56° Rallye Sanremo Sergio Maiga Unisce storico e moderno Per rilanciare il sogno Europeo Un piccolo passo indietro, dal Campionato Europeo allo European Rally Trophy, per prendere fiato in un anno difficile in vista di un rilancio in grande stile.

In Rally

Un piccolo passo indietro, dal Campionato Europeo allo European Rally Trophy, per prendere fiato in un anno difficile in vista di un rilancio in grande stile. Un’unica data (da giovedì 3 a sabato 5 aprile) per storico e moderno per unire le forze e prepararsi al ritorno sul massimo palcoscenico continentale. Per due giorni oltre 160 concorrenti saranno protagonisti sulle prove speciali dell’entroterra sanremese, fra i quali il francese Bryan Bouffier, che tornerà a sfidare Giandomenico Basso, Paolo Andreucci, Umberto Scandola, tradizionali protagonisti del campionato Italiano. I concorrenti del 56° Rallye Sanremo affronteranno anche la mitica “Ronde”, un must ormai imprescindibile della gara del Ponente Ligure.

SANREMO (IM) – Tira un sospiro di sollievo Sergio Maiga dopo una lunghissima serie di telefonate. “É destino che il Rally di Sanremo resti in forse fino all’ultimo momento. Lo scorso anno avevamo dovuto affrontare una difficilissima situazione economica, quest’anno un conflitto regolamentare sui pneumatici Ma alla fine ce l’abbiamo fatta”. Come per l’edizione 2013, anche quella 2014 del Rallye Sanremo è rimasta in bilico fin quasi al termine delle iscrizioni. Tutto ciò ha probabilmente fatto perdere il sonno a Sergio Maiga suo grande timoniere, ma non il sorriso e l’aplomb che lo contraddistinguono.

“Terminata l’edizione dello scorso anno abbiamo immediatamente analizzato la situazione e messo i punti fermi per l’edizione successiva. La priorità era ridurre le spese per la realizzazione della gara e ciò si poteva ottenere con un pacchetto di iniziative che permettessero un drastico tagli dei costi ed economie di scala”. La prima decisione da attuare era quella di unire rally storico e moderno, la seconda era, dopo essere usciti gioco forza  ed le problematiche economiche dal Campionato Europeo,  di approdare allo European Rally Trophy, solo di un gradino meno prestigioso del campionato assoluto, ma decisamente meno dispendioso. “Dovevamo assolutamente rimanere nell’ambito FIA, il prestigio e la storia del Sanremo lo richiedono. E tutto ciò sembrava non presentare problemi fino al momento in cui la CSAI, la federazione italiana che gestisce lo sport automobilistico, ha varato una regola che esclude nelle gare nazionali l’uso della tipologia di gomme previste nelle gare internazionali”. Una bella patata da risolvere a meno di tre settimane dalla partenza della gara da Sanremo. “Ho subito capito che non sarebbe stato possibile ottenere una deroga dalla Federazione Internazionale e così mi sono messo in contatto con i vertici della nostra federazione ed abbiamo rimodellato il regolamento particolare di gara in modo da poter far partecipare tutti i concorrenti, senza infrangere nessuna regola”.

Superata l’impasse delle gomme Sergio Maiga torna volentieri a parlare di questa ricca edizione 2014, in programma da giovedì 3 a sabato 5 aprile

