Vettura N.1 – Bartels/Bertolini/Sarrazin/Negraõ, Vitaphone Racing Team
Vettura N.2 – Ramos/Müller/Van De Poele/Lamy, Vitaphone Racing Team
Vettura N.33 – Pier Guidi/Lemeret/Vosse/Rosenblad, Vitaphone Racing Team DHL
Spa-Francorchamps, 26 luglio 2009 – Due Maserati nei primi quattro posti al termine della sessantunesima
Un risultato che conferma l’ottimo feeling tra le vetture modenesi ed il tracciato belga e testimonia, una volta di più, le grandi doti di affidabilità della MC12. Con questo risultato, il palmares della Maserati in questa classica endurance diventa di tre successi (di cui due doppiette) e due secondi posti su cinque partecipazioni.
La gara, che era partita con le tre vetture del Vitaphone Racing Team in testa, è stata condizionata, nelle prime ore e durante la notte, da condizioni meteorologiche piuttosto instabili, con violenti acquazzoni.
Una gara piuttosto sfortunata per le vetture modenesi che sono state grandi protagoniste in tutte le fasi di gara, sino almeno alla diciottesima ora.
Il primo colpo di scena, per la corsa delle MC12, arriva al giro 186 quando era da poco passata la mezzanotte. Andrea Bertolini, al volante della vettura n°1, scivolava su una pozza d’olio a Pouhon e finiva violentemente contro le barriere a Fagnes. Per il pilota sassolese, che fino a quel momento occupava la seconda posizione, nessun problema, mentre la MC12 risultava pesantemente danneggiata. La riparazione, effettuata dai meccanici in circa due ore, permetteva al leader della classifica provvisoria di riprendere la pista ma senza più velleità di vittoria visto il distacco accumulato.
I box Vitaphone tornavano ad essere protagonisti, loro malgrado, qualche giro più tardi per sistemare la vettura n°33, condotta da Pier Guidi, che in una fase di doppiaggio danneggiava la parte anteriore.
L’eredità della MC12 n°1 veniva presa nel frattempo presa dalla Maserati n°2. Alex Müller, Pedro Lamy ed Eric Van de Poele ingaggiavano una entusiasmante sfida con le due Corvette n°3 e n°4, riuscendo a conquistare la testa della classifica attorno alla dodicesima ora.
Le successive sei ore proponevano un serrato confronto tra queste tre vetture con Lamy saldamente al comando dal giro 328 e transitando in prima posizione sia allo scoccare della quindicesima che della diciottesima ora, mentre la n°33 riguadagnava la quarta posizione e la n°1, con Sarrazin, faceva segnare tempi in linea con i primi, anche se staccato di oltre sessanta giri.
Le speranze di vittoria per la Maserati, tuttavia, si spegnevano nel corso del 419° giro, quando il cerchione posteriore destro della MC12 n°2, condotta al momento da Alex Müller, esplodeva danneggiando irrimediabilmente il posteriore e costringendo il pilota tedesco a fermare la macchina lungo la pista. Un incidente piuttosto atipico e non preventivabile.
Qualche ora più tardi, dopo l’ingresso ai box della Corvette n°3 per quella che appariva da subito come una sosta molto lunga, la possibilità di concludere sul podio per la MC12 n°33 e quella di guadagnare un’altra posizione utile per il campionato per la MC12 n°1 mantieneva alta la tensione al muretto del Vitaphone Racing. Tensione che solo l’effettiva conquista del secondo posto per Pier Guidi/Lemeret/Vosse/Rosenblad e del quarto per Bartels/Bertolini/Sarrazin/Negraõ, sigillato dalla bandiera, a scacchi riusciva a sciogliere.
Comunque classificata al sesto posto la MC12 n°2 di Ramos/Müller/Van De Poele/Lamy che, come il duo campione del mondo, porta a casa punti preziosi in ottica del campionato (anche perché la Nissan GT-R classificata al terzo posto non partecipa all’assegnazione dei punti per l’attuale classe GT1).
Il prossimo appuntamento del FIA GT è previsto a Budapest, in Ungheria, il 30 agosto.
Stephane Lemeret: «Non era preventivabile, alla vigilia, che la nostra vettura salisse sul podio, ma ci siamo. Le altre Maserati sono state molto sfortunate, noi meno. Sono ovviamente felicissimo di questo risultato».
