FCA Heritage protagonista della “Vernasca Silver Flag 2017”

FCA Heritage protagonista della “Vernasca Silver Flag 2017”

Dal 16 al 18 giugno si svolgerà la “Vernasca Silver Flag 2017”, rievocazione storica della cronoscalata Castell’Arquato-Vernasca che fu disputata dal 1953 al 1972. Abbandonato il cronometro di una volta, oggi l’evento è strutturato in forma di “concorso dinamico di conservazione e restauro” – le auto sfilano su strada chiusa al traffico a velocità limitata – riservato a vetture da competizione costruite dalle origini dell’automobile fino ai primi anni degli anni 70.

Organizzata dal Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca, quest’anno la “Vernasca Silver Flag 2017” celebra le sue 22 edizioni. FCA Heritage, presente per la prima volta alla manifestazione con il proprio stand, parteciperà con preziosi esemplari storici dei brand Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth. È una conferma della particolare attenzione di FCA al mondo delle vetture storiche e agli eventi che valorizzano la tradizione sportiva dei suoi marchi italiani. Nello specifico si tratta dell’Alfa Romeo 33.2, della Fiat 525 SS, della Abarth SE010 2000 Sport e della Lancia D25. Al loro fianco, due apripista d’eccezione come l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio e il nuovo Abarth 124 spider.

Inoltre, è online il sito www.fcaheritage.com, dedicato al patrimonio del gruppo. Il portale è la vetrina sul web del reparto FCA Heritage e il punto di incontro di tutti coloro che desiderano saperne di più sulla storia, sugli eventi e sulle iniziative dedicate ai modelli d’epoca dei marchi italiani del gruppo FCA. In questo spazio gli appassionati e i proprietari di Fiat, Abarth, Lancia e Alfa Romeo d’epoca potranno scoprire servizi sempre nuovi, iscriversi a una newsletter dedicata e inviare una domanda online di emissione del certificato di origine. I possessori di Lancia e Abarth potranno inoltre ricorrere ai servizi di restauro e di emissione del certificato di autenticità messi a disposizione da FCA Heritage.

Alfa Romeo Tipo 33/2 Daytona (1968)

Dopo l’esperienza maturata con le Giulia TZ e TZ2, in Alfa Romeo rinasce il desiderio di tornare alle corse per vetture Sport che proprio negli anni Sessanta stanno vivendo un periodo di grande popolarità, con la categoria “due litri” contesa dai maggiori costruttori.
Il progetto di una nuova vettura viene quindi avviato a partire dal 1964 dalla Progettazione Alfa Romeo guidata da Orazio Satta Puliga, ed è sviluppato in particolare da Giuseppe Busso. Il telaio è costituito da tre grandi tubi in lega di alluminio disposti a formare una “H” asimmetrica. All’estremità anteriore è fissato un telaio a traliccio ottenuto con una sola fusione di magnesio, e al posteriore sono poste due “braccia”, anch’esse di magnesio. I serbatoi del carburante, in gomma, sono alloggiati all’interno dei tubi del telaio. Questa struttura pesa solamente 55 kg, per un peso in ordine di marcia di 580 kg. Il V8 di due litri, in lega di alluminio, ha distribuzione a quattro alberi a camme in testa, alimentazione a iniezione con pompa meccanica e doppia accensione. La potenza erogata nella versione definitiva è di 270 CV. La velocità massima varia dai 260 ai 300 km/h a seconda della configurazione aerodinamica.
Tuttavia, prima ancora che il motore, già progettato e costruito in Alfa Romeo, possa girare per la prima volta al banco, il progetto della 33 (il codice tipo è infatti 105.33) viene ceduto nel gennaio del 1966 da Giuseppe Luraghi all’Autodelta, non senza malumori dei tecnici Alfa. Intanto una vettura finita, ma con propulsore ancora provvisorio (il “bialbero” 1600 della TZ2), aveva girato a Balocco nell’inverno 1965.
La gestazione della 33 è lunga e complessa, soprattutto a causa del telaio innovativo, e il 1967, anno del debutto, si conclude con la vittoria alla gara in salita di Fléron, in Belgio. L’anno successivo, con una nuova carrozzeria chiusa, la 33 ottiene quindici vittorie assolute e sei di categoria, fra cui le 24 Ore di Daytona e Le Mans, concluse rispettivamente con i primi due e tre posti di classe. Sarà proprio il successo alla maratona americana a battezzare “Daytona” la versione: quella esposta viene allestita per il Museo dalla stessa Autodelta. Al termine della stagione la Tipo 33/2 aveva conquistato il Campionato Mondiale Sport Prototipi Marche in categoria 2 litri mentre per gli anni successivi il testimone sarebbe passato alla versione con propulsore 3 litri.

Fiat 525 SS (1929)

La realizzazione della Fiat 525SS, una veloce e lussuosa cabriolet costruita tra il 1929 e il 1931, si deve alla matita di Mario Revelli di Beaumont e all’abilità dei battilastra delle Carrozzerie Speciali Fiat. Il modello è derivato dalla Fiat 525 soprattutto per la parte meccanica con sospensioni ad assale rigido e ammortizzatori idraulici. Alcune modifiche, in rapporto ad un motore più potente, furono adottate nell’impianto frenante, dapprima sulle ruote posteriori e poi sulla trasmissione.
La carrozzeria, invece, richiama quella della Fiat 525S. Novità assoluta è il motore, potenziato rispetto alle versioni di serie sino a una cilindrata di 3739 cm3 e con una potenza massima di quasi 90 CV che consentivano alla vettura di raggiungere i 120 Km/h. La sigla “SS” era l’abbreviazione di “Supercompresso”, con riferimento ovviamente al motore. Il modello era costruito al Lingotto, dal 1929 al 1931, e pur avendo Fiat chiuso la Squadra Corse e rinunciato, nel 1927, alle competizioni sportive, alcune Fiat 525SS , condotte da equipaggi privati si distinsero in diverse gare, in particolare alla “Coppa delle Alpi” e alla “Mille Miglia”.

