2° RALLY TERRA VALLE DEL TEVERE LA GARA

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2° RALLY TERRA VALLE DEL TEVERE:

VITTORIA PER BATTISTOLLI-SCATTOLIN (SKODA)

E PER TONELLI-DEBBI (FORD ESCORT) NELLE “STORICHE”

Gara dal sapore d’altri tempi, con anche la neve caduta nel week-end a rendere ancora più suggestiva, ma anche ostica, la sfida, che ha visto iscritti oltre cento equipaggi, tra i quali anche molti stranieri.

La gara per le vetture “moderne” ha conosciuto tanto agonismo e spettacolo con classifica sempre corta, mentre nella prima prova tricolore “storica” gara per tre quarti a senso unico, dominata dalla Ford Sierra Cosworth del livornese Fabrizio Bacci, poi uscito di strada, lasciando la vittoria al reggiano Tonelli, su una Ford Escort.

Sansepolcro (Arezzo), 27 febbraio 2022 –  Il giovane vicentino Alberto Battistolli, in coppia con Simone Scattolin (Skoda Fabia R5/Rally2), ha vinto oggi il 2° Rally Terra Valle del Tevere, con base a Sansepolcro (Arezzo), al termine di una lotta serrata con il trevigiano Simone Tempestini, insieme al rumeno Sergiu Itu, anche loro su Skoda.

Il “figlio d’arte”, erede del grande “Lucky”, portacolori di Aci Team Italia, ha vinto di forza la competizione, terzo dei quattro appuntamenti del Challenge Raceday Rally Terra, valido anche per il TER-Tour European Rally Series. Andato al comando con la prima prova speciale del sabato, Battistolli ha poi saputo contenere i ripetuti attacchi di un deciso Tempestini, sempre a soffiargli il fiato sul collo ad ogni occasione cronometrata. Alla fine, il divario tra i due è stato esiguo, 3”3 a conferma del grande ritmo tenuto per tutta la gara, resa difficile e selettiva anche dalla presenza di neve e ghiaccio, che hanno fatto riassaporare le epiche sfide rallistiche di un tempo passato.

Terzo gradino del podio finale per il trentino Alessandro Bettega, in coppia con il friulano Cargnelutti, pure loro su una Fabia. Una gara in progressione quella del pilota di Molveno, figlio dell’indimenticato Attilio. Posizione, quella di Bettega, rilevata a due prove dal termine dalle mani del corso Jean Philippe Quilichini, affiancato da Fabrice Gordon, incappati in una foratura durante la sesta prova delle sette in programma, con la quale i due sono arretrati in classifica (finendo poi ottavi sotto la bandiera a scacchi dietro al sammarinese Vagnini), con un minuto e oltre perso. Sino ad allora, era stato un ritmo molto alto, quello del pilota isolano che ha sempre saputo gravitare ai vertici della classifica con ampio merito.

Quarta moneta per l’umbro Francesco Fanari, tornato al volante della ennesima Skoda dopo l’esperienza in VolksWagen. Una prestazione di spessore, firmata con parziali di altissimo livello, quella del pilota di Foligno, affiancato per la seconda volta da Cristina Caldart. La posizione, seppur solare, lascia però dell’amaro in bocca, per una penalità di 30” inflitta per un “taglio” di una chicane di rallentamento nei pressi della quale era arrivato “lungo” non potendo evitare l’errore e arretrando al decimo posto, cui ha fatto da contraltare una determinata rimonta.

Top five centrata poi dal vicentino Simone Romagna, Skoda Fabia pure per lui, con alle note il lucchese Pinelli. Una gara altalenante, quella di Romagna e Pinelli, comunque parsi costantemente in grado di lottare ad armi pari con i competitor per i vertici, però con il rammarico di non aver potuto arginare la rimonta decisa dalle retrovie di Fanari, che li ha passati proprio sulla chrono finale.

Sesta, brillante, posizione per il veneto Mauro Trentin, che pur avendo ridotto drasticamente la propria attività negli ultimi anni, ogni volta che torna in gara lascia bene la sua firma, ovviamente facendo coppia con la fida Alide De Marco.

