Claudio Vallino Smette i panni da prof. ed indossa quelli da tester Al Rally Rivera Storico: vincendo

Ritornare al volante della Porsche ha scatenato immediatamente grandi ricordi. “In precedenza avevo corso una volta sola con la coupé di Stoccarda. Era il Valli Savonesi del 1984 e per partecipare a quella gara io ed il mio navigatore, Giorgio Bazzano, risparmiammo lira su lira per un anno riuscendo a mettere insieme i soldi per affittare una Porsche Gruppo B, che al di là della bella livrea aveva però un motore di serie. Riuscimmo a chiudere secondi dietro una Porsche Gruppo 4 che di cavalli ne aveva cento in più, ma ci divertimmo moltissimo. Purtroppo non riuscimmo più a risparmiare a sufficienza per affittarne un’altra”. Con Dario Araldo, uno dei pilastri tecnici della EVO Motorsport di Savigliano (CN), un feeling perfetto fatto dall’aver condiviso l’abitacolo per 48 gare, aver vinto un Trofeo Rover e svariati Trofei Peugeot per cortesia non chiedetemi quanti e non fatemi scartabellare nei miei archivi” commenta Vallino che di Trofei del Leone ne ha vinti 14.

 

Lo scopo della partecipazione era di capire su cosa lavorare per rendere la massimo prestazionale la Porsche 3.0 Gruppo 4 della EVO Motorsport ed anche divertirci. Se poi fosse venuta la vittoria sarebbe stata la ciliegina sulla torta”. Ciliegina arrivata puntualmente , grazie anche al successo in sei delle sette prove speciali in programma ed un tempo totale che avrebbe collocato il portacolori della Meteco Corse al 14° Posto assoluto. “Abbiamo lavorato parecchio e ne è venuto fuori un dossier che i tecnici della EVO Motorsport potranno sviluppare per rendere la vettura ancor più competitiva. Ma mi sono divertito moltissimo. Già nella prima prova di sabato sera ho capito che potevo vincere con buon margine sugli avversari, pertanto non dovevo badare più di tanto ai tempi. E così era possibile mettere di traverso la macchina sollevando un grande entusiasmo fra il pubblico a bordo strada. Correre con le storiche è diverso dal correre con le moderne. C’è meno tensione agonistica e più cameratismo fra i concorrenti, e poi si fa assistenza lungo le strade come un tempo. Insomma un tuffo del passato che non ha nulla di nostalgico, ed è molto divertente. Avremmo potuto fare meglio, se avessimo spinto maggiormente, addirittura abbiamo alzato decisamente il piede nell’ultima prova, arrivando a chiudere nella top ten delle moderne. Ma non era quello l’obiettivo chiesto dalla EVO Motorsport. Era di affinare la loro Porsche e divertirci. Obiettivo pienamente raggiunto”.

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