Nella gara Endurance di Siena erano presenti anche Ivan Capelli e il suo ingegnere di pista della Ferrari F1 del 1992, Gianfranco Fantuzzi, oggi team manager della Toro Rosso, e l’ex campione di karting Jules Bianchi attualmente impegnato nell’Europeo F3. Nella “3 Ore Rok Endurance” ha vinto l’equipaggio “Flowers” davanti ai team di “Promotor Sport” e “Extreme 2”. Fra i top drivers, presente anche Gabriele Lancieri, campione italiano GT.
Castelnuovo Berardenga (Siena), 15 febbraio 2009. Una bella manifestazione con un buon numero di piloti suddivisi in 10 equipaggi, e la presenza di diversi top drivers e personaggi dell’automobilismo, ha contraddistinto la seconda edizione di una riuscita “3 Ore Rok Endurance” disputata il 14 e 15 febbraio al “Circuito di Siena” di Castelnuovo Berardenga.
Il terzo gradino del podio, con 4 giri di ritardo, è stato appannaggio di “Extreme 2” (n. 8 – Tony Kart) con Federica Scarselli e Pierpaolo Dell’Innocenti, unitamente a Desiderato Hudorovich, pilota disabile, che ha gareggiato con il proprio Tony Kart personale con il quale ha potuto contribuire in maniera determinante al successo della sua squadra.
Un inconveniente tecnico ha fermato invece Gabriele Lancieri, neo campione italiano GT, che ha corso insieme a Davide e Elio Agnoli nella squadra “Tre Ottica Plan Racing” (n. 2 – Tony Kart), concludendo in classifica finale in 7. posizione.
Nella graduatoria generale ha concluso al 4. posto “Extreme 1 Amici Miei Atto II” (Marco Quintadamo, Lorenzo Vailati, Marco Natale) dopo aver occupato la seconda posizione a metà gara, mentre “Natural Salumi” (Matteo Saragoni, Mauro Malafronte, Andrea Ravaglia, Luca Callegati) è terminata al 5. posto mettendo a segno un bel recupero nella seconda parte di gara. La squadra “3D Kart” (Gianni Ceccarelli, Vincenzo Tabarrini, Giulio Morra Moretti, Giampiero Galli, Andrea Fabiani) si è piazzata al 6. posto.
Chiudono la classifica, in nona posizione la squadra “Patumi” (Walter Patumi, Marco Temperini, Marcello Saioni), e in decima posizione la squadra “Panarea Gruppo De Poi”(Angelo De Poi, Patrizia Guerrieri, Giovanni Caputo).
La classifica finale della “3 Ore Rok Endurance”:
Pos. – N. di gara – Squadra
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Distanza
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Giro Veloce – N. giro
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1. (3) Flowers |
220 giri in 3h00’15”
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45”09 – 121
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2. (4) Promotor Sport |
219 giri
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45”38 – 28
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3. (8) Extreme2 |
216 giri
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45”35 – 71
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4. (7) Extreme1 Amici Miei Atto2 |
213 giri
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44”71 – 10
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5. (5) Natural Salumi |
212 giri
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45“81 – 154
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6. (10) 3D Kart |
211 giri
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46”05 – 104
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7. (2) Tre Ottica Plan Racing |
206 giri
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45”29 – 71
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8. (1) G-Force Racing |
204 giri
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44”78 – 15
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9. (9) Patumi |
200 giri
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46”75 – 145
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10. (6) Panarea Gruppo De Poi |
193 giri
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47”35 – 124
