini del Team X-Raid guidato da Sven Quandt: il saudita proveniente dal mondo WRC, Yazeed Al Rahji, è pronto a battersi per confermare l’eccellente prestazione (secondo assoluto) dello scorso anno mentre il suo giovane compagno di squadra, l’americano Bryce Menzies, darà certo spettacolo forte anche del record del mondo conquistato nel salto in lungo in 4×4 (15 metri). E poi ancora l’equipaggio Vasilyev-Zhiltsov (vincitore dell’Africa Eco Race 2017) con G Energy Team mentre il cinese Zhou Yong siederà a bordo della Toyota preparata dalle officine della Overdrive. Allo start del SWR anche un nuovo costruttore cinese, Baicmotor Racing Team, che metterà in pista, pare, 2 vetture: oltre al francese Christian Lavieille ci sarà anche il pilota Lu Binglong. In T2, fra i veicoli di serie, questa edizione del rally vedrà affrontarsi la vettura del Team Toyota Autobody con il driver Akira Miura e quella dell’australiano Adrian di Lallo, su Isuzu, al suo secondo Silk Way. A dare spettacolo saranno anche Miroslav Zapletal con Hummer Evo 3, Frédéric Chavigny su Nissan, Balazs Szalay su proto Opel e l’italiano Eugenio Amos con buggy 2 Wheel Drive. In T3 bagarre assicurata infine fra i Polaris del Team Extreme Plus di Marco Piana e gli SSV russi del Team Suprotec.
Dopo la partenza da Mosca, ai piedi del Cremlino, il Silk Way Rally farà tappa a Tcheboksary, Ufa, Kostanai, Astana, Semey, Urdzhar e Karamay prima di raggiungere Urumqi, oasi fra i monti del Tian Shan Bogdo e il Lago Salato, per il giorno di riposo. Dalla grande metropoli dell’Asia centrale, la gara riprenderà il suo percorso in direzione di Hami, Dunhuang, Jiayuguan, Alashan e Zhongwei per concludersi nella terra dell’Esercito di Terracotta, Xi’An, che ospiterà il podio finale e le premiazioni.
Testo Sonja Vietto Ramus
Foto @silkwayrally
Maggiori informazioni su www.silkwayrally.com