TAGLIO DEL NASTRO PER LE NUOVE CATEGORIE CHAMPIONKART,
OTTIMO IL DEBUTTO DI CAMPIONATO
La matematica non è mai un’opinione e oltre un centinaio di piloti iscritti più 17 Delfini, 6 anni in un crescendo di categorie fino alle 8 attuali, 9 rivenditori solo sul territorio nazionale e almeno 19 scuderie a contendersi le vittorie parziali e finali sono i numeri del Progetto ChampionKart. Le cifre scaturiscono dall’intenso fine settimana vissuto in Pista Azzurra a Jesolo Lido, in provincia di Venezia, il 27 e 28 febbraio. Nella località turistica adriatica è andata in scena la prima delle prove previste nel 2010. Tutto permette dunque di confermare, senza paura di essere smentiti, che la scommessa che Albino Parolin ha deciso di “giocare” nel 2005 è stata ampiamente vinta. L’idea di dare vita ad un monomarca che potesse diventare una sorta di “filiera” per far crescere agonisticamente e caratterialmente un pilota nel mondo del karting si è concretizzata. Con le tre nuove categorie introdotte a partire dalla gara di Jesolo, un ragazzo che si vuole avvicinare al karting fin da bambino, dopo avere preso contatto con il “Delfino”, può correre nella Rocky, quindi nella Mini, poi nella Junior, nella Senior, Super Champion, Six Speed o FIM KF4 Open, a seconda di quelle che sono le sue aspettative.
A Jesolo, come nelle previsioni, lo spettacolo non è di certo mancato. Sette le categorie in gara che, moltiplicate per Gara 1 e Gara 2, hanno dato vita a ben 14 competizioni. In testa si sono alternati 20 piloti, mentre alle spalle, in seconda piazza, se ne sono contati 23, indice dinamico di come si sia combattuto, ad ogni livello di categoria, sebbene, come dice la cronaca, ci siano stati dei dominatori di giornata che hanno lasciato la scena ai rivali soltanto per quanto riguarda la lotta destinata ai due gradini più bassi del podio.
La settimana che ha preceduto la prova è stata piovosa e la pista di Jesolo si è presentata nella giornata di sabato in non perfette condizioni. Fortunatamente ci ha pensato il sole ad asciugare il tracciato, pertanto i turni di prove libere del sabato pomeriggio si sono svolti uno stato di fondo accettabile. L’incognita del meteo si è ripresentata domenica per l’arrivo di una nuova perturbazione, anche se di debole intensità. Le previsioni più precise indicavano nel medio pomeriggio il più alto rischio di pioggia e come vedremo si è trattato di un’ipotesi vera.
Alle 10.50 di domenica mattina sono stati i 21 piloti della rinominata categoria con il cambio (ora Six Speed), ad affrontare i dieci minuti di prove cronometrate. S’è capito ben presto che il trevigiano Paolo De Conto, vincitore tra l’altro di un titolo europeo nella categoria KZ2 nel 2008, avrebbe avuto vita abbastanza facile. Sarà l’unico pilota, tra prove e gara, che riuscirà a scendere sotto i 46”. La pole è stata dunque sua con 45”795, mentre, in un secondo, nel 46° si sono infilati ben 13 piloti, il migliore dei quali è stato Davide Favaro. In Gara 1, Favaro dopo essere scattato al comando, già prima che terminasse la prima tornata ha dovuto cedere il passo a De Conto che ha vinto con oltre 7” di vantaggio su di lui. Davide Favaro si è ripreso la seconda piazza solo al 14° dei 22 giri, ai danni di David De Luchi, terzo per tre giri prima di cedere il passo ad Andrea Angonoa che a due tornate dalla fine è stato passato da Michele Bresaora. Con De Conto e Favaro in prima fila e Bresaora e Angonoa in seconda, tutto faceva presagire ad una seconda gara abbastanza in fotocopia. Effettivamente, dopo un timido tentativo di Favaro, De Conto ha ripreso il largo, Favaro a sua volta ha ceduto presto il passo a Bresaora mentre a stupire è stato David De Luchi: dodicesimo al via, ha chiuso al secondo posto dopo avere beffato Bresaora al 16° e ultimo giro. Strenua la difesa della 18° piazza da parte di Erika Manforte che ha concluso davanti a Davide Felice. Da segnalare che De Conto in gara 2 ha registrato il miglior tempo sul giro in 45”710. L’anno scorso, l’inglese Tiffany Chittenden, in occasione della finale mondiale aveva girato in 47”225.
Poca storia nella Rocky, categoria inedita, che nel corso dell’anno vedrà aumentare il numero di presenze, con Gabriel Di Pietro che precede Matteo Riccelli.
