Rallye Aïcha des Gazelles du Maroc, partita la 32^ edizione
Fra gli equipaggi che si affronteranno in Marocco c’è anche l’italiana Daniela Macri Varese alla guida di un buggy elettrico
Articolo in collaborazione con Sonja Vietto Ramus
Ha preso il via da Nizza, in Francia, la 32^ edizione del Rallye Aïcha des Gazelles du Maroc, rally-raid d’orientamento riservato a equipaggi femminili, organizzato da Dominique Serra e Maïenga Sports Events. Una sfida – sportiva, umana e solidale – unica al mondo, basata sull’antico concetto di navigazione con il solo utilizzo di cartina, bussola e righello.
Un challenge automobilistico che non prevede prove di velocità ma che si basa sull’eco-guida.
La classifica e il podio finale, attribuiti in base alla categoria d’iscrizione, si conquistano infatti percorrendo meno chilometri possibili fra le coordinate geografiche di partenza e di arrivo di ogni tappa.
Allo start di questa edizione ci sono 190 equipaggi di dieci nazionalità differenti (Francia, Belgio, Canada, Lussemburgo, Romania, Marocco, Regno Unito, Svizzera, Stati Uniti e Italia): età media 43 anni, la partecipante più giovane ne ha 20, la meno 60.
Nei prossimi giorni si sfideranno alla guida di 4×4, crossover, quad, SSV e su auto e buggy della categoria E-Gazelle (elettrici e a idrogeno) fra le dune e le piste più belle del Marocco.
Dopo le verifiche tecniche e amministrative degli equipaggi europei svoltesi a Nizza (le altre partecipanti sono attese invece a Erfoud, in Marocco), il Rallye Aïcha si è diretto verso il porto francese di Sète per l’imbarco sulla nave Atlas della compagnia GNV, direzione coste marocchine.
Da Tangeri la carovana si sposterà verso Meknes e poi Erfoud dove saranno completate le pratiche burocratiche. Il rally vedrà impegnati i team in un prologo a cui seguiranno 8 tappe di cui due “marathon” (senza assistenza). Il 17 marzo trasferimento verso la città costiera di Essaouira per la cerimonia di premiazione e la serata di chiusura del rally in programma il 18.
Fra gli equipaggi in gara nove sono iscritti con veicoli elettrici fra cui il team 602 di Julie Bidault e Manon Boye: “Il nostro obiettivo è dimostrare che si può fare un rally automobilistico essendo ecologisti”. “Siamo davvero felici di essere qui” commentano Cendrine Fleureau e Sophie Merrer, squadra 503 (H2X-Ecosystems), anch’esse motivate da convinzioni personali, in particolare Cendrine che partecipa da quattordici anni, con suo marito, a corse di veicoli elettrici.
Dopo una prima emozionante avventura nel deserto marocchino a bordo di una Jeep, all’elettrico si sono orientate anche le “gazelles” di un altro team: il 601, composto dall’italiana Daniela Macri Varese, 46 anni, e dall’amica e collega francese Emilie Piermattei, 36 anni.
Per questa seconda partecipazione al rally Aïcha hanno scelto un buggy 100% elettrico. “Amo guidare, mi piacciono le sfide e il Marocco è una terra bellissima e ospitale –racconta Daniela che abita a Mentone e lavora al Centro Cardio Toracico di Monaco (come Emilie) –Partecipo al Rallye Aïcha perché è un rally umanitario e solidale e grazie all’associazione Cuori di Gazella è riuscito a costruire scuole e a curare 90 mila bambini. Durante le tappe attraversiamo villaggi molto poveri: vedere la felicità negli occhi dei più piccoli che tramite il sodalizio possono andare a scuola ed essere curati da un vero medico…beh, tutto questo non ha davvero prezzo. Ti si riempie il cuore”. La prima volta al rally delle “Gazelles”, nel 2021, è stata a bordo di una Jeep. “Sì, un’esperienza indimenticabile: percorso impegnativo, caldo da 50 gradi, sabbia talmente soffice da insabbiarsi spesso ma che soddisfazione arrivare al traguardo. Tutte intere! Sia noi che il fuoristrada –sorride Daniela –Quest’anno abbiamo scelto di partecipare con un buggy elettrico: siamo sicure che sarà ancora più divertente guidare sulle dune e fra le falesie rocciose. E poi vogliamo dimostrare che ci si può divertire e affrontare un’avventura di questo genere anche senza inquinare l’ambiente”. Cosa ti piace di più di questo rally? “Lo spirito solidale nei confronti dei più bisognosi ma anche l’amicizia che si viene a creare durante la gara: la parola d’ordine è aiutarsi fra equipaggi. Lo abbiamo fatto io e Emilie così come siamo state aiutate noi da altre partecipanti -conclude Daniela- Ma c’è anche competizione: il nostro obiettivo è tagliare il traguardo, cercando di superare qualsiasi ostacolo ci troveremo difronte”.
www.rallyeaichadesgazelles.com