Sono Ezio e Francesca Salviato, padre e figlia provenienti da Varese, ad iscrivere il loro nome nel prestigioso albo d’oro della Winter Marathon, prendendosi anche una rivincita contro la sfortuna dopo che, a poche ore dal via della scorsa edizione, avevano dovuto rinunciare alla partecipazione per un guasto alla medesima Lancia Aprilia del 1939 con la quale si sono imposti quest’anno davanti agli altri 158 equipaggi al via. Secondo e terzo posto per i piloti ufficiali del Museo Storico Alfa Romeo: Alessandro Gamberini (Alfa Romeo Giulietta TI del 1962) ha preceduto infatti al traguardo Fabio Salvinelli (Alfa Romeo Giulia TI Super del 1964). Settimi ed ottavi i primi equipaggi interamente bresciani in classifica, rispettivamente Cavagna-Bossini (Alfa Romeo Giulietta Spider, 1960) e Cibaldi-Costa (Porsche 356 SC Coupé, 1963): terzi Lorenzo e Mario Turelli (figlio e papà) che hanno portato la Austin Healey 100 BN1 del 1954 alla 14a posizione nella classifica generale.
Il tweet della gara. Si entra nel vivo alle 14.00 di venerdì quando la Fiat 508 S Balilla Sport del 1932 di Spagnoli- Parisi, con il numero 1 sulle fiancate, ha lasciato Madonna di Campiglio sotto qualche fiocco di neve per affrontare oltre 400 km. di strade intervallate da 40 prove cronometrate, 5 controlli orari ed 1 controllo a timbro; 11 gli equipaggi non verificati tra cui il vincitore della Mille Miglia 2011 Giordano Mozzi che ha rinunciato alla gara per una indisposizione: per lui e per la moglie Stefania la sfida con la notte dei chiodi è per il 2013.
Dopo le prime 9 prove cronometrate poste fra Carciato e Caldes erano Canè-Rossi a balzare al comando con 30 penalità (depurate dello scarto della PC peggiore fino a quel momento e calcolando il coefficiente), davanti a Bresciani-Perletti (Alfa Romeo Giulia 1300 TI, 1967) con 40, Arzoni -Gregori (Fiat 850 Spider, 1968) con 45 e Salvinelli-Gastaldi con 54. Quinta piazza per la Morris Mini Cooper S del 1968 di Aliverti-Maffi (59) a pari merito con Rampello -Migliorati (MG A, 1955). Stessa situazione di parità per Gamberini-Fanti e Cavagna-Bossini, appaiati in settima piazza a 66, davanti alla famiglia Salviato, in nona posizione con 71 seguita a 76 dagli altri varesini Crugnola-Vida (Triumph TR3A del 1958).
Dopo le tre impegnative prove sul Passo Palade e le quattro nel moderno centro di guida sicura Safety Park di Vadena (nei rilevamenti in pista solo 8 centesimi per Canè!), la classifica si movimentava e alla PC 16 era ancora il driver bolognese a rafforzare la sua posizione con 72 penalità tallonato da Salvinelli (102) mentre ottimo terzo era l’equipaggio bergamasco Bresciani-Perletti (112) seguito a 5 centesimi dalla Fiat Morettini 508 S del 1936 di Riboldi-Guerini e dal top driver Rampello con 129. Sesta posizione a 133 per Aliverti e il cremonese Arzoni che staccavano di 2 penalità l’Aprilia di Salviato. Gamberini scivolava in nona posizione con 149 appaiato a Mario Sandrolini Cortesi, bravo a portare nella top ten la bella Citroen 11 AL Roadster del 1937.
Lasciata Bolzano i concorrenti si dirigevano sul Passo Lavazè dove il freddo (-9,5°) e un po’ di neve caduta nel primo pomeriggio rendevano l’asfalto scivoloso. Dopo i rilevamenti cronometrici di Tesero, Ziano di Fiemme e la sosta di Canazei, la classifica provvisoria alla PC 26 (con l’annullamento della 17 e 18) riconfermava il primo posto di Canè (127) con il tenace Salvinelli ancora 2° ma molto staccato (185) e Salviato sul podio a 192, davanti all’altro pilota del Museo Storico Alfa Romeo con 201 penalità a pari merito con Riboldi. Rampello scivolava in sesta con 212, Aliverti era settimo a 237, Cavagna ottavo staccato di 3 centesimi a precedere con 252 la Lancia Aprilia del 1939 dei genovesi Scotto-Corradi Rolla, autori di una bella rimonta con i mantovani Lui-Vicchi (Fiat 1100/103, 1953) a chiudere in decima posizione con un totale di 257.
