Ad oggi però la proposta non sembra aver raccolto grandi consensi tra i team, soprattutto in casa Red Bul le McLaren che nei giorni scorsi hanno espresso il loro parere negativo.
Della stessa idea anche un nome che ha contribuito a fare la storia del motor sport e che conosce molto bene il mondo del grande circus grazie ad oltre 20 anni di Formula 1, come Gian Carlo Minardi
“Ancora oggi come nel passato sono contrario a questa decisione in quanto non credo che sia la strada giusta da percorrere per cercare di rivitalizzare il campionato e l’interesse verso la Formula 1 aumentando il numero dei partecipanti. Non è così automatico affidare ad un team (sia di F1, che di GP2 o GP3) una vettura complessa, nata per avere prestazioni vincenti, com’è una monoposto attuale. Se ci fosse la possibilità di acquistare una vettura la scelta andrebbe sulle vetture che con le loro prestazioni vivacizzano il campionato, vetture nate con una filosofia vincente ed estremizzate sia nella costruzione , sia nella gestione dei singoli particolar. Questo ovviamente non favorisce i costi che non saranno certamente bassi. Non basta comprare e mettere in pista una Ferrari, una Red Bull o una McLaren per poter essere vincenti” analizza Gian Carlo Minardi
“Per una parte della mia storia ho avuto come socio Flavio Briatore con cui facemmo dei conti per valutare le sinergie tecniche che potevano arrivare dalla Benetton. Già allora avevamo visto che non era una strada percorribile per questione di budget e costi di gestione. Per questo il Minardi Team mantenne la sua indipendenza costruttiva. Oggi abbiamo l’esempio Red Bull – Toro Rosso. Da quando la scuderia di Faenza ha preso la sua strada, progettando e non clonando le vetture Red Bull, a parità di investimenti ha raggiunto ottimi risultati” conclude il manager faentino