Lancia D 25 (1954)

Il modello nasce sulla scia del successo ottenuto, con la D 24, nella Carrera Panamericana del novembre 1953, successo che rinforza la convinzione, in particolare di Gianni Lancia e Vittorio Jano, di proseguire l’attività agonistica. Da notare che, di fatto, lo sviluppo progettuale della D 24 andò di pari passo con quello della D 50. In particolare, per la D 25 si puntò molto, in primo luogo, su un motore più potente e più performante, in grado di offrire anche buone garanzie anche sulla durata. Dopo alcuni studi e prove effettive si optò per un propulsore con 6 cilindri a V, una cilindrata di 3750 cm3 e una potenza massima di 305 CV. Il motore era alimentato tra 3 carburatori Weber 46. La vettura inoltre pesava circa 40 kg in meno rispetto alla D24. Anche il telaio, seppure derivato da quello della D 24, subì alcune modifiche, in particolare le sospensioni. Nella parte posteriore si applicò lo schema De Dion con biella longitudinale laterale e doppia balestra in grado di assicurare una maggiore stabilità all’assetto. Per quel che riguarda l’attività sportiva, va ricordato che una prima apparizione in una competizione risale al giugno del 1954 quando un motore D 25 allestì una D24, nel G. P. di Oporto, condotta da Ascari. Successivamente, nel settembre del 1954 tre D 25 furono iscritte al Tourist Trophy.

Il pubblico della “Vernasca Silver Flag 2017” potrà toccare con mano queste straordinarie vetture esposte nel paddock aperto a tutti, oltre a poterle vedere in azione sul percorso di gara che, snodandosi per circa nove chilometri tra salite e curve, da Castell’Arquato sale fino a raggiungere Vernasca. È questo il segreto della manifestazione, che ogni anno raccoglie l’ammirazione e il calore del pubblico confermando come queste automobili ancora oggi suscitino forti emozioni.

Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio

Al fianco di queste rarità delle collezioni ufficiali Alfa Romeo e Lancia sfileranno anche le nuove Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio Abarth 124 spider, cui spetterà l’onore di apripista della manifestazione: è il miglior modo per apprezzare il “fil rouge” indissolubile che esiste tra le vetture del passato e quelle di attuale produzione. La nuova Giulia è l’espressione più autentica del marchio, oltre che simbolo dell’eccellenza tecnologica e stilistica italiana. Alla “Vernasca Silver Flag 2017” sarà così possibile ammirare da vicino le sue linee sinuose 100% Made in Italy che introducono a una nuova dimensione automobilistica, dove la bellezza funzionale e dinamica nasce per raggiungere le migliori prestazioni, grazie anche alla perfetta distribuzione dei pesi, allo straordinario rapporto peso/potenza, alle soluzioni tecniche uniche e alla trazione posteriore. La Giulia, nella versione top di gamma contraddistinta dal leggendario Quadrifoglio, è equipaggiata con il nuovo motore 2.9 BiTurbo benzina da 510 CV – totalmente in alluminio e ispirato da tecnologie e competenze tecniche Ferrari – che assicura prestazioni straordinarie: velocità massima di 307 km/h, accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 3,9 secondi e una coppia massima di 600 Nm. Tra l’altro, sebbene i valori di potenza e coppia siano sensazionali, il 2.9 BiTurbo benzina “6 cilindri” è best in class nelle emissioni (198 g/km di CO2 con cambio manuale a 6 marce) ed è sorprendentemente efficiente nei consumi, grazie al sistema di disattivazione dei cilindri a controllo elettronico.

Abarth 124 spider

Spazio anche al nuovo Abarth 124 spider. Sviluppato grazie alla Squadra Corse Abarth, la vettura garantisce tutta l’emozione e la gioia di guidare che solo una vera spider può offrire. Inoltre, il modello Abarth incarna perfettamente i valori portanti del brand: prestazioni, cura artigianale ed eccellenza tecnica. In particolare, per un dinamismo eccezionale, l’Abarth 124 spider è dotato di differenziale autobloccante meccanico di serie. Si tratta di una dotazione tipica delle vetture sportive di alta gamma, che enfatizza il carattere dinamico di Abarth 124 spider. Inoltre, le sospensioni utilizzano uno schema a quadrilatero alto all’anteriore e un’architettura multilink a 5 bracci al posteriore, con nuovi ammortizzatori a taratura specifica appositamente studiata dalla Squadra Corse. Le masse sono concentrate all’interno del passo, anche grazie al motore installato dietro l’asse anteriore, per garantire un’agilità ottimale e un feeling di guida di livello superiore. La meccanica raffinata e l’impiego di materiali speciali hanno permesso di limitare il peso a soli 1.060 kg, per un rapporto peso/potenza di 6,2 kg/CV, il migliore della sua categoria. L’ottimale distribuzione dei pesi garantisce feedback e agilità eccellenti. Sotto il cofano, un potente motore turbo a quattro cilindri da 1,4 litri con tecnologia MultiAir che eroga 170 CV (circa 124 cavalli per litro) e 250 Nm di coppia, per una velocità massima di 232 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi con cambio manuale a sei marce. Il nuovo Abarth 124 spider è disponibile anche con il cambio automatico Sequenziale Sportivo Esseesse.

Torino, 13 giugno 2017

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