“Era giocoforza unire il Sanremo Rally Storico, giunto alla sua 29esima edizione, al 56° Rallye Sanremo. Così facendo abbiamo realizzato delle notevoli economie di scala su molti aspetti della gara. Essendo lo storico una gara valevole per Campionato Europeo Rally Storici era rigidamente vincolato alla tradizionale data di aprile, sua collocazione fin dalle prime edizioni”. Se lo storico segue il suo ritmo naturale, per il moderno invece c’è stata una vera rincorsa alla confezione della gara, essendo trascorsi meno di sei mesi dall’edizione precedente. “Praticamente il lunedì successivo alla fine dell’edizione 2013 abbiamo cominciato a lavorare per quella del 2014. Le due organizzazioni si sono fuse senza problemi. In realtà i personaggi che lavoravano per lo storico collaboravano anche con il moderno e viceversa” commenta Maiga, che nelle scorse edizione del Rally Storico svolgeva il compito di apripista, oltre a far parte del Comitato Organizzatore. “Diciamo che ora lo staff non dovrà più cambiare casacca da una gara all’altra, perché entrambe le gare sottostanno sotto l’unico ombrello di ACISanremo”. Una manifestazione così complessa, che porterà sulla pedana di piazzale Adolfo Rava (nuova denominazione del piazzale antistante alla Vecchia Stazione ferroviaria, che rappresenta un giusto riconoscimento a chi è stato alla guida del Sanremo per trent’anni), 160 equipaggi presenta difficoltà non indifferenti che devono essere superate con un’attenta pianificazione a tavolino. “La maggiore difficoltà è stata incrociare e sovrapporre la tabella tempi e distanze di quattro gare distinte (il 56° Rallye Sanremo valevole per il Campionato Italiano Rally e lo European Rally Trophy, il 29° Sanremo Rally Storico, valevole per il Campionato Europeo Rally, la Coppa dei Fiori di regolarità, ed il 6° Sanremo Leggenda). Moderne e storiche percorrono le stesse prove speciali, ma si sorpassano e risorpassano in continuazione, offrendo uno spettacolo agli spettatori della gara che dura più di tre ore su ogni tratto del percorso. A questo si è aggiunto il problema della frana della strada da Pigna al Colle Langan. Una strada che verrà riaperta fra parecchio tempo e che ci ha costretti a cambiare il nostro percorso quando mancava un mese al via della gara. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Abbiamo così riscoperto la prova del Colle di Nava, che era un classico del Sanremo mondiale”. Uno dei must del rally di Sanremo è la Ronde che conclude la prima tappa mettendo insieme senza soluzione di continuità le speciali del venerdì pomeriggio. Una prova che non lascia indifferenti avendo parecchi detrattori, ma altrettanti, se non molti di più estimatori. “La Ronde è uno dei punti fermi del Sanremo, un rimanere agganciati al rallismo dei tempi d’oro senza però essere anacronistici. Dobbiamo affrontare il nodo di Ghimbegna, un vero problema per la sicurezza, ma anche in questa edizione riusciremo a metterla in scena. Riprendiamo la conformazione di sei anni fa, con ‘solo’ 38 chilometri da percorrere senza interruzioni. Non saranno i 55 chilometri della scorsa edizione, ma non esiste un’altra gara in Italia che abbia una prova speciale di questa lunghezza” afferma orgoglioso Maiga. La prima gara del Campionato Italiano Rally ha visto l’esordio mondiale della Peugeot 208 T16 R5, la nuova arma rallistica del Leone, e soprattutto quello della Fiesta R5 alimentata esclusivamente a GPL e sviluppata dalla BRC Gas Equipment, vincitrice del rally del Ciocco. “Tutti ci chiedono come gestiremo la Fiesta GPL di Basso-Dotta per quanto riguarda i rifornimenti. In realtà la presenza di questa vettura non ci crea il minimo problema perché BRC, come ha già fatto al Ciocco, avrà un proprio mezzo dal quale rifornirà la Fiesta nell’area refuelling, proprio come tutte le altre vetture. Quindi nessun problema, ma solo molta curiosità nel vederla in azione”.

Costantemente proiettato verso il futuro, Sergio Maiga non nasconde il suo desiderio di riportare il Sanremo nel circus europeo. “Ho iscritto il Sanremo a calendario dello European Rally Trophy FIA, nonostante ciò porti pochi vantaggi a livello pratico, perché credo che il Sanremo debba essere una gara di spessore europeo. Sono molto dispiaciuto dal fatto di non vedere quest’anno piloti come Andreas Mikkelsen, Thierry Neuville o Esapekka Lappi che ha fatto furore lo scorso anno. Un gruppo di ragazzini che sono diventati o stanno per diventare protagonisti del mondiale. Ma abbiamo la convinzione di tornare nel grande teatro europeo. E quanto sia importante il Rallye Sanremo” sottolinea convinto Maiga “lo conferma la presenza ormai confermata di un pilota del calibro di Bryan Bouffier, vincitore del Rallye di Montecarlo nel 2011 e del Tour de Corse dello scorso anno, nonché grande protagonista della scorsa edizione del Sanremo. Bouffier, secondo assoluto al Montecarlo di gennaio, ha affermato chiaramente di tornare a Sanremo per vincere e completare il grande slam delle gare del Mediterraneo”. “La collocazione ad aprile ci consente di lavorare con serenità e tranquillità in vista della stesura dei calendari del 2015, cosa invece non fattibile quando eravamo ad ottobre. Ovviamente rimarremo legati alla data di inizio primavera perché è lì che si colloca cronologicamente lo storico. E non dovrebbe essere difficile trovare spazio nella stessa data per il moderno. Un colpetto qua, una spintina là e riusciremo a trovare spazio fra le altre date del calendario continentale. Un po’ come si fa quando si deve parcheggiare un’auto in un parcheggio troppo stretto. Un piccolo appoggio alle vetture che ci stanno vicine, badando di non fare danni. Noi chiederemo alle gare di questo periodo di spostarsi anche solo di pochi giorni ed ecco che avremo nuovamente il nostro Sanremo valido per l’europeo. Ed in questo modo potremo coronare un grande sogno. Avere contemporaneamente tre gare (rally, rally storico, e gara di regolarità) valide per il Campionato Europeo”. Un sogno certo, ma se Sergio Maiga lo ha fatto è perché sta già cercando di realizzarlo.

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