DAKAR 2017: UN ASSAGGIO DELL’ESTREMO

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DAKAR 2017: UN ASSAGGIO DELL’ESTREMO

Issy les Moulineaux, 23 novembre 2016

Punti chiave
– Marc Coma presenta la Dakar 2017 come “la corsa più dura nella storia dei rally-raid sudamericani”, considerati i forti contrasti climatici e di altitudine, così come la varietà di terreni.
– La navigazione torna protagonista grazie al nuovo modo in cui funzionerà il GPS fornito a piloti e co-piloti: meno guida, più orientamento.
– I veicoli dei team europei sono attesi a Le Havre il 24 e 25 novembre per le verifiche e l’imbarco verso l’Argentina.

Questa mattina, gli organizzatori Dakar hanno svelato i dettagli del percorso e il programma sportivo dell’edizione 2017, che si svolgerà dal 2 al 14 gennaio in Paraguay, Bolivia e Argentina. I concorrenti copriranno quasi 9000 km di strade, piste e dune. L’avventura sarà resa ancora più dura dalla permanenza in alta quota per una settimana.

“Quest’anno la Dakar visiterà il 29° paese e il Paraguay ci aspetta per ‘Una Fiesta Fenomenal’, ha dichiarato un entusiasta Etienne Lavigne all’apertura della conferenza di presentazione dell’edizione 2017, mentre il suo Direttore Sportivo Marc Coma ha promesso agli sfidanti “la corsa più dura nella storia dei rally-raid sudamericani”. Sarà veramente una Dakar dei contrasti quella che si profila all’orizzonte. I concorrenti partiranno da Asunciòn con un clima tropicale e il termometro intorno ai 40° gradi Celsius, per poi confrontarsi con temperature sotto lo zero pochi giorni dopo per coloro che passeranno la notte sull’altopiano boliviano.

Lo sbalzo termico sarà principalmente dovuto al cambio di altitudine che il circus della Dakar sperimenterà, partendo dal livello del mare per poi raggiungere quasi 5000 metri di quota. Dopo aver toccato Uyuni nelle scorse tre edizioni, i concorrenti avranno l’opportunità di esplorare la Bolivia. In totale, i piloti e gli equipaggi passeranno in alta montagna un’intera settimana Incluso il giorno di riposo a La Paz. La gestione del fisico e dei mezzi saranno tra gli aspetti più importanti da prendere in considerazione.

Ma sarà la navigazione a fare da protagonista. Dovrà essere prestata una maggior attenzione alle modifiche apportate al sistema di guida e la regolarità verrà messa alla prova nelle sei prove speciali di oltre 400 km, con attraversamento di dune e guida nella sabbia. Un’altra importantissima tappa sarà “Super Belen”, a tre giorni dal traguardo a Buenos Aires.

La grande avventura annunciata dagli organizzatori tuffa i pretendenti alla vittoria in una nuova fase di preparazione. Per la categoria moto, resta favorito Toby Price su KTM, ma le rivelazioni della scorsa edizione hanno continuato a stupire durante la stagione come Kevin Benavides (Honda) e Adrien Van Beveren (Yamaha). Nella categoria auto Il Dream Team Peugeot è rimasto intatto, ma per sfidare Peterhansel, Loeb, Sainz e Despres, Toyota si è data parecchio da fare sul mercato piloti. Oltre a Giniel de Villiers (Pickup Hilux) al via il due volte vincitore Nasser Al Attiyah (2011 e 2015) e il campione Dakar 2004, Joan “Nani” Roma.

Le Mini del Team X_Raid tenteranno di aggiungere il quinto trofeo alla loro bacheca con Mikko Hirvonen, 4° al suo debutto nel 2016, ma potranno contare anche su “Orly” Terranova così come Yazeed Al Rahji, mentre la superstar americana Bryce Menzies cercherà di fare un sensazionale passo avanti nel mondo del rally-raid.

Nella categoria camion, Gerard de Rooy avrà al suo fianco ancora una volta il suo compagno di squadra argentino Fernando Villagra, con lui sul podio lo scorso gennaio, ma Kamaz cercherà di tornare ai suoi giorni di gloria con Ayrat Mardeev e Eduard Nikolaev. Ales Loprais potrebbe sorprendere con un team Ceco e Tatra, che ha permesso a suo zio Karel di vincere sei volte.

Maggiori informazioni su www.dakar.com

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