F1 – GP Gran Bretagna: Il punto di Gian Carlo Minardi

In Formula 1

Alla luce dei tempi fatti registrare sabato pomeriggio durante le qualifiche, abbiamo un abisso tra le Red Bull e la concorrenza. Vettel e Webber dispongono di una vettura molto facile da guidare e perfetta, come si è potuto notare dai camera car. In un circuito con curvoni veloci e lenti come quello di Silverstone la macchina non accennava a nessun difetto. Otto decimi di vantaggio in qualifica sono tantissimi ed era da un bel po’ di tempo che non vedevamo un margine del genere.

Per fortuna c’è qualcosa che non va in casa Red Bull con un Chris Horner in difficoltà a gestire il dualismo tra i suoi pupilli. Questo potrà regalarci un finale di campionato divertente. Diversamente assisteremmo a Gran Premi a senso unico, nonostante la difesa strenua di Hamilton.

Molto probabilmente il team di Dietrich Mateschitz pensava di poter raggiungere un certo obiettivo con un pilota, mentre ad oggi il più accreditato sembra proprio Mark Webber, per continuità, risultati e anche un po’ di fortuna. Con la terza vittoria stagionale l’australiano si propone per un campionato ad alto livello. Ora ci aspettano due gare come Hockenheim e Ungheria in cui credo ci sarà poco spazio per gli altri. Sarà una lotta in famiglia e il team dovrà mettere ordine al suo interno, cercando di evitare episodi simili a quelli accaduti sabato. La scelta effettuata è stata molto strana, soprattutto perché non serviva, come ha poi dimostrato Mark in qualifica, fermandosi a pochi centesimi dalla pole position. Anche domenica in gara Webber è andato via a suon di giri record e, anche dopo l’ingresso della safety car che ha ricompattato il gruppo, è riuscito a riprendere un buon margine di vantaggio. Vuol dire che in questo momento la superiorità tecnica della macchina è tale che non c’era bisogno di creare tutto questo nervosismo.

Le qualifiche hanno evidenziato anche come le prime due guide di McLaren e Ferrari siano Lewis Hamilton e Fernando Alonso. Jenson Button è riuscito a risalire fino alla quarta posizione grazie ad una buona strategia del suo team, senza comunque andare a togliere nulla al pilota. E’ evidente che gli unici due piloti che in questo momento possono impensierire il duo Red Bull siano proprio loro, anche se ho visto un Alonso molto nervoso. L’errore in partenza non è da lui e un due volte campione del mondo non deve incappare in situazioni simili. Allo start ha lasciato troppo bruscamente la frizione, facendo pattinare la macchina. Non è lucido e il fatto che debba mettere molto del suo per diminuire il gap lo rende vulnerabile. C’è anche da dire che è stato sfortunato in quanto il terzo posto poteva essere tranquillamente alla sua portata. Il regolamento però parla chiaro e per questo avrebbe dovuto restituire la posizione a Robert Kubica. Molto probabilmente c’è stata un’incomprensione tra Charlie Whiting e il muretto della rossa. Dall’altro lato il polacco avrebbe potuto fare meno resistenza visto che, come ha dichiarato, si trovava già in difficoltà con la vettura. L’ingresso della safety car ha poi complicato ulteriormente tutto.

Prendo atto delle parole dello spagnolo quando dice che la F10 è migliorata, ma il cronometro parla di un ritardo di otto decimi, mentre quindici giorni fa erano appena quattro. Per questo andrei molto cauto a valutare i miglioramenti, anche perché contemporaneamente c’è stata una debacle della McLaren che aveva sbagliato completamente le valutazioni sulle ultime evoluzioni, dovendo poi fare un passo indietro tra venerdì e sabato.

Tornando alla gara mi ha fatto molto piacere rivedere sul podio Nico Rosberg, in quanto da sempre sostengo che sia un pilota molto valido e veloce. Sta portando al massimo una macchina che ha mostrato parecchie lacune. Di contro sto vedendo un Michael Schumacher molto scorretto. In due occasioni, con Sutil e Vettel, è stato al limite del regolamento senza ricevere nessun richiamo. Sta certamente soffrendo la macchina e il compagno di scuderia.

Evoluzione immensa da parte della Williams che sta ristrutturando il proprio organico con Adam Parr che assume il ruolo di presidente, insieme ad una serie di operazioni volte a consolidare l’organigramma della società e la stabilità del team che, nonostante un motore più debole del lotto, si sta difendendo bene. Questo risultato fa certamente piacere.

Ancora una volta la Force India conquista la top ten dimostrando di aver compiuto dei passi da gigante, soprattutto con Adian Sutil che si sta consacrando tra i top 10 come pilota. E’ cresciuto molto facendo vedere cose importanti. In questa fase di campionato stanno consolidando il loro sesto posto, anche se faranno fatica ad attaccare la Renault. Dal lato tecnico ed economico questo piazzamento è molto importante.

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