Quella di ieri è stata un’ottima tappa. La Panda è arrivata al bivacco molto, molto infangata, segno di un percorso duro che, come immaginavamo dopo la pioggia di due giorni fa, è stato compromesso dal fango.
La Panda ha fatto un lavoro ottimo ed è subito finita nelle mani deimeccanici perché comunque la tappa ha portato con sé un problema disemiasse – il sinistro, che è uscito ma è stato subito riparato – un perdita di olio dal cambio e due gomme forate.
In sostanza, tappa impegantiva nonostante l’organizzazione della gara sostenesse il contrario. L’alta quota non ha ha compromesso il rendimento del motore: il 1.9 Turbodiesel della PanDAKAR lavora bene, spinge e non decade mai.
Una giornata come questa è una vera iniezione di fiducia: il team ha bisogno proprio di questo, di fare il pieno di consapevolezza e fiducia nei propri mezzi e uomini per affrontare le tappe dure che verranno, come quella neldeserto di Atacama che li aspetta nei prossimi giorni in Cile.
Oggi si riparte presto, destinazione passi andini e verso la frontiera che poterà il team PanDAKAR in Cile. La Panda va. Eccome se va.