Pharaons Rally 2014 ancora un passo per le Piramidi

In Rally Raid

BAHARIYA – Fortunatamente le temperature del Pharaons sono un po’ diminuite, così la quarta giornata del rally, una boucle con partenza e arrivo all’Oasi di Bahariya, è stata piacevole per tutti, non del tutto per il leader della categoria moto, Juan Carlos Salvatierra, caduto verso fine speciale per essersi troppo rilassato.

Il boliviano ha danneggiato seriamente la sua Speedbrain, perdendo l’olio della forcella e l’acqua del radiatore. Per sua fortuna sia Cardona che Sonik si sono fermati a travasare acqua dal loro camel-back, così Salvatierra ha potuto concludere la tappa. Vincitore di oggi nella speciale di 315 chilometri è stato così Nicolas Cardona che ha preceduto di tre minuti il quad di Rafal Sonik e di 10 Salvatierra.

Quest’ultimo mantiene la leadership della gara, con un vantaggio che si è ridotto a 21 minuti. Terzo in generale è Stefano Chiussi, ma il sorprendente italiano è anch’egli caduto lussandosi una spalla. Solo tre minuti il suo vantaggio su Sonik che domani ha la concreta possibilità di agguantare il podio.

Tra le auto è sempre interessante la battaglia tra Nasser Al Attiyha che cerca di attaccare e Yazeed Al Rajhi che non sembra cedere di un millimetro. Anche oggi il saudita al volante della Toyota è stato il più veloce, per solo 44 secondi sul qatarino. In generale ha ancora otto minuti di vantaggio su Al Attiyah, vantaggio consistente, ma non tanto per dormire sonni tranquilli fino alle Piramidi.

Terzo di giornata è stato l’olandese Erik Van Loon, che sta lottando per il podio con Marek Dabrowski. L’olandese ha recuperato nove minuti sul polacco che ora lo precede di 10 minuti. Ancora problemi oggi per il russo Vladimir Vasilyev: il leader della Coppa del Mondo è rimasto insabbiato, poi ha avuto problemi al turbo, arrivando al traguardo quasi un’ora dopo Al Rajhi.

Domani l’atto finale del Pharaons porterà la carovana al cospetto delle Piramidi di Giza, dove saranno incoronati i vincitori 2014. In programma una prova speciale di 326 chilometri prima del trasferimento finale nella capitale egiziana.

Nasser Al Attiyah: “La tappa è andata bene, non abbiamo commesso nessun errore di navigazione, ma oggi Yazeed è andato più forte, forse perché abbiamo dovuto aprire la pista. Anche oggi una tappa molto bella, con sabbia, rocce e tratti molto veloci. Domani ci aspettano gli ultimi 300 chilometri, tutto può ancora succedere e daremo il massimo per provarci.”

Yazeed al Rajhi: “Sono andato più veloce possibile perché non volevo dare a Nasser neppure la più piccola speranza di raggiungermi. Se non commettiamo errori domani avremo la possibilità di vincere: se Nasser ci dovesse raggiungere ci basta controllarlo.”

Marek Dabrowski: “Oggi ho provato a dare il massimo ma abbiamo perso molto tempo da Van Loon . Mi sembrava di essere andato bene, ma il cronometro dice il contrario.”

Van Loon: “Sono contento del risultato odierno, la pista era molto veloce con alcuni tratti lenti, bellissimi paesaggi e negli ultimi 50 km sembrava una tappa di WRC. E’ stata dura per il fisico con tanti salti: due volte siamo arrivati sul “naso” della macchina. E’ la seconda gara con la mini e dobbiamo ancora prendere totale confidenza con la macchina.”

Juan Carlos Salvatierra: “Una tappa molto emozionante e di sofferenza nel finale. Stavo guidando bene ma al km 240 andavo troppo rilassato e sono caduto. Non ero veloce ma la moto si è danneggiata seriamente. Il radiatore perdeva acqua ed ero preoccupato. Ogni 20 km mi fermavo e Cardona e Sonik mi hanno dato acqua. Domani non parto avanti quindi devo solo controllare.”

Nicolas Cardona: “Ogg iera una tappa tecnica con alcuni difficili cordoni di dune, alcune tagliate dove ho rischiato un po’. Anche la navigazione non era semplice. Ho trovato Salvatierra nelle ultime dune e mi sono fermato per dargli acqua, poi sono andato tranquillo aprendo la pista nel finale. Peccato per la penalità del primo giorno, sarebbe stata una gara divertente.”

Rafael Eraso: “Stiamo cercando ogni giorno di salvaguardare moto e fisico, anche perché sto ancora recuperndo la lesione della mano della Dakar. Al km 230 ero molto stanco e mi sono fermato per prendere un antidolorifico. Dopo mi sono sentito meglio e ho potuto riprendere il ritmo. Speriamo domani di non avere problemi e arrivare alle Piramidi.”

Stefano Chiussi: “A dieci chilometri dalla fine mi sono distratto un attimo, ho urtato una pietra e sono caduto. Mi è uscita la spalla ma per fortuna Stefano Turchi si è fermato e mi ha aiutato e rimetterla in sede. Ho fatto gli ultimi chilometri con un dolore lancinante. Penso che la lotta per il terzo posto sia ormai a favore di Sonik, ho solo tre minuti di vantaggio su di lui e domani per me sarà già un miracolo terminare la gara.”

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