Jeep Cherokee 2014: abbiamo provato per voi la prima Jeep ufficialmente “italiana”, che arriva cioè sul mercato – almeno quello europeo – dopo la fusione tra la Fiat e la Chrysler, detentore dello storico marchio di veicoli fuoristrada. (tutte le foto della prova sulla pagina Facebook degli amici di OkFoto.it)
Sono passati trent’anni giusti da quel 1984 in cui la prima Jeep Cherokee fece breccia nel cuore di tanti automobilisti, introducendo un concetto di automobile innovativo che, nel corso degli anni, si è poi evoluto fino ai moderni Suv di taglia media; all’epoca, colpì soprattutto la soluzione, insolita per un veicolo fuoristrada, della carrozzeria monoscocca, capace di ridurre i pesi e quindi i consumi senza penalizzare le prestazioni.
Oggi, Cherokee è completamente nuova rispetto al modello precedente, e propone scelte e soluzioni all’avanguardia che pongono il veicolo italo americano tra i top player della categoria.
All’esterno, colpisce il taglio del muso molto affilato, con la classica calandra Jeep che qui è “piegata” a metà per risultare più aerodinamica. La vista laterale e posteriore è decisamente più classica per un veicolo di questo settore, e ricorda per certi versi la linea della Kia Sportage. A seconda delle versioni, cromature e altri dettagli impreziosiscono la Cherokee fino a farla sembrare un’auto di categoria superiore. Ottimi gli angoli di attacco e di uscita, aspetto non trascurabile per una vettura che, come vedremo tra poco, è in grado di affrontare il fuoristrada più duro senza riserve.
Internamente, l’ambiente è accogliente e ben rifinito. I principali strumenti sono racchiusi nel cruscotto dinnanzi al pilota, mentre al centro campeggia il grosso schermo per l’infotainment, con molti comandi ripetuti sulle razze del volante: nel complesso è una plancia ordinata, con profilature in contrasto di colore che alleggeriscono l’insieme e materiali piacevoli al tatto. Da segnalare il richiamo stilistico della consolle centrale al frontale della mitica Jeep Willys, veicolo simbolo della casa americana. Inoltre, fa piacere sottolineare il richiamo all’Italia che si è voluto fare denominando “Vesuvio” uno dei tre allestimenti disponibili per gli interni (gli altri sono Morocco e Grand Canyon), di serie sulla versione top di gamma e contraddistinto dai colori azzurro e marrone per selleria e plancia.
A livello tecnico, la Jeep Cherokee è in grado di soddisfare tutti i desideri. Disponibile sia nella versione a trazione anteriore che in quella a quattro ruote motrici, è spinta da motori diesel o benzina e monta un cambio manuale a sei rapporti (per il 2.0 Multijet da 140cv) o uno straordinario cambio automatico a ben 9 rapporti, mai offerto prima d’ora su un Suv. Questa trasmissione, disponibile sul 2.0 Multijet da 170cv e sul benzina Pentastar (un V6 24 valvole da 272cv), consente una guida in totale souplesse su strade asfaltate, e si integra al meglio con i vari sistemi di trazione integrale quando il percorso si fa accidentato, rendendo semplici anche i passaggi più impegnativi.
Siamo sinceri, sono proprio le doti fuoristradistiche ciò che più ci ha impressionato di questa Cherokee. Ci aspettavamo un buon comportamento su strada, ma eravamo curiosi di testare l’attitudine della nuova Jeep a “sporcarsi la carrozzeria”. Ebbene, motore, telaio e le tre versioni del sistema di trazione integrale proposte consentono davvero di divertirsi. Jeep Active Drive I, il primo step, offre una unità di trasmissione della potenza già completa: la vettura, in condizioni normali, procede a due sole ruote motrici, e la trazione integrale si attiva da sola in caso di necessità grazie alla frizione in bagno d’olio. Tutto è sotto controllo grazie all’elettronica che si preoccupa di gestire la velocità e di intervenire per apportare correzioni a sterzo, frenata e controllo di trazione e stabilità. Jeep Active Drive II aggiunge la disponibilità di marce ridotte, mentre il top di gamma, Jeep Active Drive Lock, aggiunge la possibilità di bloccare il differenziale posteriore per una guida davvero senza limiti e comprende inoltre il dispositivo per affrontare in maniera automatica salite e discese. Tutti i sistemi di trazione integrale sono completati dal Selec-Terrain, il sistema che consente al guidatore di selezionare il tipo di percorso che sta affrontando (Auto, Snow, Sport, Sand/Mud, Rock) per consentire ai sistemi di bordo di ottimizzare il proprio funzionamento di conseguenza.
Ovviamente grande attenzione è stata posta da Jeep anche all’aspetto sicurezza, per la quale sono state ottenute le 5 stelle Euro Ncap con un punteggio di 83/100. Nell’ambito della categoria Suv la Cherokee è stata nominata “best in class” ed ha superato i severi test previsti negli Stati Uniti dalla IIHS.
Grandi novità per guidatore e passeggeri anche a livello di tecnologia disponibile a bordo: citiamo ad esempio i diversi modelli di schermi disponibili per l’impianto di navigazione e di informazione, ma anche il supporto caricabatterie senza fili per smartphone predisposti.
In definitiva, la nuova Jeep Cherokee ci sembra in grado di ritagliarsi uno spazio di mercato in Europa nell’affollato settore dei Suv di media taglia, grazie alle motorizzazioni efficienti ed ai contenuti tecnici che è in grado di offrire. Qualche perplessità l’abbiamo sul prezzo di attacco della versione entry level, 39.900 euro per il modello a trazione anteriore e motore turbodiesel da 140cv (tanto per fare un paragone, la Range Rover Evoque parte da 35.000 euro e l’Audi Q5 da 38.000 euro); in linea con la concorrenza, invece, il resto del listino.
Se siete curiosi, l’appuntamento è nelle concessionarie con il week end a porte aperte il prossimo 12-13 aprile. (E. Nicolino)