NEL CONSUNTIVO DI FINE ANNO, GIANCARLO TININI TRACCIA UN BILANCIO DELLA SITUAZIONE E PUNTA L’INDICE CONTRO I REGOLAMENTI TROPPO RESTRITTIVI DELLA MOTORIZZAZIONE KF. NECESSARIO FARE UN PASSO INDIETRO PER RIDARE CREDITO AL KARTING.

In Karting

INTERVISTA A GIANCARLO TININI SULLO STATO DI SALUTE DEL KARTING

TININI, PRESIDENTE DELLA CRG: “VANNO CAMBIATI I REGOLAMENTI, SOLO COSI’ SALVEREMO IL KARTING”

NEL CONSUNTIVO DI FINE ANNO, GIANCARLO TININI TRACCIA UN BILANCIO DELLA SITUAZIONE E PUNTA L’INDICE CONTRO I REGOLAMENTI TROPPO RESTRITTIVI DELLA MOTORIZZAZIONE KF. NECESSARIO FARE UN PASSO INDIETRO PER RIDARE CREDITO AL KARTING.

Desenzano del Garda (Brescia), 22 dicembre 2009. L’inaugurazione del nuovo stabilimento della CRG e la premiazione di fine anno per i successi prestigiosi conquistati nel 2009 dalla casa italiana, ha favorito anche l’occasione per fare il punto della situazione del karting con il presidente della CRG S.p.A. Giancarlo Tinini.

In primo piano soprattutto la situazione molto difficile attraversata dai motori KF a tre anni dal loro avvento. Non è sotto accusa il motore, che anzi ha dato ottimi risultati a livello tecnico, ma la regolamentazione troppo complessa che ne sacrifica l’utilizzo e la divulgazione.

“La categoria KF sta attraversando un momento molto difficile – ha esordito Tinini –non tanto per il prodotto, che oggi è di ottimo livello, quanto invece per il regolamento, perché è troppo, troppo restrittivo. Se si vuol continuare l’insuccesso del KF, basta solo continuare con questo sistema. Se non si semplifica, non riusciremo ad ottenere niente di buono. Bisogna semplificare, semplificare, semplificare”.

Ad esempio?

“Bisogna semplificare i regolamenti, cioè dare la possibilità a chi va a correre di rimanere più con le ruote sulla pista che non sul trolley per dover fare le verifiche. Per come è fatto il regolamento oggi, si passa un sacco di tempo a fare le verifiche anziché fare chilometri, come invece vuole la gente. Questa purtroppo è la conseguenza della stupidità di tanti. Bisogna avere l’intelligenza di dover fare un passo indietro nei regolamenti  e tornare alle regole ben collaudate in tanti anni di attività. Basterebbe avere l’umiltà di fare un passo indietro, ripartendo da zero, sempre però con il KF. Perché il problema non viene dal prodotto, ma dai regolamenti. Per me il prodotto è molto valido. Tutte le aziende ormai hanno raggiunto un buon livello, se mettono a posto i regolamenti saremo in grado di sostituire il vecchio 100 cc. Io penso che tutte le ASN nel mondo, dovrebbero adottare il motore KF e farsene un proprio regolamento di controllo, tornando a quanto si faceva nella ICA o nella Junior, in poco tempo il KF riprenderebbe quota senza grossi problemi. Purtroppo insistere in questi regolamenti stupidi, dà solamente grossi problemi”.

E’ per questo motivo che molti piloti si stanno orientando sempre di più verso il KZ?

“Certamente, i piloti sono sempre più indirizzati verso il KZ e anche verso i trofei monomarca dove le regole sono molto più aperte. E’ normale che succeda così. Questa situazione c’è da quando è venuto fuori il primo regolamento. A suo tempo ho picchiato i pugni sul tavolo per dire che i regolamenti fatti così non andavano bene. Sono troppo assurdi, non sono pensati per il kart. Poi non bisogna guardare alle gare CIK, bensì a tutte le gare che si svolgono ogni sabato e domenica nelle piste di tutto il mondo. Il regolamento deve essere semplice, se non si ottiene questo, vuol dire si rischia di rovinare una categoria. Indipendentemente dalla stupidità di qualcuno che insiste su certi parametri, secondo me per cambiare la situazione dovrebbe prevalere l’intelligenza di quelle ASN che conoscono il karting”.

La partecipazione alle gare CIK-FIA è quindi contestata dai maggiori costruttori anche per questi motivi?

“Noi come aziende abbiamo le idee ben chiare, conosciamo il karting forse più di tanti altri, per cui sappiamo che a livello regolamentare quella che stiamo percorrendo non è la strada giusta. Torno a ripetere: le regole sono sbagliate. Il problema è proprio questo. I controlli, le regole restrittive nella produzione e dover usare certi parametri, sono tutte costrizioni che non danno la possibilità di lavorare, non danno spazio per fare esperimenti, sacrificando quell’adrenalina che come c’è nel pilota, c’è anche nel meccanico e nel motorista. Ricordiamoci che il pilota non va in pista da solo. Insieme al pilota, c’è anche un gruppo di persone composto dai meccanici e da tutti coloro che preparano telaio e motore. Tutte queste persone lavorano sempre per migliorare. Se si toglie questa possibilità, l’adrenalina viene meno e la gente preferisce andare a… pescare, perché gli è stato tolto la possibilità di esprimersi. E questa è la cosa più stupida che si possa fare. In questi ultimi tre anni sono stato l’unico a picchiare i pugni sul tavolo e posso dire che, anche insieme a TM che mi ha seguito fin dall’inizio, abbiamo spesso denunciato che questi regolamenti non andavano bene. Oggi sono contento che anche le altre aziende motoristiche, che all’inizio spalleggiavano questo tipo di regolamento, hanno capito che così non può più andare avanti. D’altra parte quando non si vede il risultato, si deve cambiare”.

Quindi in concreto cosa è necessario fare?

“Una cosa semplicissima. Lo scorso anno, e anche due anni fa, lo avevamo già proposto: basta tornare alle regole della vecchia ICA e Junior. Basta avere l’intelligenza di dire: facciamo così. Sempre però con il motore KF, così come è. C’è solamente da cambiare le regole sulla carta. Una volta cambiate le regole, il gioco è fatto. Se non cambiamo, continueremo in questo disastro”.

Qual è il messaggio da far arrivare alla Federazione, che detta le regole?

“Non vogliamo la testa di nessuno. Dobbiamo avere l’intelligenza, per il bene del karting, di fare un passo indietro. Per mettere a posto tutto, bisogna tornare sulla vecchia strada. Oggi il motore KF viene adottato solamente nei paesi dove noi costruttori lo spingiamo, tramite la nostra rete di distribuzione, altrimenti nessuno lo prenderebbe in esame”.

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