Alessandro Pier Guidi: «Sono molto contento perché il ritmo in gara è stato incredibile, sin dall’inizio, come se si trattasse di una corsa di due ore».
Vincent Vosse: «È bello essere sul podio oggi a Spa, dopo l’ultimo conquistato nel 2005. La squadra ha svolto un lavoro eccellente e la vettura è stata molto piacevole da guidare, sin dai primi metri».
Neanche l’ultima parte di gara risparmia emozioni alle MC12 del Vitaphone Racing Team. Entrati da pochi minuti nella diciannovesima ora, al 419° passaggio, la vettura n° 2 che è al comando della corsa esce tra la curva 11 e la 12 a causa dello scoppio di un cerchio.
Incidente più unico che raro, dalle conseguenze disastrose per la gara della MC12 che, al momento dell’incidente, era guidata da Müller. La vettura infatti è danneggiata pesantemente e non riesce a ripartire, viene perciò spostata dietro le barriere di protezione. Solo quando Müller raggiunge i box e la vettura viene portata al parco chiuso ci si renderà conto dell’atipico incidente, anticipato secondo le parole del pilota da un’insolita vibrazione che affliggeva la posteriore destra.
Un triste ritiro per l’unica vettura che non era stata sinora coinvolta in incidenti e che aveva a lungo lottato per la prima posizione contro le Corvette durante le tre ore precedenti.
Al 433° passaggio Bertolini rileva Negraõ al volante della MC12 n°1, solo per rientrare 4 giri dopo per un problema allo sterzo che i meccanici del team ancora una volta sistemano, per far rientrare la vettura in pista al 441° giro.
Al giro 434 Vosse cede il volante a Lemeret sulla n°33. Al 438° giro la migliore posizione in corsa è garantita dal terzo posto della vettura n°33, mentre la Corvette n°3 e 4 si scambiano di posizione in testa.
Al giro 462 Pier Guidi rileva Lemeret sulla n°33 e al 465 Sarrazin prende il volante della n°1.
Il duello tra le due Corvette di testa conosce un brusco stop a partire dal 471 giro, quando la n°3 condotta da Gavin non inizia a mostrare evidenti problemi che la costringono a rientrare ai box al 475° passaggio. 13 giri dopo la vettura in pista conservando la seconda posizione. La 21° ora si conclude con le Corvette 4 e 3 al comando seguite dalla 33 ora guidata da Vosse che ha rilevato Lemeret al 489° passaggio.
1. Hezemans/Kumpen/Menten/Mollekens – Corvette Z06 – 492 giri in 21:01:38.613
2. Gavin/Ruffier/Soulet/Longin – Corvette Z06 – a 15 giri
3. Pier Guidi/Lemeret/Vosse/Rosenblad – Maserati MC12 – a 15 giri
5. Ramos/Müller/Van De Poele/Lamy – Maserati MC12 – a 73 giri
6. Bartels/Bertolini/Sarrazin/Negraõ – Maserati MC12 – a 74 giri
La Maserati MC12 n°1 di Ramos/Müller/Van De Poele/Lamy occupa la prima posizione.
La sedicesima ora si apre con un problema al motore della Nissan GT R n°35 guidata da Turner che deve tornare ai box al 345° passaggio. 30 giri dopo la vettura è ancora ferma ai box. Quando rientra è in quinta posizione e regala il quarto posto alla MC12 n°33.
Gavin con la Corvette n°3 è verso la fine del suo stint, i suoi tempi sul giro si allungano e Lamy può respirare alla testa della corsa.
Quando la n°2 rientra al giro 350 Gavin guadagna la testa della corsa. La successiva ora di gara vedrà i due piloti battagliare per la prima posizione e sorpassarsi in occasione dei pit stop. Al giro 354 la Corvette si ferma per la sosta e Lamy riguadagna la prima posizione. Al rientro in pista come solito la Corvette fa registrare ottimi tempi e passa in testa; al giro 372, tuttavia, Lamy passa Gavin e 5 giri dopo si ferma per rifornire, cambiare gomme e cedere il volante a Müller. Gavin, grazie a questo episodio, torna al comando.
