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Alla Pinacoteca Agnelli di Torino dal 20 dicembre 2013 al 30 marzo 2014 esposte le più recenti opere dell’artista, designer e architetto di fama internazionale: un omaggio all’iconica 500 degli anni Cinquanta
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Main Sponsor dell’evento il marchio Fiat
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Riflettori puntati sul nuovo progetto di Arad che, attraverso esperimenti fisici e simulazioni digitali, esplora il modo in cui le carrozzerie delle automobili si comportano sotto compressione
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L’installazione ‘Dried Flowers’ (2013) con sei Fiat 500 ‘appiattite’ in modo da togliere il senso della profondità come in un cartone animato o nel disegno di un bambino
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In mostra anche ‘Roddy Giacosa’ (2013) – scultura creata posizionando centinaia di barre in acciaio inox lucido su un’armatura metallica con la forma di una Fiat 500 storica – e ‘Slow Outburst’ (2013), un video che documenta la simulazione digitale del processo di compressione della nuova Fiat 500
Dal 20 dicembre 2013 al 30 marzo 2014 la Pinacoteca Agnelli di Torino ospiterà la mostra ‘In Reverse’ di Ron Arad, uno dei designer più influenti ed enigmatici al mondo che, nel corso degli ultimi 30 anni, ha fornito un contributo di importanza fondamentale al mondo dell’arte, del design e dell’architettura.
A questo caleidoscopio di colori e materiali unico al mondo, non poteva certo mancare Fiat – Main Sponsor dell’evento – con la sua iconica 500 storica, confermando la propria attenzione al mondo dell’Arte e del Design, un ‘territorio’ di comunicazione dove mostra di trovarsi a proprio agio. La stessa ‘iconicità’ si ritrova nella nuova Fiat 500, attualmente la vettura più venduta del suo segmento in Europa che ha contagiato il mondo con la sua allegria e voglia di vivere. Non a caso è il modello Fiat con il più alto tasso di vendite fuori dall’Italia: oltre 1.200.000 unità vendute dal 2007 ad oggi, l’80% delle quali immatricolate all’estero nel corso del 2013.
Assurto a fama internazionale con la sua “Rover chair” e la libreria a serpente “Bookworm”, Arad ha collaborato con marchi importantissimi quali Alessi, Vitra, Moroso, Swarovski e, oltre a tanti altri progetti acclamati dalla critica, ha progettato il negozio di Yohji Yamamoto di Tokyo. Arad ha esposto le sue opere al Centro Pompidou di Parigi, al MOMA di New York e al Barbican di Londra.
‘In Reverse’ si concentrerà su un importante nuovo progetto, presentato per la prima volta quest’anno al Design Museum di Holon – iconico edificio progettato da Arad a Tel Aviv – che, attraverso esperimenti fisici e simulazioni digitali, esplora il modo in cui le carrozzerie delle automobili, soprattutto Fiat 500, si comportano sotto compressione.
Sulle pareti bianche e pulite degli spazi disegnati da Renzo Piano al 4o piano della Pinacoteca Agnelli, a livello della pista del Lingotto, dove fino agli anni ’80 venivano testate le automobili Fiat tra cui le 500, Arad installerà ‘Dried Flowers’ (2013): sei Fiat 500 schiacciate e appiattite in modo da togliere il senso della profondità come in un cartone animato o nel disegno di un bambino. I veicoli schiacciati circonderanno un telaio di formatura in legno ricurvo, uno stampo utilizzato per sagomare e adattare i pannelli metallici della 500 preso in prestito dall’Archivio Storico e Museo Fiat.
Arad presenterà anche ‘Roddy Giacosa’ (2013), una nuova scultura creata posizionando centinaia di barre in acciaio inox lucido su un’armatura metallica con la forma di una Fiat 500. Ogni sezione sagomata riprende la linea dei pannelli della vettura e i componenti si integrano per formarne la carrozzeria. Sarà in mostra anche lo stampo utilizzato per quest’opera.
Lungo le pareti che espongono le Fiat schiacciate, si potrà ammirare un gruppo di opere di Arad. Si tratta principalmente di sedie in acciaio, che mostrano il suo percorso di sperimentazione con questo materiale dai suoi primi lavori negli anni 80, di numerosi oggetti schiacciati, come un’automobilina della polizia che trovò quarant’anni fa in una strada di Tel Aviv, e di altri studi e prove, compreso un portabottiglie appiattito da un rullo compressore.
La mostra ‘In Reverse’ presenterà anche ‘Slow Outburst’ (2013), la simulazione digitale dell’artista del processo di schiacciamento del modello più recente della Fiat 500, così come una scultura ricavata da un fotogramma del film ‘Drop’ (2013) realizzato con una tecnica di stampa in 3D. Stampe digitali su carta – ‘Lets Drop It, OK?’ (2013)- catturano i risultati di compressioni digitali simulate di ‘Roddy Giacosa’.
Ron Arad
Ron Arad è nato a Tel Aviv nel 1951. Ha studiato presso la Jerusalem Academy of Art e l’Architectural Association di Londra. Nel 1981 fondò con Caroline Thorman lo studio di design e produzione One Off, che divenne poi Ron Arad Associates e Ron Arad Architects.
La costante sperimentazione di Arad con i materiali e il suo modo radicalmente nuovo di concepire forma e struttura lo hanno posto all’avanguardia dell’arte e del design contemporanei. I progetti recenti includono il Design Museum di Holon in Israele, Mediacite in Belgio, Singapore Freeport e Vortex a Seoul.
L’estate 2011 ha assistito al lancio di Curtain Call, la più recente “scultura” di Arad realizzata con barre di silicio per creare una tela per film, spettacoli dal vivo e una fusione tra arte e pubblico. Nel 2011 è stato insignito della 2011 London Design Medal per il suo pluriennale contributo al design e alla città.