50° Rallye Sanremo: con i 107 al via,I commenti dei protagonisti e quando i piloti fanno ohh.

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Rallye Sanremo: la carica dei 107

L’elenco si apre con la Peugeot 207 di Nicolas Vouilloz e Nicolas Klinger e si chiude con la Rover 105 di Cristiano Malgarini e Monica Galesi. Fra la coppia di francesi che nelle prime sette manches dell’Intercontinental Rally Challenge hanno rastrellato più punti di tutti e i due italiani, altri centocinque
equipaggi a completare un elenco degli iscritti una volta ancora di primissimo ordine. Quantità e qualità, insomma. A ribadire che il Rallye Sanremo piace a chi corre per mestiere oltre che per passione e a chi, invece, lo fa per divertirsi, senza inseguire campionati o trofei.
Ad animare la sfida incrociata e altamente adrenalinica fra i pretendenti alla vittoria nella serie a respir intercontinentale e quelli che da giovedì 25 settembre e sabato 27 affronteranno i dodici tratti cronometrati in programma sui colli dell’entroterra sanremese, saranno ovviamente in tanti. Dall’ex-iridato della mountain-bike, specialità down hill, a Giandomenico Basso, da Freddy Loix a Renato Travaglia, da Paolo
Andreucci ad Anton Alen, da Umberto Scandola a Sandro Sottile e Didier Auriol che tornerà sulle strade dove è stato per anni protagonista e dove s’è già imposto tre volte. Una ciliegina in più sulla torta ornata da molte candeline: cinquanta, come le edizioni del Rallye Sanremo. “Constatare che anche quest’anno è stata superata “quota cento” è la dimostrazione dell’attaccamento di piloti e copiloti alla nostra gara”, osserva Sergio Maiga. Che aggiunge: “Aver ricevuto un numero così elevato di adesioni prova anche il gradimento da parte di ufficiali, semiufficiali e privati di una prova davvero speciale come la Ronde nella versione di quasi sessanta chilometri che, nella nottata fra giovedì e
venerdì della prossima settimana, chiuderà la prima parte del rally”.

I commenti dei protagonisti

“Il Sanremo è comunque più vecchio di me…”. Dice bene, Didier Auriol: il 1° Rallye International d’Automobiles, quello vinto dal maggiore rumeno Urdareanu, si svolse nel novembre del 1928, ottanta anni fa. Ma quella che sta per andare in scena è la cinquantesima edizione dell’appuntamento motoristico del ponente ligure.

E il Folletto delle Cevennes, campione senza macchia, i cinquant’anni li ha festeggiati lo scorso 18 agosto. Senza eccessi, come sempre. Magari ripensando un po’ a quello che è stato, di certo guardando avanti.
Anche al Rallye Sanremo che sta per andare in scena. Con lui ancora una volta protagonista. E’ un legame vero, profondo, quello fra il pilota transalpino e la gara-faro del rallismo italiano e non solo. Nato ventun anni fa, quando, giovane di belle speranze, lo scoprì spremendo ben bene una Ford Sierra Cosworth. Vincendo un paio di prove speciali, sfiorando il podio. Da allora, è tornato spesso nella Città dei Fiori. Sulle strade dell’entroterra rivierasco ha costruito tre delle sue venti vittorie iridate: due, nel ’90 e nel ’91 con la Lancia Delta e una, nel ’94, con la Toyota Celica. In rimonta, davanti a Carlos Sainz che al via dell’ultima tappa pareva irraggiungibile. “Forse – ammette – è stato il più bello dei miei successi”.
Ma più delle medaglie vinte, è il fascino di un rally per mille versi unico ad aver lasciato un segno importante nella sua mente e nel suo cuore. E l’atmosfera: “Sarà – confessa – perché in Italia sono sempre stato accolto molto bene dagli appassionati, però a Sanremo ho trovato
ogni volta un qualcosa di particolare, di magico come le strade che attraversano le vallate imperiesi: belle e difficili, belle proprio perché sono difficili”.
Alla vigilia di una sfida che si annuncia incerta, Auriol si chiama fuori da ogni pronostico: “Il mio obiettivo principale è divertirmi e conto di centrarlo a prescindere dal risultato. Del resto, non sarebbe logico che, a cinquant’anni, mi trovassi a battermi per vincere contro piloti in piena attività che fra l’altro hanno molta più esperienza di me con le auto di oggi…”.
Già: Nicolas Vouilloz, Giandomenico Basso e gli altri big dell’edizione delle nozze d’oro del Rallye Sanremo, con le Super2000 hanno un rapporto che lui, alla prima gara su asfalto con la Punto della Grifone, per forza di cose non ha. Però certi lampi nel suo sguardo dicono quelle che le parole non dicono. Anche quando parla della mitica, interminabile Ronde: “Mi piace – osserva – l’idea di misurarmi in un tratto di sessanta chilometri, mi piace molto. Pur se non so dire se riuscirò a trovare il ritmo giusto e nemmeno se riuscirò ad essere davvero veloce…”.

Quando i piloti fanno ohh.

Ai protagonisti abituali dell’Intercontinental Rally Challenge è capitato di farlo nel fine settimana del Rally di Ypres. Dove i dirigenti dell’Automobile Club Sanremo hanno svelato il percorso dell’edizione numero 50 del Rallye Sanremo.
A VOUILLOZ NICOLAS, attuale leader della serie promossa da Eurosport, a Luca Rossetti , a Freddy Loix, a Giandomenico Basso e a tutti gli altri pezzi da novanta, è piaciuto parecchio. Vignai, Monte Ceppo, Colla d’Oggia e il Passo Teglia li hanno nella testa e nel cuore. Sanno quanto difficili sono da interpretare e conoscono il piacere che si prova a fare il tempo, ad essere i più veloci.Ma a soprenderli, positivamente, è stato scoprire che dovranno affrontare, sempre in notturna, una Ronde completamente ridisegnata: da
Ciabaudo a Madonna della Villa, passando da Bajardo, Apricale, Perinaldo, San Romolo e Passo Ghimbegna. In totale, cinquantanove chilometri e novecento metri di una prova davvero speciale. La più lunga di tutte quelle che hanno affrontato e affronteranno nel corso della stagione.
“Le nozze d’oro del Rallye Sanremo andavano celebrate degnamente e, per farlo, abbiamo voluto proporre un tratto cronometrato che non ha eguali né nel calendario italiano, né in quello internazionale”, spiega
Sergio Maiga, presidente dell’Automobile Club Sanremo.
A completare il programma della manifestazione che prenderà il via nel tardo pomeriggio di giovedì 25 settembre e si concluderà nel primo pomeriggio di sabato 27, altre undici prove speciali per un totale di
258 chilometri contro il cronometro.

 

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