In prossimità della sosta ai box, i tempi sul giro di Gavin si alzano come in precedenza; la Corvette n°3 si ferma al giro 380 e propone al volante Ruffier, riconsegnando nel frattempo la prima posizione a Müller. I cambi al vertice si susseguono con le stesse modalità fino al traguardo delle 18 ore che Müller taglia per primo con la n°2 dopo aver rilevato Lamy al volante.
Al giro 409 la Corvette n°4 si ferma nuovamente ai box a 5 giri dal rifornimento ma riparte quasi subito.
Al giro 352 la n°1 effettua un cambio gomme e rifornimento, Sarrazin rimane a bordo per un secondo stint prima di cedere il volante a Negraõ al 380° passaggio.
Al volante della n°33, Pier Guidi effettua due stint consecutivi con cambio gomme e rifornimento al giro 355. Vosse succede a Pier Guidi al volante della vettura al 382° passaggio.
1. Ramos/Müller/Van De Poele/Lamy – Maserati MC12 – 418 giri in 18:00:49.838
2. Gavin/Ruffier/Soulet/Longin – Corvette Z06 – a 1:13.919
3. Hezemans/Kumpen/Menten/Mollekens – Corvette Z06 – a 1 giro
4. Pier Guidi/Lemeret/Vosse/Rosenblad – Maserati MC12 – a 16 giri
6. Bartels/Bertolini/Sarrazin/Negraõ – Maserati MC12 – a 69 giri
La Maserati MC12 n°1 di Ramos/Müller/Van De Poele/Lamy occupa la prima posizione.
La seconda metà di gara si apre dietro la safety car, che rientra solo al 274° passaggio, quando si segnano le 4.19 e con la vettura n° 2 rimasta l’unica delle tre schierate dal Vitaphone Racing Team a contendersi il vertice delle corsa assieme alle Corvette.
Bertolini, con la n°1 appena rientrata in pista, fa registrare tempi in linea con gli avversari, mentre la vettura n°33 è ora al 5° posto con 12 giri di distacco.
Il sasolese si ferma per rifornimento e gomme e per cedere il posto a Bartels al 270° giro.
La lotta al vertice tra la MC12 n°2 e la Corvette n° 4 si fa particolarmente intensa in questa fase di gara, a suon di giri veloci. Al 276° passaggio Kumpen scende infatti sotto i 2:17 con 2:16.778 e migliora ancora solo due giri dopo con 2:16.462. Al 297° passaggio si fermano tutte e tre le vetture in testa per il pit stop e cambio pilota, con la sola eccezione di Müller che ha pianificato un doppio stint. Il tedesco, rientrato al comando della gara, fa subito registrare il miglior tempo assoluto sul giro con 2:16.067.
Nel frattempo, al 284° passaggio la n°33 si è girata alla curva 1 ed è rientrata subito in pista, senza particolari conseguenze e senza perdere posizioni.
Al 299° passaggio, Bartels si ferma per rifornimento e cambio gomme, e rimane in vettura per un secondo stint.
Al 325° giro, Müller cede il posto a Lamy, Gavin approfitta del pit stop della MC12 n° 2 e va in testa – al 328° giro tuttavia le posizioni saranno già ristabilite. Al 326° passaggio, è il turno di Bartels che cede il posto a Sarrazin che gira sin da subito con tempi molto convincenti. Al 331° passaggio infatti fa registrare un ottimo crono (2:17.244), in linea con il duo di testa, benché la gara della vettura sia ormai irrimediabilmente compromessa dalle vicende della notte.
Al 326° passaggio Gavin con la Corvette n°3 segna il miglior tempo sul giro della gara con 2:15.423.
Al passaggio 328 la n° 33 si ferma per cambio guidatore da Rosenblad a Pier Guidi che gira con ottimi tempi segnando anche il suo migliore tempo di gara con 2:16.297.
La quindicesima ora si chiude con la Corvette che sta recuperando terreno sulla vettura n°2 condotta da Lamy che gira con tempi superiori al 2:19.
1. Ramos/Müller/Van De Poele/Lamy – Maserati MC12 – 343 giri in 15:02:01.408
2. Gavin/Ruffier/Soulet/Longin – Corvette Z06 – a 10.247
3. Hezemans/Kumpen/Menten/Mollekens – Corvette Z06 – a 11.013
4. Pier Guidi/Lemeret/Vosse/Rosenblad – Maserati MC12 – a 16 giri
6. Bartels/Bertolini/Sarrazin/Negraõ – Maserati MC12 – a 68 giri
La Maserati MC12 n°2 di Ramos/Müller/Van De Poele/Lamy occupa la terza posizione.
