Dal 28 febbraio 2010 è in edicola TKart – Tutto Kart n. 2

IL REPORT DELLA FIERA DEL KART: A Montichiari si è chiusa la seconda edizione della fiera dedicata al karting. Ecco tutti gli espositori (TKart compreso) e le prime indiscrezioni sull’edizione del 2011.

E tanto altro ancora….

EDITO Sempre e comunque

C’è chi non smette, quasi fosse una questione di “dose” giornaliera o mensile che sia. Quindi va a girare nei kartodromi al coperto, noleggiando il noleggiabile, l’importante è mettere il busto in un guscio rigido a pochi centimetri da terra e stringere tra le mani un volante che con pochi gradi di sterzata fa tutte le curve disegnabili su questa terra (ne parliamo a pagina 28 in un servizio dedicato). C’è chi non si accontenta del noleggione e se ne frega del freddo, se ne frega della pioggia o della neve, se ne frega che tra qualche anno (o magari già domani) dovrà fare i conti con i reumatismi, l’ortopedico, l’osteopata e va in pista, all’aperto, con il suo kart. A lui, a quel pazzo là che non riesce a dire no, dedichiamo una sola pagina (la numero 118, per la precisione) che però dice tutto per difendersi quando sei là fuori a girare in kart e il mercurio nel termometro non ce la fa ad andare sopra quota “+5”.  E poi c’è chi è arrivato in alto (leggi F1), ma non ce la fa a staccarsi dal kart: Vitantonio Liuzzi, che ha accettato la sfida del nostro Pilota Mascherato: roba da prima pagina (infatti…) e da articolone a centro-giornale (più o meno: pagina 68). Non è finita: esiste la variante dell’esemplare qui sopra, ovvero chi (Michele Bartoli, per dirne uno) è arrivato in alto – ma nel ciclismo – e adesso scopre (e lo racconta a pagina 76) che per divertirsi bisogna stare in basso, con il sedere raso terra, le gambe distese e un motore al proprio fianco. E poi… Aspetta, aspetta, non è finita: c’è chi ha vinto un Mondiale ma non se lo ricorda quasi nessuno (forse solo noi e il suo meccanico a pagina 106), chi è passato dal kart alla Ferrari F1 in tre anni tre (chiedere di Jules Bianchi, pagina 92) e chi, come te, ha letto, leggerà o sta leggendo questo nuovo numero di TKart e che nonostante quell’errore, quella notizia che non ha trovato, quel servizio che proprio non gli piace, continua a comprare questo giornaletto da 4 soldi (o 4 euro) perché del kart proprio non se ne può fare a meno. Anche se su carta. Anche se fuori è ancora inverno.

Yanek Sterzel

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