PATRIZIA MARGUTTI RICORDA IL FIGLIO ANDREA PER IL 25° TROFEO, IN PROGRAMMA A LONATO DAL 27 AL 30 MARZO

Siamo alla 25ma edizione del Trofeo Andrea Margutti, l’evento intitolato al giovane pilota romano scomparso a Parma il 14 ottobre del 1989 mentre stava disputando unasessione di prove in vista del Trofeo delle Industrie.

Il Trofeo Margutti è iniziato nel 1990 alla Pista d’Oro di Roma, la città della famiglia Margutti, ma dopo le prime due edizioni si è spostato a Parma, su invito del gestore della pista emiliana,Umberto Pellegrini e della sua famiglia.

Sono state 17 le edizioni organizzate aParma. Poi, sempre organizzato dalla famiglia Pellegrini, si è spostato per tre edizioni a Castelletto di Branduzzo e dal 2011 al South Garda Karting di Lonato.

A parlarci di chi era Andrea Margutti è sua madre, Patrizia, che lo ricorda così: “Quando avvenne l’incidente, Andrea non aveva ancora compiuto 15 anni. Per me questo evento del Trofeo Andrea Margutti significa molto, non solo per tenere vivo il suo ricordo, ma anche per quello che significa a livello sportivo. Penso che se Andrea non avesse lasciato qualcosa di profondo, forse tutto ciò non avrebbe potuto rinnovarsi per ben 25 anni. Per me il karting continua a rappresentare tutto, la vita. Prima con mio marito, che correva in kart, poi con Andrea, che iniziò già a 2 anni e mezzo con un kart costruito su misura. Andrea proseguì l’attività in un crescendo di risultati, fino al Campionato del Mondo di Saragozza, dove andò benissimo fino alla Finale, quando fu costretto a fermarsi per un problema tecnico. Di lì a poco accadde la tragedia, mancavano due mesi ai suoi 15 anni. Furono gli amici a volere il Trofeo a lui intitolato. Prima la famiglia Piccolo, poi Grieco,quindi Giancarlo Fisichella, insieme a tutti i suoi amici, Jarno Trulli, Danilo Rossi, Belicchi, Belletti, Palmieri, Orsini, Venieri, e tanti altri. Correvano tutti insieme nella stessa categoria di Andrea. La prima edizione del Trofeo, nel 1990, prese l’avvio a Roma, aderirono anche tanti piloti stranieri. Ma dovemmo scegliere un altro circuito, più grande e più adatto. I circuiti che piacevano molto ad Andrea erano Parma e Jesolo. Un giorno mi decisi, e da sola andai a Parma. Entrai in pista, fu molto dura, ma mi venne incontro UmbertoPellegrini che mi disse: ”Dammi una possibilità di riscatto”. In quel momento presi la decisione che il Trofeo potevamo trasferirlo a Parma. L’unica cosa che chiesi è che rimanesse il concetto dell’affetto a contraddistinguere questa gara, e il rispetto per la persona. Dalla famiglia Pellegrini tutto ciò l’ho avuto, e siamo diventati una sola famiglia. Nei primi anni, ogni volta provavo una grande emozione, anche perché alla gara partecipavano tutti gli amici di Andrea. Però anche dai nuovi protagonisti di questi ultimi anni ho ricevutotanto affetto, e i genitori dei piloti di oggi mi ringraziano. E’ una bella sensazione. In fondo, dopo 25 anni, sono io che dovrei ringraziare loro.”

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