LA GARA
Il primo appuntamento con la WSK Euro Series è nella pista La Conca a Muro Leccese, in Italia. Tre le categorie dove i piloti Formula K hanno corso. Antonio Piccioni e Salvatore Gatto compiono un ottimo lavoro di sviluppo, considerando che è la prima gara in assoluto per Formula K nella KZ. Il primo, sul suo kart Formula K motorizzato SGM, chiude le qualifiche di KZ1 al 13˚ posto; in prefinale risale poi fino alla 10ª piazza che mantiene anche in finale. Anche Gatto va migliorando, ma senza acuti: 15˚ in prova e in prefinale, e 13˚ in finale, raccogliendo i primi punti del campionato WSK: in classifica, infatti, la costanza di Piccioni è premiata con un 9˚ posto, mentre Gatto è 15˚. Sono state impostate le basi di dati che servivano per sviluppare il mezzo al meglio. Tutto è come da programma: è impossibile fare di più nella prima gara della storia di Formula K nella KZ. Nei KF, rispetto alla prima gara, il salto è stato notevole. In KF2, Simone Favaro dimostra di prendere confidenza con il kart, ogni giro che passa: in qualifica si batte al meglio e chiude 6° nel suo gruppo! Dopo delle tribolate manche eliminatorie, su 90 concorrenti, raggiunge la 23ª posizione. In prefinale, poi, risale la classifica e chiude con un ottimo 13˚, sfiorando la zona punti. Da buttare, invece, la finale causa crash al 5˚ giro. Peccato. E peccato anche per Federico Savona e il suo KF3 che girano davvero veloci nelle qualifiche (10 millesimi più lento di quel Max Verstappen che vincerà prefinale e finale); ma tre uscite di pista su quattro manche, ne pregiudicano il weekend. È evidente che la prestazione assoluta – il tempo sul giro – ci sia.
IL COMMENTO
A cercare di riassumere in poche parole l’esordio assoluto del nuovo Team Formula K nel KZ e la seconda prova in KF, ci pensa il Team Manager Roberto Ninzoli (nella foto): “In KF, sta andando tutto secondo la tabella di crescita che ci eravamo prefissati: anzi, dalla Winter Cup, non solo abbiamo fatto notevoli passi in avanti ma si può dire che la situazione si sia quasi ribaltata.
In KZ eravamo alla primissima gara in assoluto. L’obiettivo era raccogliere indicazioni e dati importanti che ci serviranno a partire con lo sviluppo: e questo obiettivo, lo abbiamo completamente rispettato”.
PEDALE
Normalmente i pedali di un kart sono semplicemente cromati. Una volta trovato un tubo in acciaio questo viene in seguito cromato. I pedali “griffati” Formula K sono, invece, ricavati dal pieno. La produzione del dettaglio parte da un pezzo di alluminio che viene successivamente lavorato per ottenere il prodotto finito. La differenza non si sente tanto sul peso. È un dettaglio che, soprattutto, offre un valore aggiunto alla componentistica del kart. Quanto alla funzionalità, poi, il pedale lavora su una gabbietta a rulli: significa che dove il pedale fa perno c’è una boccola a rulli che permette di offrire una migliore scorrevolezza al movimento del pedale stesso. Per non avere alcun freno alla voglia di velocità.