Fondo molto difficile da gestire, piloti accaldati e tattiche molto differenti.
Tante forature hanno condizionato le speciali di oggi. La scelta delle gomme è stata fondamentale, e il fondo ha fatto il resto.
All’arrivo tutti gli equipaggi erano d’accordo su una cosa: il fondo e le gomme hanno fatto la differenza. diverse forature, tanti gli errori da parte anche dei migliori. Il più contento sicuramente è Neuville, che ha portato la sua i20 al comando della classifica generale provvisoria. Dietro di lui le Polo di Latvala e Ogier, costretto ad inseguire a 40 secondi dalla vetta, vincendo solo la prima speciale di giornata. Dalla seconda cronometrata è stato quasi un monologo di Neuville, che lascia a Latvala solo lo SS6 e undici secondi in classifica.

Le strategie non potrebbero essere più diversificate, con Latvala che non è famoso per la conservazione, anzi, e sta mantenendo le aspettative nonostante una sensazione di sottosterzo. Ott Tanak invece cerca di risparmiare auto e gomme, e nonostante ciò è vittima di una foratura che non gli impedisce di terminare la prova. Solberg ancora indeciso, cerca di ovviare ai problemi tecnici con una guida più attenta, Camilli commette un brutto errore cercando di abbattere i tempi e perde molto tempo, Bertelli avvisa dei problemi al differenziale poi risolto, due forature e tanto cuore per arrivare sedicesimo al parco chiuso.
Primo degli italiani è Umberto Scandola su Skoda Fabia con un +2’29” che vale il settimo posto assoluto e primo in WRC2, precedendo la Skoda di Sunnien.

Tanti gli incidenti e due prove speciali interrotte, la seconda e la settima, imponendo ai direttori di gara l’assegnazione dei tempi d’ufficio alle macchine non partite. Tra gli eventi più salienti Paddon ha combinato un disastro, con un testacoda nel quarto crono e una rimonta a rotta di collo che l’ha portato fuori strada nella SS7. Anche fuori titolo iridato le rotture sono state diverse, tra cui Brazzoni rompe il cambio e Marrone lo sterzo, proprio davanti al pubblico di casa sua, passando le speciali del Rally Italia Sardegna a pochi chilometri dalla sua residenza.
Nel rally riservato alle auto storiche Biasion domina senza se e senza ma, con tre speciali su tre stravinte (la prima è stata annullata per incidente nel WRC), confermando se stesso e la sua Lancia Delta nell’Olimpo dei rally.

Domani (sabato) la giornata con più chilometri di trasferimento e di speciali.
I fondi saranno impegnativi come quelli odierni, la scelta delle gomme e della strategia sarà fondamentale, visto che domenica saranno solo quattro speciali molto corte.
Nei 177 km di sabato la prova più lunga di tutta la manifestazione: Monte Lerno con il suo famoso salto e l’affollamento di pubblico che ogni anno si riversa sui lati della strada. Il sole sarà inclemente anche domani, costringendo piloti, navigatori e pubblico a sudare anche per il caldo, oltre che per i passaggi mozzafiato e le “spazzolate”.