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Al Circuito di Siena, in occasione della “3 Ore Rok Endurance” si è presentato anche Ivan Capelli, per l’occasione pilota nel team karting “G-Force Racing”. L’ex pilota F1 della Ferrari e oggi commentatore dei Gran Premi di Formula 1 in RAI, ci ha rilasciato una intervista dove affronta anche diversi temi interessanti del karting di ieri e di oggi, oltre a una disamina sul prossimo campionato di Formula 1, con l’incognita delle novità dei nuovi regolamenti…
IVAN CAPELLI A SIENA: “IL KARTING E’ FONDAMENTALE PER LA CRESCITA DI UN PILOTA. UN PRONOSTICO PER LA F1? ASSISTEREMO A QUALCHE SORPRESA…”
Sono tornato volentieri alla guida di un kart – ci ha confidato Ivan Capelli quando si è presentato al
Circuito di Siena per affrontare la 3 Ore Rok Endurance – perché il go-kart è stata la mia prima passione che non dimenticherò mai. Ci ho passato i miei primi 4 anni di attività sportiva, mi sono “sporcato le mani” come tutti all’inizio per poter imparare anche a lavorarci. Quando sento anche soltanto l’odore che si respira nel paddock del go-kart, mi sembra di tornare indietro di trent’ anni. Questa è la realtà. Ci si diverte. Purtroppo sono un po’ “arrugginito”, devo togliermi un po’ di polvere. Per questa occasione mi ha invitato il mio amico Fantuzzi, mio ex ingegnere di pista della Ferrari F1 nel 1992, e così ci ho voluto riprovare dopo essere risalito su un kart solamente quattro anni fa a Parma”.
Quali risultati hai ottenuto nel karting?
“Il primo anno, era il 1978, ho vinto il Campionato Italiano della Cadetti alla Pista d’Oro di Roma, poi sono arrivato secondo con la squadra italiana del Campionato Europeo a Squadre. Ho disputato vari Mondiali dove sono arrivato sempre fra i primi dieci, ma purtroppo non ho avuto la fortuna di riuscire a salire sul gradino più alto del podio, anche perché in quegli anni c’erano piloti tipo Ayrton Senna, Fullerton, Mike Wilson, quindi era un po’ difficile… vincere, ma è stata una bella scuola”.
Raccontaci del tuo debutto in karting.
“Ho debuttato nell’allora categoria della Cadetti, una categoria monomarca propedeutica per giovanissimi, dove su 24 gare ne ho vinte 16, oltre alla finale dell’Italiano alla Pista d’Oro. Il telaio era un Birel, motore Parilla, gomme Karllisle. I pneumatici venivano dall’America, erano durissimi, il ferro è forse più morbido. Sembravano di… cemento armato, però è stato molto bello e soprattutto istruttivo”.
Cambiando argomento, ci vuoi dare il tuo punto di vista su questa nuova stagione di Formula 1 che sta per iniziare?
“Direi che i cambiamenti attuati sono importanti, ce ne sono tanti, per cui l’incognita è veramente ampia. Tutte le squadre adesso stanno misurandosi su cosa effettivamente vale o meno, se il kers o l’ala che si modifica davanti nell’altezza. Io confido molto sul ritorno alle gomme slick, che sicuramente sono gomme più appropriate nel mondo delle corse. Infine sono fiducioso sul fatto che ci sia più grip meccanico generale sulla macchina, e meno aerodinamica. Questo vuol dire che i piloti dovranno essere più attenti e cercare di avere delle strategie diverse di guida. Confido che queste cose possano dare veramente spettacolo e far sì che l’uomo ritorni ad essere più importante del mezzo”.
“Ovviamente i nomi noti sono sempre quelli… Mac Laren, Ferrari, però con i nuovi regolamenti potremmo trovare degli outsiders seri, per esempio Wlliams piuttosto che Toyota. La Renault non mi sembra sia partita con il piede perfetto. Fernando Alonso è bravo in ogni caso a gestire la squadra perché è un grande manager di meccanici, di ingegneri, di soluzioni tecniche, oltreché ottimo pilota, per cui sarà interessante vedere quali saranno i valori in campo alla prima gara. Potrebbero essere delle belle sorprese. La Formula 1 ha bisogno di avere un certo sconvolgimento di equilibri”.
Per concludere, qual è l’importanza del karting per la crescita agonistica di un pilota?