Parla russo la cronaca della Mini, con Ivan Cubarov, miglior tempo nelle prove cronometrate con 53”775, davanti a Leonardo Peretti e a Nicolò Liana. Dietro a Cubarov, ben 10 piloti hanno girato in 54” e… spiccioli, ad indicare il grande livellamento dei mezzi. In Gara 1 Cubarov ha guidato le operazioni per tutti gli 11 giri, prima davanti a Paolo Castagnetti (che partiva quarto), poi davanti a Liana e quindi ancora a Castagnetti che si è ripreso la piazza d’onore ai danni di Liana. Più sofferta la vittoria di Cubarov in Gara 2. Il russo ci ha messo 5 giri a riprendersi la leadership: al via era stato sorpreso da Paolo Castagnetti, mentre al secondo giro aveva pure perso la seconda posizione a vantaggio di Liana, passando terzo, poi addirittura quarto a causa della risalita di Leonardo Peretti. Presto definito “Ivan il terribile” dallo speaker ufficiale, Cubarov è tornato al comando andando a vincere con poco più di 1” su Liana, quindi Castagnetti, Peretti ed Edoardo Tolfo, figlio d’arte perché suo padre è stato buon rallista ai tempi delle vetture di Gruppo 4, Fiat 131 Abarth e Lancia Stratos. Analoga stirpe dinastica per Giovanni Costenaro (giunto ottavo), il cui padre Giorgio ha corso con la Stratos e corre ancora nei rally storici. Suo il titolo di campione triveneto nel 2009.
In pista a Jesolo, molti occhi erano puntati sulla nuova categoria, la Super Champion, quella che adotta il motore FIM KF W1, destinato ai due nuovi titoli mondiali 2010, Academy Trophy e Under 18. Nelle prove cronometrate la padovana Paola Pilotto ha strappato la pole alla pordenonese Chiara Poletto all’ultimo giro.
In Gara 1 è scattata subito al comando Chiara Poletto, passata al finlandese Santeri Varis, al comando per tre giri. Poi la Poletto ha ripreso il largo andando a chiudere con oltre 10” su Varis e quasi 20 su Paola Pilotto. Nella FIM KF4 Open ha la meglio il belga Saerens. In Gara 2 il successo di Chiara Poletto è stato ancora più perentorio: la pilotessa pordenonese è sempre stata al comando davanti a Varis e alla Pilotto.
Bilancio del tutto positivo per lo jesolano Nicola Marcon nella categoria Junior. Il 14enne che frequenta il liceo classico e che nel 2010 correrà nelle categorie internazionali Wsk e Open Masters, ha fatto segnare il miglior tempo con 48” netti nelle prove davanti al friulano Andrea Veniga. 8 i piloti nel 48esimo secondo, 10 nel 49esimo. In Gara 1 Marcon e Veniga hanno sempre occupato la prima e seconda posizione mentre Nicolas Russo, all’inizio terzo, è poi sceso al quinto posto per risalire al terzo a due giri dalla fine ai danni di Andrea Selle. Buono l’esordio della pordenonese Giulia Buttò, subito a suo agio tra i tanti ragazzini iscritti. Se Marcon anche in Gara 2 ha avuto vita facile (ha chiuso con oltre 14” di vantaggio), alle sue spalle c’è stata battaglia, con Veniga che ha dovuto cedere il secondo posto a Russo. Splendida la rimonta dell’agordino Marco Tormen, risalito dalla 17esima alla terza posizione finale.
La fine delle prove ufficiali della Senior, con 31 piloti iscritti, racchiudeva ben 27 piloti in poco più di 2 secondi. Edi Gaburri, campione in carica, ha preceduto di 7 millesimi l’esordiente in Senior Ivan Nadin e di 40 il mai domo Stefano Borghese, pilota trevigiano che non ha mai avuto le risorse per valorizzare un talento indiscutibile. In Gara 1, dietro al fuggiasco Gaburri, c’era proprio Borghese, fermato subito da un guaio. La seconda piazza è stata raccolta con un po’ di fortuna da Francesco Mancini che l’ha poi ceduta per un solo giro ad Enrico Bernardotto prima che se la riprendesse Nadin, risalito dall’ottavo posto nel quale era “precipitato” ad inizio gara. Dal nono al sedicesimo giro Daniele Ballardini ha occupato la terza posizione, prima di cederla ad Andrea Sorbello. Quinta piazza per Lorenzo Vailati. Il meteo annunciava pioggia e pioggia c’è stata al via di Gara 2 della Senior. Entrati in pista con le gomme slick, i piloti delle prime file sono usciti alla prima curva. Il direttore di gara Giovanni Serafin ha esposto bandiera rossa: gara sospesa, tutti ai box, per montare le gomme rain. Si trattava di azzardare. Gaburri ha scelto un set up estremo da bagnato ma la pioggia intensa non c’è stata: andato al comando, ha guidato le operazioni per metà gara, fino all’ottavo giro, poi è salito in cattedra Vailati, partito dalla quinta posizione. Terza posizione per Nadin davanti a Sorbello e al lituano Pundys Mantas.
Cala dunque il sipario sulla prima prova del Progetto Promozionale Championkart. Ora l’appuntamento è per il week end del 20 e 21 marzo sulla Pista Kart Planet di Busca, in provincia di Cuneo.