La neve cambiava completamente il panorama e le condizioni delle strade mettevano a dura prova gli equipaggi, chiamati ad affrontare dieci prove scalando in rapida successione i passi Pordoi, Campolongo, Gardena, Sella e Costalunga. Dopo la PC numero 36 Canè si confermava leader della generale (287) con Salviato a 324 che superava Salvinelli (solo quarto a 354), e Riboldi-Guerini ottimi terzi con un totale di 333. Dal quinto al settimo posto erano Rampello (369), Gamberini (377) e Cavagna (386) a controllarsi a vicenda seguiti da Crugnola (404), Lui (405) e Aliverti (412), mentre Armando Fontana, navigato da Giovanni Adorni (Porsche 911 T, 1968), si affacciava in undicesima posizione distanziato di 3 centesimi. Al controllo orario di Carezza Giuliano Canè, favorito per la vittoria finale viste le classifiche parziali, commetteva un errore transitando con due minuti di ritardo, imitato da Spagnoli e da Rampello, che ne pagava uno.
Rimanevano da affrontare le ultime quattro prove quando Alberto Riboldi era costretto al ritiro tamponato da una vettura civile, mentre la fitta pioggia dell’inizio salita verso la Mendola si trasformava in neve. La classifica prendeva la sua forma definitiva: Salviato metteva le mani sulla vittoria con 360 penalità, Gamberini finiva secondo a 400 davanti a Salvinelli, terzo con 428. Il parmense Fontana finiva sorprendentemente quarto a 450 mentre in quinta piazza chiudeva Crugnola distanziato di 3 centesimi a precedere di 2 centesimi Mauro Clerici e Deborah Restelli (Porsche 356 SC Cabriolet, 1965), risaliti di sei posizioni negli ultimi quattro rilevamenti. Settimo si riconfermava l’equipaggio Cavagna- Bossini con 458 davanti a Michele Cibaldi (473), con Aliverti a 477 e Lui a 483 che si scambiavano il nono e decimo posto: Rampello-Migliorati, penalizzati dall’errore di transito al controllo orario, scendevano al diciottesimo posto poco davanti a Canè che chiudeva ventesimo. La fitta nevicata iniziata sulla Mendola si protraeva fino al CO di Folgarida e al Controllo Timbro finale di Madonna di Campiglio, dove le vetture trovavano sull’asfalto oltre 15 centimetri di neve.
L’ex pilota di Formula 1 Ivan Capelli e oggi “voce” del mondiale nelle telecronache Rai ha ringraziato Volvo
“che mi ha dato la possibilità di partecipare a questa bellissima gara su una PV 544 del 1965. Devo ammettere che è stato più impegnativo del previsto. Oltre alle difficoltà di guida su neve e ghiaccio, queste competizioni richiedono massima concentrazione da parte di pilota e navigatore. Io e Gianni Lenzi abbiamo guidato per dodici ore consecutive, senza distrarci un attimo per non perdere la strada e per non accumulare troppe penalità nelle prove cronometrate”: per loro un ottimo 50esimo posto assoluto, mentre il Senatore Filippo Berselli (Porsche 356 SC Coupé, 1963) ha occupato la 86a posizione finale. Robert ‘Bob’ Paltrow, zio dell’attrice hollywoodiana Gwyneth, ha diviso l’abitacolo della Austin Healey 100 BN1 del 1955 con Angelo Pontiroli e ha terminato con soddisfazione al 105° posto la sua prima esperienza alla Winter Marathon.
La Ermini 1100 Sport del 1952 di Emanuel Piona e Geronimo La Russa concludeva al 94° posto mentre un ritardo ad un controllo orario costava a Giuseppe Lunardi (Austin Healey 100 BN1, 1953) il mancato inserimento nella graduatoria finale.
Nella classifica riservata agli equipaggi femminili, successo di Laura Bonzi e Federica Bignetti Bignetti che sulla rara Abarth 1000 Bialbero sono giunte 80esime assolute.
Nella speciale classifica riservata agli stranieri successo dei canadesi Brian Harper e Matthew Bubbers su Porsche 356 C Cabriolet del 1964 mentre nella sfida per Scuderie CSAI (l’ambitissimo modellino realizzato da Co.Fe.Mo.) la vittoria è andata alla bresciana F.M. (presente con ben 20 equipaggi) davanti ai mantovani del ClassicTeam e agli altri “cugini” bresciani della Emmebi 70.
