Il sei volte vincitore Andrea Perego e il campione uscente Marco Gianesini: ecco il Coppa Valtellina dal loro punto di vista. Affrontiamo le tappe di avvicinamento al 60° Coppa Valtellina con le opinioni e i ricordi di due protagonisti delle ultime edizioni
Sondrio- Le sessanta edizioni del Coppa Valtellina rappresentano un traguardo importante per la gara ma anche per i concorrenti che la vivono o l’hanno vissuta da protagonisti e che si apprestano a disputare l’edizione 2016 con rinnovati stimoli. In due “uscite stampa” proviamo a scandagliare l’umore e i ricordi di quattro piloti rappresentativi per questa corsa. Iniziamo con Andrea Perego e Marco Gianesini; nei prossimi giorni ci saranno Mario Stagni e Luca Rossetti.
“Pensa– esordisce il pilota classe 1979– che le ricognizioni del mio primo rally, il Coppa del 1998, le feci proprio insieme a mio padre e in alcuni momenti anche con Cotelli che mi davano consigli su come stilare le note e come affrontare certe curve!”.
“Mi spiace che Mario non ci sia ma lo ammiro per come lo scorso anno si sia messo in gioco su una vettura da assoluto. Dal canto mio ce la metterò tutta ma è indubbio che i pronostici siano tutti per Luca Rossetti che ha un curriculum spaventoso e che quest’anno, in particolare, sta godendo di una forma strepitosa unita al fatto che sta correndo con frequenza; io al contrario, ho percorso pochi chilometri ad inizio anno in una ronde su terra e posso dire che questa sarà la mia prima vera gara dell’anno. Con questo però, il mio spirito è quello di sempre e cioè vincente: non si parte per arrivare secondi!”
Con che vettura affronterai questa edizione?
“Contrariamente a quanto indicato negli scorsi giorni utilizzerò una Peugeot 208 T16 R5 della PA Racing dell’amico Perico. Insieme alla sua struttura ho vinto con Belfiore l’edizione del 2012 ma fu una vittoria rocambolesca: ora sia io che il team volevamo prenderci una sorta di rivincita almeno in termini di prestazioni.”
Sei vittorie al Coppa con cinque vetture differenti (Opel Corsa e Fiat Punto S1600, Peugeot 207 S2000, Mini Cooper Rrc e Ford Fiesta R5): qual è quella che ricordi con maggior piacere?
“Se devo essere sincero quella del 2004 ma per un motivo extra sportivo: il giorno dopo la corsa mi fidanzai con Sara che ora è mia moglie; era presente alle premiazioni, seguì il mio rally e la sera stessa della gara scoccò la cosiddetta scintilla! A livello agonistico tutte le vittorie sono belle, non ce n’è una in particolare che sceglierei.”
Come stai vivendo l’attesa per il 60°?
“Personalmente non è il numero dell’edizione che richiama al fascino. Sono felice di affrontare una gara che si presenta con un tracciato nuovo o meglio, rivisitato rispetto a quello che si percorreva negli anni ’80. In più la sfida sarà davvero bella se penso che oltre a Rossetti ci saranno anche Gianesini, Guerra o Medici. Un corsa senza’altro da seguire!”
Hai vinto l’edizione del 50°; a dieci anni di distanza ti appresti a vivere un’altra edizione da protagonista: cosa è cambiato?
“Sono cambiate molte cose, ovviamente; l’approccio alle corse ad esempio è differente. Anche ora ho voglia di vincere e parto sempre con lo stesso obiettivo -ci mancherebbe- ma ricordo che quel 2006 aveva un sapore particolare; vincere significava, come poi è stato, poter scrivere il mio nome e quello di mia sorella Laura nell’albo d’oro del Coppa Valtellina, la gara di casa tanto ambita da me come da molti altri. In più era l’edizione del 50°, un traguardo storico ed una cifra tonda da ricordare a lungo; il fatto di trionfare mi ha dato una gioia particolare che le altre due successive vittorie non mi hanno dato.”
Anche quest’anno ci sarà una “cifra tonda” : 60° edizione!
Chi era il tuo idolo da ragazzino?
“Non è che avessi un idolo in particolare ma se chiudo gli occhi e penso al “Coppa” il primo equipaggio che vedo nella mente è Beretta-Pozzi su Lancia Rally 037 nel tratto della prova di Mossini”.
Quest’anno torna proprio la Berbenno-Mossini. Suggestioni?
“Certo. Le emozioni si abbinano ai ricordi e il mio pensiero va alle uscite in motorino con gli amici per vedere, di notte, quella prova vicino a casa. Ecco: per quest’anno è la prova speciale che attendo di più. Non posso dire che sia la mia prova preferita perché quel posto è occupato dalla “Montagna”- la speciale di casa mia- ma per il 60° la Berbenno-Mossini è certamente la mia preferita e non vedo l‘ora di percorrerla”.