20° Rally di Bagnolo dopo il secondo giro ad una prova dal termine Podio dopo la sesta prova 1. Bouvier-Menegazzo (Peugeot 207 Super2000) in 53’55”.0 2. Vedelago-Courthod (Mitsubishi Evo IX) a 1’11.4 3. Bernardi-Barra (Peugeot 207 Super2000) a 1’17.4

Domenica 20 ottobre. La gara riparte con il secondo passaggio sull’anello della Morelli (Ps 4), dove si impone Alessandro Gino, che riduce a 3,3 il distacco dal leader Massimo Marasso, secondo nella prova alle sue spalle, davanti ai soliti Bernardi-Barra. Poi Gagliasso-Beltramo, Ferrarotti-Romei con la Renault R3-C, e Chentre-Gualtieri che precedono Vedelago-Courthod. Il carmagnolese, attardato per alcuni problemi, mantiene comunque la terza posizione in classifica. All’arrivo sono rimasti 87 gli equipaggi moderni in gara, con le storiche ancora al completo. La prova la vince Vivalda, ma Astesana è sempre primo in classifica con largo margine.

Colpo di scena nella quinta Ps, secondo dei tre passaggi sui 13 km della Montoso. Un leggero errore e la conseguente uscita di strada tolgono di gara Alessandro Gino, interrompendo la sua rimonta e dando in pratica via libera a Bouvier, che si aggiudica la prova con 7.2 di vantaggio su Bernardi-Barra. L’equipaggio della valle Po scavalca in classifica Vedelago, solo quinto dietro a Chentre, mentre anche Gagliasso-Beltramo, terzi a Montoso, sono ancora staccati in classifica di 4.7 dal carmagnolese. La pattuglia delle auto moderne si riduce a 83 equipaggi, con le storiche che rimangono in quattro dopo il ritiro di Gregorio-Aivano. Al terzo posto salgono Battiato-Barale su Opel Kadett.

Nel secondo passaggio a Prarostino (Ps 6), Bouvier si prende una pausa ed è solo quinto. Si impone Gianfranco Vedelago, che risale la classifica e si installa al secondo posto. Dietro di lui nella prova il sempre più sorprendente Chentre, staccato di 2,5. Seguono i soliti Gagliasso-Beltramo e Bernardi. Bouvier-Menegazzo, quando manca solo una speciale al traguardo, hanno 1.11,14 su Vedelago, 1.17,4 su Bernardi. Poi Gagliasso a 1.19,7 e Chentre, nonostante il “tempone” nella prova, che è comunque ottimo quinto a 1.36,6. Le auto moderne che entrano nel secondo riordino di Bibiana sono 79. Nessuno ritiro invece fra le storiche, dove ancora una volta vince Vivalda.

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