Oltre le più rosee previsioni
L’edizione “grandi numeri” del Rally del Taro va in archivio e patron Tedaldi ne traccia un bilancio che non può non essere che assai positivo
Bedonia – Constatare che lunedì mattina diversi piloti ancora passeggiavano nelle vie del borgo appenninico dove, la sera prima, s’era concluso il Rally del Taro numero 22 ha fatto un gran piacere a Michele Tedaldi: “Ne ho incrociati parecchi – ammette – e anche se è ovvio che il lungo ponte ha contribuito a convincere un buon numero di addetti ai lavori a prolungare la loro permanenza nel parmense, la cosa ha gratificato tutti noi e ci ha ripagato con gli interessi dell’impegno profuso per organizzarla”.
L’edizione “grandi numeri” dell’ormai classico appuntamento allestito dalla Scuderia San Michele ha avuto ricadute importanti sul territorio: “I conti – osserva il patron – sono presto fatti: a sommare ai cento e ventinove equipaggi al via, i rispettivi meccanici, gli amici arrivati per seguirli e via elencando è facile dedurre che almeno un migliaio di persone hanno pernottato da queste parti. E, a maggior ragione di questi tempi, è stata una bella boccata d’ossigeno per tutta l’economia della zona. Che poi, in molti del comparto, ci abbiano chiamato per chiederci se non è possibile allestire un rally ogni due mesi, ci ha ulteriormente inorgoglito”.
Confermarsi ai vertici non è mai semplice. Tedaldi lo sa bene e non promette la luna: “Per provare a farlo, ci daremo da fare come e più di sempre, ma è bene tenere a mente che, per quantità e qualità dei partecipanti, quest’anno abbiamo raggiunto un livello superiore alle nostre stesse aspettative e non ci sarà da farne un dramma se mai, l’anno prossimo, dovremo registrare una leggera flessione. Intanto speriamo davvero che il Rally del Casentino faccia ancora meglio: nell’International Rally Cup, non c’è posto per invidie e gelosie. Fra noi il ‘tutti per uno, uno per tutti’ non è solo un modo di dire”.
Quasi il diciotto per cento di ritiri nel “nazionale”, più del quaranta per cento nell’ “internazionale” certificano la durezza del Taro: “Le nostre prove speciali sono tradizionalmente difficili sia per i piloti, sia per le auto e la clemenza del tempo ha contribuito a esaltarne ulteriormente le difficoltà. Del resto, allestire un rally duro è uno degli obiettivi che ci poniamo da sempre e per questo, anche per questo – conclude Tedaldi –faremo il possibile per riproporlo a fine maggio anche l’anno prossimo”.
UFFICIO STAMPA 21° RALLY INTERNAZIONALE DEL TARO