Per sostituire la Fiat 600 (nata nel 1955) e per inserire un modello tra la stessa 600 e la Fiat 1100, la Casa di Mirafiori nel 1964 presenta la 850: un altro modello progettato da Dante Giacosa che mantiene molti componenti e lo stesso schema tecnico della 600, con una linea per lo meno discutibile e un bagagliaio troppo ridotto per le normali esigenze della famiglia italiana. La dirigenza Fiat ancora una volta diede prova di scarsa lungimiranza, impedendo al progettista di adottare soluzioni innovative, cercando invece di contenere in ogni modo i costi di sviluppo .
La 850 resterà in produzione sino al 1971, vendendo oltre 2,2 milioni di esemplari.
Accanto alla berlina, nel marzo 1965 Fiat fece debuttare al Salone di Ginevra i modelli sportivi della 850: il coupè e la spider, che utilizzavano la stessa meccanica della “berlina”. Il coupé proponeva la formula dell’abitacolo delle Gran turismo: vale a dire due posti effettivi più due posti posteriori di fortuna, utilizzabili di fatto come una estensione del bagagliaio, molto esiguo.
Il modello spider, disegnato da Giorgetto Giugiaro, è opera di Bertone: presenta alcuni elementi tipici di vetture di fascia superiore come ad esempio i fari carenati (soluzione che ne migliora l’aerodinamica), materiali di qualità superiore, usa il finto legno per la plancia degli strumenti, ha il volante con le razze cromate.
Alla versione base si affiancherà la versione “CL convertibile lusso” venduta direttamente da Bertone e dotata di cerchi in lega.
La carrozzeria Bertone, partendo da precedenti esperienze stilistiche fatte con la Testudo Corvair e con l’Alfa Romeo 2600, con lo spider Fiat 850 ha realizzato un modello di successo, anche in relazione al prezzo di listino molto interessante: 1.050.000 lire (circa 500 euro). Messa in commercio nel medesimo anno di presentazione, con una gamma di colori molto varia: rosso, verde scuro, azzurro, beige, nero, grigio chiaro, la Fiat 850 spider ha registrato immediatamente ottimi dati di vendita in Italia, in Europa e, soprattutto, negli Stati Uniti, dove fu battezzata “Little Ferrari”.
La motorizzazione del modello prodotto dal 1965 al 1968, anno in cui venne presentata la seconda serie, era la stessa della Fiat 850 berlina ma con potenza maggiorata in 49 cv a 6.500 giri/min e velocità massima di 145 km/h; una novità molto importante riguardava i freni a disco anteriori, invece dei tamburi sulle quattro ruote come nel modello da cui derivava e dal giunto cardanico sul piantone dello sterzo.
Lo spider subirà miglioramenti e modifiche di carrozzeria, anche per adeguarsi alle normative di sicurezza, restando in produzione sino al 1973.
In circa otto anni di vita saranno vendute oltre mezzo milione di unità dei due piccoli gioielli sportivi. Un successo che Fiat cercherà di replicare con la X1/9 presentata nel dicembre 1972, a motore centrale e tettuccio rigido smontabile, anch’essa opera di Bertone e che utilizzava la meccanica della Fiat 128 coupè.