La sesta tappa della Dakar si presenta apparentemente più facile delle ultime due ma la partenza dal bivacco avviene solo pochi minuti dopo il rientro dalla lunghissima tappa precedente, e non c’è dubbio che le condizioni non siano proprio ottimali. La Panda si porta dietro anche un problema alla frizione non completamente risolto, regalo della penultima tappa, e l’equipaggio sa di dover partire con la Panda che mostrerà qualche limite. Ma il team non è spaventato, e come sempre si adatta e guarda avanti.
La Panda al bivacco
La PanDAKAR è attesa da due speciali inframezzate da una neutralizzazione. Nel primo tratto la sabbia la fa da padrona ma la Panda si difende bene e riesce a uscirne indenne e senza forature: un record!
Simon, Luca e Dario a bordo del Daily, come sempre fedele accompagnatore della Panda, la raggiungono prima dell’entrata della seconda speciale per un controllo veloce per incitare Giulio e Antonio. Come tutto ilteam PanDAKAR, Simon è emozionato: “Sembra di rivivere i mitici anni della Lancia vittoriosa nei rally. Anche allora i meccanici seguivano le vetture sempre e ovunque prima e dopo le speciali. Vogliamo bene tutti ad Antonio e Giulio ma soprattutto alla nostra Panda che proprio vogliamo vedere sempre in marcia!”
L’assistenza rientra al bivacco e inizia l’attesa dell’arrivo della PanDAKAR albivacco di Salta. Ed eccola, finalmente.
L’emozione al traguardo è palpabile, lo stesso pensiero si forma nella mente di tutto il team: un traguardo come questo, metà Dakar portata a compimento, sa di impresa. Il team ci ha sempre creduto – qualcuno dubitava, ma pazienza – e ora è tempo di sognare un nuovo traguardo.
Oggi giornata di riposo, si penserà ai ripristini tecnici e a riprendere le forze perché la stanchezza non manca di certo. E poi via di nuovo.