Alla vigilia del Gran Premio di Gran Bretagna, sesto appuntamento del Mondiale MotoGP, i piloti Repsol HondaCasey Stoner e Andrea Dovizioso hanno visitato ieri la sede della squadra Red Bull Racing F1 a Milton Keynes.
Per Andrea e Casey si è trattato di una visita esclusiva durante la quale hanno potuto vedere da vicino come lavora la squadra Campione del Mondo di Formula 1.
I piloti Repsol Honda hanno anche avuto la possibilità di provare il simulatore F1 che il Campione del Mondo Sebastian Vettel ed il suo compagno di scuderia Mark Webber utilizzano durante l’anno per prepararsi alle gare.
Commento di Andrea:
“Visitare la sede della Red Bull Racing F1 è stata un’esperienza speciale, non si può immaginare quante persone lavorino dietro le quinte affinché tutto sia perfetto, per sviluppare la macchina e renderla vincente. Secondo la mia esperienza con le moto, noi possiamo lavorare su molti aspetti, ma con le auto è ancora un altro mondo e sembra che non ci sia limite allo sviluppo! Il test al simulatore è stato difficile, mi aspettavo maggior movimento dell’apparato che simula la macchina, ma pensavo fosse più facile guidare. Quando ho guardato i tempi poi, non c’era niente di bello da vedere! La frenata in ingresso curva è molto strana, è molto difficile abituarsi. Ho fatto solo 15 giri, ed ogni volta che cercavo di migliorarmi, mi rendevo conto che ero già oltre il mio limite. Mi piacerebbe girarci ancora per abituarmi meglio e vedere fin dove posso arrivare!”
Commento di Casey:
“E’ stata una giornata straordinaria, è stato spettacolare conoscere quanta tecnologia è impiegata in F1 e poterlo vedere di persona. Adesso, seguendo una gara in TV, capirò meglio quello che succede dietro le quinte e quello che vivono i piloti. La prova del simulatore Red Bull è stata speciale, in particolare mi ha impressionato capire e sperimentare quanto tardi si frena con le F1 rispetto alle MotoGP. È la cosa virtuale più vicina alla realtà che abbia mai provato! Ringrazio tutti i ragazzi della Red Bull, è stato un giorno indimenticabile, un’esperienza che mi piacerebbe ripetere in futuro”.