Il quarto ottavo di gara inizia con la safety car in pista. Lamy, dopo il pit stop e cambio gomme, si riallinea con Gavin ed Hezemans alla testa della corsa approfittando del ritmo imposto dalla safety car.
All’1.31 si compie il primo, il più piccolo, se vogliamo, dei due “miracoli” che segnano la prima metà di gara. La vettura n°33, rimessa a nuovo dallo splendido lavoro del team che contemporaneamente continua a lavorare sulla n°1, rientra in pista con 11 giri di distacco.
Quando la safety car finalmente rientra, al 222° passaggio, Lamy ha ridotto il distacco dal duo di testa da 14 a 6 secondi, e continua a spingere sull’acceleratore facendo registrare il miglior tempo sul giro con 2:17.136. Dopo tre giri il gap si riduce ulteriormente a 1 secondo.
Al 237° passaggio la Corvette n°3 di Gavin va larga in una curva e viene superata da Hezemans, che rientra subito dopo per cedere il volante a Kumpen. Lamy, leader della corsa per un giro, rientra al 239° passaggio per cedere il volante a Van de Poele.
Al 243° passaggio Vosse, che aveva riportato in pista la n°33, rientra per un cambio gomme rimanendo in vettura per un secondo stint.
Dopo lo strabiliante lavoro dei meccanici che ininterrottamente per due ore si sono concentrati a “ricostruire” la vettura n°1 praticamente distrutta dall’incidente, al 249° passaggio torna in pista Andrea Bertolini, per rientrare subito il giro successivo lamentando una strana vibrazione al pedale del freno (la pedaliera era stata sostituita dopo l’incidente) e nel motore. Ma i meccanici del team non si perdono d’animo, e intervengono nuovamente sulla vettura che dieci minuti dopo, al 253° passaggio, si riunisce alla gara acclamata dall’applauso del box.
Al 262° passaggio Lamy con la n°2 sorpassa la Corvette n°3 di Gavin guadagnandosi il secondo posto. Quasi allo scoccare della metà gara, la vettura n°2 rientra per cambio gomme e rifornimento, con Müller che succede a Lamy al volante della vettura.
Ma la prima metà di gara si conclude nuovamente con la safety car in pista per la quarta volta.
1. Hezemans/Kumpen/Menten/Mollekens – Corvette Z06 – 271 giri in 12:03:40.268
2. Gavin/Ruffier/Soulet/Longin – Corvette Z06 – a 3.466
3. Ramos/Müller/Van De Poele/Lamy – Maserati MC12 – a 6.597
4. Pier Guidi/Lemeret/Vosse/Rosenblad – Maserati MC12 – a 11 giri
6. Bartels/Bertolini/Sarrazin/Negraõ – Maserati MC12 – a 67 giri
26/07/2009 – Spa-Francorchamps la situazione dopo 9 ore di gara
All’inizio della settima ora di gara, mentre la MC12 n°1 condotta da Negraõ è in testa seguita dalle due Corvette n°4 e n°3, ha un contatto con una vettura doppiata, la Porsche 911 GT3 n°60. A prima vista l’episodio sembra non avere conseguenze rilevanti, tanto che, dopo aver dato l’impressione di dover anticipare il pit stop, la vettura rimane in pista per altri 10 giri.
Tra il 177° e il 178° passaggio si fermano per il pit stop le due Corvette – la 4 effettua anche il cambio pilota – cedendo il secondo posto a Müller che risale dalla quarta posizione.
Al 179° passaggio rientra la vettura n°33 per cambio gomme, rifornimento e sostituzione del cofano a causa del malfunzionamento di un faro, con Pier Guidi che resta in vettura per un secondo stint.
Al giro successivo effettua la sua sosta la vettura n° 2, con Müller che cede il posto a Lamy, il quale rientra in seconda posizione.
E’ quindi la volta di Negraõ, che si ferma ai box per cedere la guida della n°1 a Bertolini. Dopo il pit stop il sassolese spinge fin da subito nel tentativo di recuperare nei confronti della Corvette di Gavin che conduce ora la gara.
