Una gara burrascosa quella di Rino Oddo e Diana Bianchi al Castelli Romani. Iniziata con qualche problema tecnico, subito risolto, termina con un burrascoso e alquanto insolito ritiro.

In Rally

ODDO ED UN CASTELLI ROMANI BURRASCOSO

Una gara burrascosa quella di Rino Oddo e Diana Bianchi al Castelli Romani. Iniziata con qualche problema tecnico, subito risolto, termina con un burrascoso e alquanto insolito ritiro.

Trabia (Pa), 01 marzo 2011 – Le previsioni parlavano di un tempo incerto, tra il soleggiato e piogge sparse, ma di certo Rino non immaginava che la sua gara romana sarebbe stata un vero e proprio uragano, con colpi di scena improvvisi.

Pronti via si presentano subito i primi problemi. A causa delle operazioni di lavaggio i talloncini degli estintori vengono accidentalmente aspirati, la vettura al momento delle verifiche, risulterà per tanto non conforme. Parte quindi una ricerca di estintori omologati ed opportunamente etichettati, che possano ovviare a questo piccolo disguido tecnico. Una volta reperiti vengono immediatamente montati sulla vettura, ma comunque le operazioni di ricerca portano ad uscire di 3 minuti dal tempo di CO di uscita parco. Un ritardo che quindi fa gravare da subito 30 secondi di ritardo sulle spalle del duo Oddo-Bianchi.

Al sabato la prova speciale, da ripetersi per ben tre volte, è la Tuscolo. Una prova non eccessivamente lunga, ma insidiosa e sopratutto caratterizzata da un asfalto scivoloso e difficile da interpretare. Con la vettura alquanto scivolosa e ballerina, Rino e Diana riescono comunque a contenere il gap con il primo di classe A7, tenendosi comunque a ridosso dei primi e accumulando un ritardo facilmente recuperabile nella giornata successiva, quando le condizioni asciutte ben si sarebbero adattate al settaggio della loro vettura.

Alla domenica dal parco assistenza partono con un piccolo azzardo, degli pneumatici intagliati davanti e due intermedi sul posteriore. Una scelta tanto ponderata, quanto coraggiosa, ma che ben paga ai due driver della piccola Renault Clio A7. Sulla Gurcino questa scelta si rivela ottima e la vettura tiene la traiettoria come se fosse su due binari. Ma subito la sfortuna, che dicano essere cieca, ma qualche dubbio sorge, bussa la finestrino di Oddo e in un taglio in appoggio gli fa trovare una roccia. Dopo essere finiti su due ruote, Rino riesce a riportare la vettura nel giusto assetto, ma qui scopre la foratura. A ben 8 km dal fine prova, distanza tutta da coprire con carreggiata molto stretta,  la scelta è d’obbligo e al primo allungo, che garantisse la giusta sicurezza si fermano per cambiare lo pneumatico. Rino sbullona la gomma forata, Diana estrae la ruota di scorta e la passa a Rino, torna per prendere il cric…. e purtroppo scopre che per un dimenticanza in assistenza il cric non è stato fissato nella vettura. Dopo i primi momenti di panico, esce il primo insegnamento di ogni buon rallysta, laddove la difficoltà e la sfortuna si mette di mezzo si deve improvvisare! In qualche modo e con l’aiuto del pubblico accorso curioso si riesce comunque ad effettuare la sostituzione, ma con una perdita di tempo enorme, basti dire che ripartono al termine delle vetture iscritte, quindi con circa una quarantina di minuti lasciati in prova.

Appena fuori dalla prova speciale inizia una corsa disperata al prossimo controllo orario, in cui il timbro viene effettuato con 18 minuti fuori settore. Nelle successive due ps, il giusto assetto della vettura e la voglia di recuperare il tempo perso sul leader di classe, fa si che escano due temponi fantastici, con un ottimo recupero sui diretti avversari ed in termini di assoluta.

All’uscita del Parco Assistenza, avviene poi la doccia gelata, l’addetto ai concorrenti e il cronometrista fermano Rino e Diana per aver passato di tre minuti i quindici di ritardo consentiti ad un controllo orario, segnando cosi la fine di una gara burrascosa ed insolita.

Rino il giorno dopo la gara da le sue impressioni: “Beh che dire….sono sbalordito! vedermi ritirare la tabella per essere andato oltre i quindici minuti consentiti di ritardo è stato un tonfo al cuore. Al momento non ho avuto parole, anche se onestamente c’era poco da dire, l’addetto ai concorrenti ed il cronometrista stavano facendo giustamente il loro lavoro e noi al controllo orario dopo la sfortunata foratura eravamo arrivati con diciotto minuti fuori settore. Dentro una delusione si è impossessata di me. Per una banale foratura… abbiamo dovuto dire addio alla gara! Una gara in cui mi sentivo veramente carico e speravo di poter dedicare alla mia piccola Giulia.”.

Fa eco Diana Bianchi “Da navigatrice posso dire che in ventitre anni di gare è la prima volta che mi ritirano al tabella per eccesso di ritardo. Sapevo che poteva succedere, ma non cosi. Una banale foratura ci ha buttato fuori dai giochi. Al momento ero sbalordita…non sono proprio riuscita a dire nulla all’addetto ai concorrenti, sempre se qualcosa si poteva dire… in fin dei conti stava facendo quanto era giusto, le recriminazioni se proprio erano da rivolgere ad un cric di meno….che in macchina non c’era, e pensare che volevo dedicare una vittoria alla mia dolce Giulia! Dal mio ruolo di “direttrice sportiva” di Rino, posso solo dire che adesso analizzeremo con calma l’accaduto e vedremo di individuare cosa non ha funzionato in questa gara per poter prepararci al meglio per la prossima.”

Tornando a Rino: “In accordo con Diana, per il futuro prevediamo di andare in gara sempre con la nostra piccola Renault Clio A7, con il fantastico motore di Petriglieri, ma probabilmente a questa gara seguirà un riassetto delle persone che ci seguono in gara, per poter risolvere la meglio dei piccoli problemi di logistica che sono sorti. Insomma una sorta di rimpasto per poter consentire anche a chi ci segue di poter svolgere la meglio le proprie funzioni, ma il tutto sarà svelato a tempo debito.”

Ma come sempre anche nelle cose negative, c’è sempre un aspetto positivo. Uno è sicuramente legato al messaggio “Io guido, non bevo!”, della campagna D.A. – D.D.: “Drivers against drug and drunk”, che è apparso sul cofano della nostra vettura. Un messaggio nel quale sia Rino che Diana, da genitori quali sono, credono fortemente, sperando di poter educare i giovani a divertirsi in modo sano e contribuire a ridurre le stragi che ogni week end purtroppo macchiano le nostre strade.

La prima gara dell’equipaggio Oddo – Bianchi è stata particolarmente burrascosa, ma per fortuna a dare il sorriso a mamma e papà c’è sempre stata la loro piccola Giulia che è già pronta per fare nuovamente il tifo nella prossima gara.

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