“Devo fare i complimenti a tutti i partecipanti” ha affermato il presidente del comitato organizzatore Roberto Vesco “visto che nonostante le evidenti difficoltà metereologiche, non si sono arresi e hanno proseguito con grande determinazione. La viabilità della provincia di Bolzano aveva indicato disagi abbastanza lievi ma probabilmente il vento ed il freddo hanno aggravato la situazione”. Ben 38 delle 40 prove cronometrate previste si sono svolte regolarmente: solo un problema tecnico alle apparecchiature di rilevamento dei tempi ha costretto la direzione di gara ad annullare due prove. Per Andrea Vesco “ E’ doveroso ringraziare tutti gli Ufficiali di Gara (forniti da Pinè Motori) ed i Cronometristi della sezione Brixia Crono che, nonostante le proibitive condizioni, hanno svolto il loro lavoro in maniera egregia”. Ancora utilissimo in direzione gara il servizio offerto dall’OBU (On Board Unit) della N-eXT collocato su tutte le vetture in gara, sia dei concorrenti che dell’organizzazione: al direttore di gara Vittorio Galvani sono giunte solo una ventina di chiamate di soccorso, tutte per allarmi meccanici.
I trofei sul laghetto ghiacciato. Nel pomeriggio la manifestazione è proseguita in diretta su Teletutto (visibile anche in streaming) con il Trofeo MotorStorica, riservato alle vetture anteguerra scoperte, nel quale si è imposto ancora (dopo il successo del 2011) l’equipaggio Sandrolini-Venturi su Citroen 11 AL Roadster del 1937 (tempo 48”.09) davanti a Spagnoli -Parisi (Fiat 508 S Balilla Sport del 1932) e all’altra Citroen 7C Cabriolet di Bonfante-Morellato. E’ stato poi il momento del Trofeo TAG Heuer Barozzi, riservato ai primi 32 equipaggi classificati della Winter Marathon, nel quale ha primeggiato per il secondo anno consecutivo la Lancia Aprilia di Giuliano Canè (quest’anno navigato da Gianmarco Rossi) davanti alla Porsche 356 C di Guido Barcella e Ombretta Ghidotti e alla Innocenti Mini Cooper di Andrea Belometti e Federico Passi che hanno soffiato il podio a Salviato. Per i primi 3 classificati in premio un orologio TAG Heuer Carrera Formula 1 e un portachiavi Gucci offerti dai gioiellieri bresciani Orietta ed Ennio Barozzi.
Le premiazioni. In serata le premiazioni al PalaCampiglio: a fare gli onori di casa l’Assessore al Turismo del Comune di Ragoli Tullio Serafini e il Vice Sindaco di Pinzolo Walter Vidi. Marco Masè, Presidente dell’APT Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Rendena, ha offerto una settimana di vacanza ai vincitori e un week- end ai primi tre equipaggi bresciani (Cavagna-Bossini, Cibaldi -Costa e Turelli -Turelli). Riconoscimenti anche per Porsche Italia Classic Team, Museo Storico Alfa Romeo e Squadra Corse Volvo a cui è stato conferito un premio di Ruote Borrani per la partecipazione alla gara in forma ufficiale. Valli-Castelli, 33esimi assoluti e primi degli esclusi nella sfida del pomeriggio sul lago ghiacciato, si sono consolati con un Realtimes 2 con pressostato della Blizz Timing mentre Canè, vincitore della Power Stage ERGO (l’appassionante prova spettacolo numero 1), si aggiudicava il cronometro multifunzione Blizz C-200.
Dopo i ringraziamenti ad Autorità, Sponsor, Forze dell’Ordine, Commissari CSAI e collaboratori, la serata si è conclusa con la cena di gala con il sorteggio di un cronometro meccanico TAG Heuer, una bottiglia da tre litri di Amarone della Valpolicella Fumanelli, la riproduzione da collezione di una pistola di Davide Pedersoli e una mountain bike Yakari.
In collaborazione con il Casinò di Campione sono stati allestiti tre tavoli per intrattenere gratuitamente i presenti che con un po’ di fortuna hanno potuto vincere gadget e premi offerti dalla sala da gioco al confine con la Svizzera.
L’arrivederci è per l’edizione 2013 che celebrerà il 25° anniversario della Winter Marathon, mentre Vecars ora è già al lavoro per il Franciacorta Historic del prossimo 6-7 aprile.