Podio completato da altre due Fiat 508 C del 1938 con Barcella-Ghidotti secondi e Salvinelli-Costa terzi
Edoardo Bellini e Roberto Tiberti hanno vinto la Winter Marathon 2024.
Il giovane equipaggio della Franciacorta Motori, sulla stessa Fiat 508 C del 1937 con cui vinsero nel 2021 e 2022, ha conservato il comando della gara che si era preso dopo la prima tappa di giovedì e nella notte di venerdì ha trionfato a Madonna di Campiglio dove ha tagliato il traguardo di Piazza Righi con un ampio distacco rispetto agli immediati inseguitori, entrambi su Fiat 508 C del 1938: Guido Barcella e Ombretta Ghidotti, vincitori lo scorso anno, che dopo una brutta prima tappa hanno risalito la classifica dal settimo fino al secondo posto e Fabio Salvinelli e Andrea Costa che chiudono in terza posizione dopo essere stati a lungo secondi.
Soddisfatti gli organizzatori per l’andamento complessivo della gara, conclusa senza problematiche né incidenti con l’aiuto del personale di servizio sia in direzione gara che lungo tutto il percorso, caratterizzata dal freddo estremo che ha toccato anche quota -15°C sui passi Sella e Gardena, come sempre assieme al Pordoi tra i punti più apprezzati e fotografati.
Tappa 1. L’evento, iniziato giovedì 18 gennaio con le verifiche sportive al Savoia Palace Hotel e tecniche nella centrale Piazza Sissi, è proseguito in serata con la Tappa 1 che ha impegnato i concorrenti in un percorso di quasi 120 km attraverso la Val di Sole con partenza e arrivo in Piazza Righi a Campiglio e la sosta per la cena a metà percorso alla Ristorante La Baracca sul passo Tonale (m. 1884) poco dopo il passaggio in centro a Ponte di Legno con la consueta e calorosa accoglienza del pubblico al controllo timbro predisposto in Piazza XXVII Settembre. 16 le prove disputate in serata e previste in centro a Folgarida e nella Pista Ghiaccio Val di Sole – come sempre estremamente spettacolare – che servivano per delineare una classifica piuttosto chiara: Bellini e Tiberti si ponevano già al comando con 59 penalità seguiti da Aliverti-Cadei su analoga Fiat 508 C del 1937 (65) e Fontanella-Malta (Lancia Aprila, 1939) con 68; a seguire Salvinelli-Costa (75), Bonetti-Cominardi su Alfa Romeo 2000 Spider Veloce del 1971 (85), i due Barcella e Bertoli-Gamba (Fiat 508 C, 1938) appaiati a 86, per chiudere la top ten con altre due Fiat 508 C, quella del 1939 di Chiari-Chiari al nono posto con 89 penalità e quella del 1937 di Roversi-Salari fermi a 90.
Tappa 2. Dopo un meritato riposo, alle ore 10.30 di venerdì 19 gennaio la gara ripartiva dal centro di Campiglio per la tappa più impegnativa di 400 km con gli equipaggi presentati come sempre
dall’inconfondibile voce di Guido Schittone. La prima parte di percorso portava i concorrenti al valico del Passo Mendola (m. 1363) fino al Safety Park di Vadena che anticipava la sosta pranzo servita al Four Points by Sheraton nel moderno complesso fieristico di Bolzano. Alla ripartenza dal controllo orario la situazione era mutata di poco con Bellini sempre in testa (100 penalità) seguito da Fontanella (113), Aliverti (127), Nicola (128) e a seguire il padre Guido Barcella (131) con le stesse penalità di Chiari, Salvinelli (136), Bonetti (148), Bertoli (154) e Roversi (159). Da poco usciti da Bolzano Fontanella e Malta dovevano per rinunciare a proseguire per un guasto meccanico subìto dalla loro Lancia Aprilia. Dopo il valico del Passo Lavazè (m. 1808) e la disputa di nuove e impegnative prove predisposte dagli organizzatori in un’ampia area innevata gli equipaggi transitavano in Val di Fassa fino a Canazei per poi affrontare una delle salite più difficoltose ovvero quella del Passo Sella dove era prevista una serie di prove rese più impegnative dalla tanta neve presente sulla strada e dal freddo pungente che ha registrato come detto anche quota -15°C. Giunti al controllo orario ai piedi del Passo Gardena gli equipaggi potevano godere infine di un breve break con una gustosa merenda e un brulè di mela calda e cannella serviti allo Chalet Gerard con una meravigliosa vista sul gruppo del “Sassolungo”.
