Giorgio Pianta, nato a Milano, pilota e collaudatore per i principali marchi storici italiani ed internazionali, è morto questa mattina dopo una lunga malattia, lasciando un triste vuoto nell’anima del motorsport del secolo scorso.
Il suo nome non è probabilmente così conosciuto a chi non era appassionato di motori negli anni Sessanta e nei due decenni successivi, tuttavia Pianta è stato tra i più importanti artefici dei trionfi italiani nel mondo dei rally e della pista grazie al suo lavoro come collaudatore prima e come team manager poi.
Pilota professionista a partire dal 1962, Pianta ha gareggiato alla guida di diverse vetture dei marchi più prestigiosi, tra cui citiamo Ferrari, Williams, Osella e Opel: complessivamente ha preso parte a oltre 1000 competizioni. La parte più importante della sua carriera, come detto, si sviluppa però successivamente, quando nel 1973 viene chiamato dalla Abarth come pilota collaudatore delle vetture per il mondiale rally. Grazie al suo infaticabile lavoro vengono messe a punto le micidiali armi che consentono alla Abarth ed alla Lancia di diventare padrone incontrastate delle corse su strada. A partire dalla 124 Abarth è un susseguirsi di auto vincenti: Lancia Beta 030, Fiat 131 Abarth, Lancia 037 per arrivare alla mitica Delta S4, progetto del quale Giorgio Pianta è capo collaudatore e per il quale lavora insieme a Biasion, Toivonen e Alen (potete guardare questo video su Youtube che racconta i primi test della vettura sul circuito del Parco La Mandria, con Giorgio Pianta e Markku Alen)
In quegli anni, intanto, la Fiat acquisisce l’Alfa Romeo, e Pianta viene nominato responsabile delle attività sportive della squadra corse del Biscione. E’ un successo anche in questo caso, con le Alfa che iniziano a farsi valere in pista sui circuiti di tutta Europa, dominano il campionato italiano Turismo, fino ad arrivare, nel 1993, alla conquista del titolo DTM in casa dei più blasonati marchi tedeschi con la splendida 155 V6 TI condotta da Nicola Larini (per la squadra correva anche Alessandro Nannini).