Il Motorshow 2011 dedica quest’anno grande attenzione al mondo dell’automobile elettrica. Certamente “Electric City” non è il padiglione che suscita le emozioni più forti tra il pubblico, ma merita una visita per constatare i progressi che le aziende stanno facendo nell’ambito della mobilità ecologicamente sostenibile.
Abbiamo voluto provare tre veicoli di prossima commercializzazione, per capire quali opportunità sono a disposizione di chi, oggi, voglia investire i propri soldi nell’acquisto di una vettura esclusivamente elettrica.
Volvo presenta la C30 Electric, versione “a batteria” della compatta svedese. A bordo non si notano differenze sostanziali rispetto alla sorella a motore termico, eccezion fatta per il cruscotto, con gli indicatori dello stato di carica degli accumulatori e dello stile di guida. La cosa più difficile, alla guida, è capire quando si è messo in moto, dato che il silenzio a bordo, a vettura ferma, è assoluto (mentre durante il viaggio si percepisce il solo rotolamento degli pneumatici). La guida è semplice, grazie anche al cambio automatico molto fluido, e le prestazioni sono soddisfacenti, con una coppia robusta che offre spunti di tutto rispetto. La velocità massima dichiarata è di 130 km/h, l’autonomia è pari a 150 chilometri, e la vettura si ricarica con una normale presa di corrente in circa 7 ore. La vettura sarà messa a disposizione, in leasing, a diverse realtà pubbliche e private in tutta Europa.
Renault presenta due veicoli, accomunati dalla propulsione elettrica ma molto diversi tra loro. Kangoo Z.E. è il primo veicolo commerciale ad emissioni zero disponibile in commercio, è già ordinabile in concessionaria ad un prezzo che parte da 20.000 euro + iva, a cui si deve aggiungere un contributo mensile di 72 euro per le batterie. Anche in questo caso, a bordo non si notano particolari differenze rispetto alle versioni “a carburante”, ed anche il vano di carico ha conservato la sua originale capienza perché il pacco batterie è stato posto sotto al pianale; al volante, la guida è brillante, con una coppia di 226 Nm che consente accelerazioni e riprese di tutto rispetto. L’autonomia indicata è pari a 160 chilometri, ed anche in questo caso la ricarica compresa si effettua in 6-8 ore con una normale presa di corrente.
Per ultimo, abbiamo provato il veicolo a nostro giudizio più interessante in questo settore, Twizy. Si tratta di una sorta di anello di congiunzione tra una Smart ed un maxi scooter, che unisce i pregi (ed i difetti, bisogna dirlo) di entrambi i mezzi. Due posti in linea, come sulle moto, ma volante al posto del manubrio e cinture di sicurezza al posto del casco; esposizione all’aria laterale, ma il tetto a coprirvi dalla pioggia; quattro ruote, ma una larghezza limitata a 118 cm e, di conseguenza, un “bagagliaio” ridotto all’osso sotto il sedile del passeggero. Due versioni, la meno potente guidabile col patentino, 100 chilometri di autonomia (dopodiché si ricarica in circa 3 ore e mezza), divieto di accedere a tangenziali ed autostrade. La guida è facile e divertente, i tasti alla sinistra del volante servono per impostare la direzione (avanti o indietro), poi basta schiacciare il pedale per avanzare con brio fino alla prima curva, da affrontare in sicurezza dato il baricentro piuttosto basso (conseguenza del pacco batterie sotto il sedile del guidatore). E’ già ordinabile (consegne a marzo 2012), e costa 7000 euro più il canone delle batterie, quantificato in 45 euro al mese (per 7500 km all’anno). Scommettiamo che più di uno scooterista, sotto le piogge ed il freddo di questo inverno, penserà se fare il grande passo verso Twizy.