A seguire il passaggio sui passi Gardena (m. 2136), Campolongo (m. 1875) e Pordoi (m. 2239) prima del ritorno in Val di Fassa con la classifica che si muoveva solo nelle posizioni di rincalzo: Bellini allungava sui rivali portandosi a 156 penalità seguito da Salvinelli, in bella risalita fino al secondo posto fermo a 195, Nicola Barcella (209) tallonato dal padre Guido (223), Aliverti (233), Bonetti (256), Sala-Cioffi per la prima volta nei dieci con la Lancia Aprilia del 1937 (278), Bertoli (289) e Chiari fermo a 290.
Il secondo passaggio in Val di Fassa portava i concorrenti alla serie di prove predisposte sui passi Costalunga (m. 1752) e a Collepietra che non portavano a grossi scossoni nella graduatoria, prima del rientro a Bolzano per la cena prevista ancora al Four Points by Sheraton che permetteva agli equipaggi di godere di un po’ di riposo prima del rush finale.
L’ultima parte di gara riportava le vetture a Campiglio attraverso il passo Palade (m. 1518) con le ultime impegnative PC prima del rientro – attraverso la Val di Non – previste a Costa Rotian prima del controllo orario di Folgarida e il ritorno a Campiglio per la
Gli altri risultati. Al primo posto fra gli equipaggi interamente stranieri gli inglesi Edoardo Ottochian e George Drayson su Austin Mini Cooper S Mk I del 1960 mentre fra le Scuderie il successo è andato alla Franciacorta Motori che ha preceduto, nell’ordine, Brescia Corse ed Emmebi 70; il primato nella classifica riservata agli equipaggi under 30 è di Barcella-Rossoni, sesti assoluti su Porsche 356 C Coupé del 1963 mentre il primo equipaggio femminile è quello formato dalle esordienti Laura Bandera e Chiara Guindani su Lancia Fulvia Coupé 1.3 S del 1971. Primi nella speciale graduatoria della Prove di Media i sardi Virdis-Giordo su Porsche 356 Coupé del 1954.
Clamoroso il 31° posto assoluto centrato dal volto SKY Sport F1 Davide Valsecchi, a bordo di una Lancia Fulvia Coupé Rallye 1.3 S del 1968 navigato da Luca Canali, qualificato per la prima volta (alla 5ª partecipazione consecutiva) sulla prova del lago ghiacciato in programma il giorno successivo.
Il laghetto. Sabato 20 gennaio è tornato – dopo lo stop forzato del 2023 – lo spettacolo sul lago ghiacciato di Madonna di Campiglio con i due trofei riservati rispettivamente ai primi 8 equipaggi stranieri e ai primi 32 classificati della Winter Marathon. Nel nuovo Trofeo Sparco successo del giovane equipaggio inglese composto da Edoardo Ottochian e George Drayson su una Austin Mini Cooper S Mk I del 1960 che in finale ha prevalso sull’Alfa Romeo 1750 GT Veloce del 1968 degli svizzeri Edoardo Tasciotti e Giovanni De Luca; terzo gradino del podio per il simpatico equipaggio russo composto da Vadim Utkin e Alexey Rumyantsev su Lancia Fulvia GT del 1968. Nella 1ª edizione del Trofeo Veriwatch vittoria di Guido Barcella e Ombretta Ghidotti su Fiat 508 C del 1938 che in finale hanno avuto la meglio sulla Porsche 356 A Coupé del 1959 dei fratelli Celestino e Oreste Sangiovanni. A completare il podio la Porsche 356 C Coupé del 1963 di Nicola Barcella che, dopo essere stato eliminato dai genitori in semifinale, navigato da Simone Rossoni ha sconfitto nella finale per il 3°-4° posto i vincitori della Winter Marathon, Bellini e Tiberti.
Cena e premiazioni in quota. Alle ore 19.30 di sabato 20 gennaio la degna conclusione di un evento unico nelle sue particolarità con il trasferimento in cabinovia degli oltre 230 ospiti intervenuti per la cena finale con premiazioni ai 2100 metri dello Chalet Spinale, moderno rifugio con ristorante e una vista mozzafiato a 360° sulle Dolomiti di Brenta, con la consegna di importanti trofei e riconoscimenti in argento ai primi 20 equipaggi assoluti, ai primi tre della classifica delle Prove di Media, alla miglior scuderia classificata e al primo delle classifiche speciali (equipaggio femminile, under 30 e straniero).
Va così in archivio questa 36ª Winter Marathon con il prossimo appuntamento già programmato per venerdì 5 e sabato 6 aprile quando prenderà il ‘via’ la 17a edizione del Franciacorta Historic.
Sarezzo, 23 gennaio 2024