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Con un attacco sferrato sull’ultima prova speciale, la ronde di oltre quaranta chilometri, ha spiazzato tutti ponendosi di diritto tra i papabili per il successo finale.
Il resto del podio ad Andreucci e Rossetti, con gli stranieri particolarmente in crisi con la notte.
C’é Giandomenico Basso, in coppia con Mitia Dotta, al comando del 52° Rallye Sanremo, che con la temuta Ronde di 44 chilometri ha concluso il Day One. Una giornata faticosa, con sei prove speciali, ed anche incerta.
Durante la mattina la pioggia caduta a tratti ha messo in apprensione piloti e squadre per le scelte di gomme, le quali spesso si sono rivelate vincolanti per il risultato delle singole prove
Il pilota ufficiale Abarth dopo i tre quarti di gara passati a cercare il miglior ritmo possibile ed a sfruttare al meglio le qualità della vettura “dello scorpione” con carreggiata allargata, senza prendere rischi, ha affondato l’attacco lungo i quarantaquattro chilometri della Ronde in notturna, chiudendo così al comando con 5”2 su Paolo Andreucci. Quest’ultimo, con la Peugeot 207 S2000 ufficiale italiana, era stato particolarmente brillante con la tattica di gara, riuscendo a passare in testa dalle prime battute tenendo a freno i diversi stranieri pronti a tentare l’allungo, come avevano cercato di fare prima l’inglese Kris Meeke (Peugeot) ed il finlandese Juho Hanninen (Skoda).
La giornata, conclusa ben oltre la mezzanotte, si è chiusa con il terzo posto dell’altro ufficiale Abarth Luca Rossetti, a 17”5 dal vertice, dopo una prestazione all’insegna della cautela. Proprio la prova finale della ronde ha rivalutato in pieno le quotazioni dei piloti italiani, con Meeke e Hanninen incappati entrambi in errori che ne hanno condizionato il rendimento. I due occupano la quarta e la quinta posizione provvisoria, staccati l’uno dall’altro di soli 2”2.
Ottima la progressione del francese Bryan Bouffier, anche lui su una Peugeot 207, sesto davanti a Freddy Loix e la Skoda Fabia S2000. Al di sotto delle aspettative il ceco Jan Kopecky, quest’anno impegnato in pianta stabile nel tricolore: anche lui con la Fabia S2000, finito la prima fatica in ottava posizione ed ha lamentato problemi di assetto posteriore oltre che di scelte di gomme con la strada che non presentava le stesse condizioni nell’interezza delle prove speciali.
Chiudono la top ten un Gianfranco Cunico particolarmente brillante, alla sua seconda gara con la Peugeot 207 ed il bergamasco Alessandro Perico, anche lui con la francese “del leone”, costantemente pronto a fornire riscontri cronometrici concreti.
Sfortunati Renato Travaglia (Grande Punto Abarth), attardato da una foratura sulla quarta prova, l’inglese Niall Mc Shea (Proton Satria) quale ha avviato la serie ritiri, nel primo trasferimento per problemi al motore, seguito dal norvegese Andreas Mikkelsen, che ha picchiato già sulla prima prova con la sua Ford Fiesta S2000. Fumata nera anche per il veronese Umberto Scandola (Ford Fiesta), fermo anche lui per incidente (PS 5) con danneggiamento del radiatore acqua.
Nel “produzione” la prima giornata di sfide ha visto comandare con autorità il valtellinese Andrea Perego, con la Mitsubishi Lancer Evolution e tra gli Junior, dopo una prima parte in cui ha fatto la voce grossa il trentino Fabrizio Ferrari (Renault Clio R3), la pattuglia è stata presa in consegna dall’attuale capoclassifica provvisorio, il bresciano Stefano Albertini.
I diversi driver locali, per adesso sono rappresentati bene sia da Alessio Pisi (Peugeot 207 S2000) e da Sandro Sottile, primo tra le due ruote motrici (Honda Civic TypeR).
Oggi la giornata conclusiva, a partire dalle ore 7,50. Sono in programma altre cinque prove speciali, nello specifico quattro più quella “televisiva” della RAI di Bajardo di neppure due chilometri di lunghezza ma buona per far apprezzare al grande pubblico l’essenza della specialità delle corse su strada. Le altre due prove, quelle del monte Ceppo e Passo Teglia, sfiorano entrambe i trenta chilometri, parlare di giornata “tranquilla” è certamente fuori luogo. Alle 15,37 l’epilogo dopo altri 111,420 chilometri competitivi.