In chiave di classifica “Raceday” (ben 42 gli iscritti al campionato presenti in gara), dalle posizioni di vertice della gara sono mancati il padovano Niccolò Marchioro (Skoda) ed anche l’imperiese Andrea Maselli con una Hyundai i20. Il primo, afflitto da problemi assetto e di trazione, ma soprattutto limitato nel ranking finale dai circa 2’ persi per un’uscita di strada durante la quarta prova non è riuscito ad entrare neppure nella top ten, l’altro ha salvato parzialmente l’esito della gara finendo in nona posizione.

Successo, tra le due ruote motrici, del giovane comasco Matteo Fontana, con Arnaboldi, su una Peugeot 208 R2. Ampia parte della gara aveva visto al comando trentino Roberto Daprà, fermo per la rottura di un semiasse, sulla penultima prova

Tra le liete notizie, non è passata inosservata la gara del debutto con una supercar (una Skoda Fabia anche in questo caso), del giovane riminese Angelo Pucci Grossi, il figlio dell’indimenticato Campione, scomparso prematuramente qualche anno fa (ed a cui è dedicato il 6° trofeo della gara riservato al migliore “Under 28”, andato a Battistolli), finito al decimo posto, con le note lette dall’aretino Cardinali. Un avvio per prendere le misure con la vettura boema contro avversari certamente più abituati di lui alla guida di vetture di vertice, Grossi (che corre da neppure un anno) ha saputo interpretare al meglio tutte le insidie della gara e reggere bene il confronto.

Gara per tre quarti a senso unico, nella prima prova del Campionato Italiano Rally Terra storico, ma esito ribaltato nel finale della giornata. Alla fine il successo è andato ai reggiani Andrea Tonelli e Roberto Debbi, con la loro rossa Ford Escort, vincitori anche del 4. Raggruppamento. Sino alla sesta prova speciale si era registrato un dominio incontrastato in salsa toscana, quello del livornese Fabrizio Bacci, coadiuvato dall’esperto Sauro Farnocchia. Bacci aveva sfruttato al meglio tutta la potenzialità della trazione integrale della sua Ford Sierra Cosworth, versione a tre volumi della ingombrante berlina dell’ovale blu, per poi rovinare tutto con una uscita di strada, lasciando campo libero all’avversario, il quale è andato ad aggiudicarsi il suo primo successo tricolore.

UNA GARA AD ALTA SOSTENIBILITA’

L’edizione 2021-2022 della serie Raceday verrà ricordata per la sua apertura alla sostenibilità, al bene dell’ambiente. Tutte gare “green”, dunque, quelle del campionato con una iniziativa pensata da Alberto Pirelli, il “patron” del Raceday, avallata con forte interesse ed entusiasmo dalla Federazione ACI SPORT: il progetto è stato nel mettere a dimora una pianta forestale/ornamentale per ogni equipaggio iscritto donata nel totale dagli organizzatori agli enti patrocinanti con l’individuazione di aree specifiche, parchi e giardini per la piantumazione. Quindi, con gli oltre 100 iscritti, la lodevole iniziativa “green” ha avuto un ampio respiro rimanendo oltremodo in maniera tangibile a disposizione di tutta la comunità della Valtiberina.

SUL TERRITORIO, PER IL TERRITORIO

Valtiberina Motorsport è soprattutto un sodalizio fatto di persone che alla passione per il motorsport affianca quella per il territorio dove vive e lavora, per contribuire a dargli sempre maggiore identità in ambito internazionale. Chi ha accettato la sfida si è trovato a correre in un paesaggio dai colori e dai caratteri forti, ricco di vestigia storiche. Ad esempio, il riordinamento notturno tra le due giornate di gara è stato sotto le mura medioevali di Anghiari, uno dei borghi più belli d’Italia e recentemente “eletto” dalla CNN il quarto borgo “più bello d’Europa”, il quartier generale della Gara sono stati organizzati a Pieve Santo Stefano in Centro Storico proprio accanto all’Archivio Storico Diaristico Nazionale il Parco Assistenza e l’arrivo sono stati previsti a Sansepolcro, con il coinvolgimento di luoghi prestigiosi della città di Piero della Francesca. Il Rally Terra Valle del Tevere si è dunque riconfermato come valido ambasciatore del territorio anche verso l’estero.

Nella foto: Battistolli in azione (AmicoRally)

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