Mentre una fitta nebbia scende sulla prima curva, si consuma il drammatico incidente che costringe Bertolini, appena sceso in pista dopo il cambio pilota, a rientrare ai box. E’ il 186° giro, appena passata la mezzanotte. A Pouhon, il campione in carica passa con la vettura sopra dell’olio perso da altri concorrenti, senza riuscire ad evitarlo, perde il controllo della MC12 ed esce di pista picchiando violentemente contro il guardrail a Fagnes. Maserati gravemente danneggiata, pilota fortunatamente illeso.
Andrea Bertolini fatica per riportare la vettura ai box, dove viene presa in consegna dai meccanici che, nelle successive due ore si adoperano in uno sforzo collettivo per riuscire a riportare la vettura in pista. Compromessa la possibilità di vincere, infatti, rimane fondamentale raccogliere punti per il campionato.
Mentre ancora il team di meccanici sta lavorando alacremente per rimettere in pista la n° 1, la n° 33 condotta in quel momento da Pier Guidi collide con un doppiato alla curva La Source, danneggiando la parte anteriore sinistra e dovendo percorrere un intero giro di pista per riuscire a rientrare ai box. Senza perdersi d’animo il team che già sta lavorando sulla n°1 prende in consegna anche questa vettura.
Allo scoccare della nona ora, con la gara ormai dominata dalle Corvette di n°3 e n°4, scende in pista la safety car che rimane in pista per oltre un’ora.
1. Gavin/Ruffier/Soulet/Longin – Corvette Z06 – 208 giri in 9:01:01.234
2. Hezemans/Kumpen/Menten/Mollekens – Corvette Z06 – a 14.552
3. Ramos/Müller/Van De Poele/Lamy – Maserati MC12 – a 3:03.039
4. Pier Guidi/Lemeret/Vosse/Rosenblad – Maserati MC12 – a 5 giri
6. Bartels/Bertolini/Sarrazin/Negraõ – Maserati MC12 – a 23 giri
La Maserati MC12 n°1 di Bartels/Bertolini/Sarrazin/Negraõ occupa la seconda posizione.
Il rientro della safety car, ventisei minuti dopo il suo ingresso in seguito all’incidente di Villeneuve, apre nuovamente le ostilità e le Maserati tornano ad essere grandi protagoniste. Con pista bagnata, le vetture modenesi sono le più veloci in pista e Sarrazin e Lemeret scalano velocemente la classifica portandosi rispettivamente al primo ed al secondo posto, con due sorpassi diversi nella dinamica ma ugualmente spettacolari ai danni di Kumpen. Anche Ramos si libera di Longin e guadagna la quarta posizione; il portoghese, non contento, cerca di riagguantare il terzo posto, girando circa un secondo al giro più veloce di Kumpen.
Al novantacinquesimo giro Ramos effettua il cambio con Eric Van de Poele, quando la pioggia ha smesso di scendere già da qualche decina di minuti (ma la pista rimane bagnata in alcuni punti) ed un pallido sole cerca di fare capolino tra le nuvole, regalando un suggestivo tramonto. Un giro più tardi, Lemeret cede il volante a Carl Rosenblad. Nel passaggio seguente è invece la volta di Sarrazin che, però, effettua doppio stint cambiando solo gli pneumatici (passando da quelli rain a quelli slick) ed effettuando il rifornimento.
La pista, infatti, si sta progressivamente asciugando e Jos Menten, che già da qualche tornata ha montato le gomme da asciutto, si ripropone prepotentemente tanto da passare addirittura in testa. Sarrazin, dopo aver trovato il feeling giusto con la pista e le gomme, riprende a girare molto velocemente e riduce il gap da Menten il quale commette un errore e scivola in seconda posizione.
Alle loro spalle, anche la Corvette di Soulet gira su tempi molto veloci e si issa in terza posizione, scavalcando sia Van de Poele che Rosenblad.
Al 126° passaggio, a venti minuti dallo scoccare della sesta ora di gara, Sarrazin effettua la sua sosta e cede il sedile a Negraõ; in precedenza, Müller era tornato al volante della MC12 n°2 e Vosse aveva rilevato Rosenblad. Il ritmo di Müller, che deve recuperare poco meno di un minuto a Soulet, è indiavolato, tanto che il tedesco è il più veloce in pista, girando anche un secondo e mezzo più veloce degli avversari.
