DAKAR 2025, L’EAGLE RACING TEAM CORRE SU ROCCE E PIETRAIE

DAKAR 2025, L’EAGLE RACING TEAM CORRE SU ROCCE E PIETRAIE: 33° PIAZZAMENTO AL TRAGUARDO DELLA QUARTA TAPPA

Foto e testo inoltrate da ufficio stampa ©EAGLE RACING TEAM 

Foto copertina ©FOTOP_Duda-Bairros

Foto 1 comunicato @FOTOP_Lucas-Menezes

8 Gennaio 2025, AlUla (Arabia Saudita) – Una distesa ininterrotta di rocce e pietraie. Per 415 km la quarta tappa della Dakar 2025, da Al Henakiyah a AlUla, è stata caratterizza da una conformazione morfologica decisamente irregolare che ha messo a dura prova veicoli e equipaggi. Dopo la 48H Crono e una terza manche altrettanto impegnativa, il quarto stage di questa Dakar non è stato meno estremo, soprattutto a livello di guida.

In categoria truck, il MAN Tga 850 CV T5.1 con i colori dell’Eagle Racing Team ha affrontato il tracciato odierno forte di un 22° piazzamento nella generale provvisoria (dopo le prime 3 tappe). Per l’equipaggio Calabria-Fortuna-Calubini questa quarta manche è andata bene sino quasi alla fine.

Purtroppo gli oltre 400 km della prova hanno messo a durissima prova tanti mezzi, fra cui il nostro. Pietre, sassi, rocce appuntite per chilometri e chilometri, continue sollecitazioni a tutte le componenti del MAN, colpi e contraccolpi e chi più ne ha più ne metta. Una tappa davvero estrema –racconta Paolo Calabria Abbiamo cercato di fare del nostro meglio su un percorso al limite dell’impossibile. Fra l’altro, per rimanere in classifica, bisogna completare il tracciato nel tempo massimo stabilito dal regolamento di gara e affinché ciò sia possibile bisogna procedere a velocità piuttosto elevate. Una volta si poteva guidare tutta la notte: bastava presentarsi allo start della tappa successiva nell’orario indicato per proseguire senza problemi, senza subire squalifiche o altro. Oggi non è più così”.

Le forti sollecitazioni del percorso di oggi (e dei giorni passati) si sono fatte sentire. “Sì, a una decina di km dalla fine della manche abbiamo sentito un rumore fortissimo provenire da sotto la cabina del MAN. Pensavamo si fosse staccato qualcosa di poco importante. Per precauzione però, per fare gli ultimi km di gara ci abbiamo messo più di 40 minuti, proprio per salvaguardare al massimo il mezzo. Arrivati al campo ci siamo resi conto di aver distrutto e staccato le torri degli ammortizzatori. Ora proveremo a capire come fare per poterci schierarci allo start della tappa di domani” conclude Calabria. Quella di oggi è infatti una manche Marathon dove non è ammessa assistenza meccanica esterna ma solo quella effettuata dai concorrenti.

Al termine del tracciato Al Henakiyah-AlUla, il MAN #619 ha fermato il crono in 11h56’34” conquistando una 33^ posizione; nella generale provvisoria di categoria il team è ora al 24° piazzamento.

Domani, 9 Gennaio, la quinta manche della Dakar prevede 64 km di trasferimento e 428 km di speciale. Dalla cittadina fortificata di AlUla il tracciato della prova speciale porterà sino ad Hail. La gara entrerà nel vivo appena fuori dal bivacco, con un inizio su piste molto veloci; la lancetta del tachimetro scenderà poi inevitabilmente all’arrivo dei veicoli sul terreno sabbioso. All’avvicinarsi di Hail la tappa avrà infine tratti rocciosi. Partecipare alla giornata di riposo della Dakar -10 Gennaio- rappresenta per molti già una piccola vittoria: meritata per coloro che saranno arrivati senza troppi disagi in questo luogo saudita, sudata per chi invece dovrà approfittare del rest day per rimettere in sesto il mezzo e affrontare la seconda metà della Dakar.

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