Menten, nel frattempo, come fatto in precedenza con Sarrazin, sfrutta il vantaggio di poter contare su gomme più “calde” rispetto a quelle di Negraõ per portarsi in testa.
1. Hezemans/Kumpen/Menten/Mollekens – Corvette Z06 – 135 giri in 6:01:29.874
2. Bartels/Bertolini/Sarrazin/Negraõ – Maserati MC12 – a 14.141
3. Gavin/Ruffier/Soulet/Longin – Corvette Z06 – a 47.043
4. Ramos/Müller/Van De Poele/Lamy – Maserati MC12 – a 1:51.395
5. Pier Guidi/Lemeret/Vosse/Rosenblad – Maserati MC12 – a 1 giro
La Maserati MC12 n° 1 di Bartels/Bertolini/Sarrazin/Negraõ occupa la terza posizione.
È una feroce battaglia tra Corvette e Maserati quella che sta infiammando il pubblico nelle prime tre ore di gara. Le tre vetture modenesi e le tre gt americane si stanno confrontando ad altissimi livelli, iniziando di fatto una gara sprint che presumibilmente si concluderà solo con la bandiera a scacchi.
Una lotta dove anche il meteo ha voluto inserirsi, con un violento scroscio di pioggia una ventina di minuti dopo il via.
Gavin, con un inizio arrembante, è riuscito a costruirsi un buon margine di vantaggio su Andrea Bertolini e gli altri inseguitori, soprattutto in prossimità della prima sosta ai box. Alle loro spalle, staccati di una ventina di secondi, i protagonisti di un gruppetto piuttosto attivo in sorpassi e controsorpassi con Lamy (che al 27° giro aveva rilevato Müller), Hezemans, Bernoldi e Pier Guidi, racchiusi in sei secondi.
Al 55° giro un terribile incidente all’uscita dell’Eau Rouge della Corvette di Bernoldi, Maassen e Streit (con quest’ultimo alla guida) provocava l’ingresso della safety car e, contemporaneamente, delle vetture di testa in corsia box. Bartels rilevava Bertolini, Ramos sostituiva Lamy e Lemeret prendeva il posto di Pier Guidi. Dopo 22’ la safety car rientrava e, sotto il traguardo, transitavano Longin, Bartels, Ramos, Kumpen e Lemeret.
A tre minuti dallo scoccare della terza ora, la pioggia nuovamente torna protagonista con uno scroscio piuttosto violento nella zona che va da Pouhon all’Eau Rouge e questo provoca un incidente multiplo tra vetture di classe inferiore. Uno dei piloti costretti al ritiro è Jacques Villeneuve, uno dei piloti di maggior richiamo per questa gara. Tutte le vetture di punta, un’altra volta, rientrano ai box per montare le gomme da bagnato, approfittando anche dell’ingresso della safety car. Sarrazin subentra a Bartels.
1. Gavin/Ruffier/Soulet/Longin – Corvette Z06 – 71 giri in 3:06:52.989
2. Hezemans/Kumpen/Menten/Mollekens – Corvette Z06 – a 5.028
3. Bartels/Bertolini/Sarrazin/Negraõ – Maserati MC12 – a 8.598
4. Ramos/Müller/Van De Poele/Lamy – Maserati MC12 – a 16.371
5. Pier Guidi/Lemeret/Vosse/Rosenblad – Maserati MC12 – a 17.834
Partenza regolare per le vetture impegnate nella lunga maratona belga, con le Maserati subito in testa.
Sole e pista asciutta, anche se ancora umida in alcuni tratti, rappresentano uno scenario quasi inedito per le GT1 in questo weekend. Il via, avvenuto di fronte ai “vecchi” box, vede un ottimo spunto di Andrea Bertolini che passa Alessandro Pier Guidi quindi, nel corso del primo giro, attacca e supera anche Alex Müller. Alle sue spalle, tuttavia, si installa subito la Corvette di Enrique Bernoldi, scattato dalla quarta posizione.
Dopo tre giri, Andrea Bertolini guida la corsa con 0.568 di vantaggio su Bernoldi, 1.000 su Müller, 1.498 su Gavin e 2.149 su Pier Guidi.