L’estate della Formula 1 si appresta ad essere da bollino rosso, causa anche allo strapotere devastante della Mercedes che sta creando non pochi problemi in casa di tutti i team, soprattutto ai motoristi concorrenti costretti ad una rincorsa da “mission impossible”. In particolare, i problemi di Honda e Renault, si stanno ripercuotendo in modo negativo sui risultati di McLaren e Red Bull.
MCLAREN-HONDA La situazione in casa del team di Woking non è certamente delle più felici. Dalle ultime interviste rilasciate da Ron Dennis ed Éric Boullier trapela una situazione nuova per un team blasonato come il loro, ma non certo una novità per quei piccoli team che per forza maggiore hanno dovuto affrontare per restare in Formula 1. Dennis ha dichiarato che un team come il suo non può di certo accontentarsi un motore cliente, poiché non gli garantirebbe la possibilità di lottare per la vittoria. Anche per questo è nata la sfida con Honda. Dall’altra parte però il suo Racing Director – Éric Boullier – si lamenta che senza i risultati è difficile trovare sponsor importanti. Dopo aver criticato a lungo i piccoli team, ora stanno provando cosa significa dover cercare sponsor occupando costantemente l’ultima posizione. Gli va bene che non devono pagarsi anche il propulsore. I piccoli team, come la Minardi, arrivavano a novembre ancora senza un motore (a pagamento), con le gomme da pagare e dovendo andare alla scoperta di nuove aziende, per poi subito l’attacco da parte del marketing dei top team (McLaren in primis). C’è sempre stata troppa presunzione e alcuni Team Principal non hanno mai voluto contenere i costi. E’ giunto il momento di fare mea-culpa. Contemporaneamente sembra sia stato avvistato un importante personaggio del passato McLaren dalle parti di Monaco… Che si stia cercando di coinvolgere qualcun’altro qualora la Honda non riuscisse a recuperare la competitività auspicata?
RED BULL- RENAULT Dall’altra abbiamo una Red Bull che osanna tranquillità nei confronti della Renault, nonostante i risultati sotto le aspettative. Per loro fortuna non hanno problemi economici poiché sono una realtà che si auto-sovvenziona. Lo stesso vale anche per la Toro Rosso. Resta il fatto che due realtà, coi conti in ordine, stanno soffrendo pesantemente sul fronte tecnico. Nei giorni scorsi Christian Horner ha dichiarato che la Red Bull è pronta a onorare il contratto nel 2016, ma che la pazienza non è il loro forte. Nel 2017 gli scenari potrebbero essere differenti.
FERRARI Inizia a trapelare un certo nervosismo. La vittoria conquistata in Malesia è arrivata troppo presto, alimentando illusioni. Tra il Team Principal Maurizio Arrivabene e Jamers Allison traspare poca serenità. Le novità non stanno dando i risultati sperati e le Mercedes si stanno allontanando. Di contro ci stiamo avvicinando velocemente a febbraio, ovvero quando le Power-Unit saranno da congelare. Si devono prendere velocemente delle decisioni importanti relative lo sviluppo della PU e, contemporaneamente, valutare la seconda guida.
Da questo panorama, tutt’altro che sereno, si intuisce che qualcosa non va. La Formula 1 però continua a vivere nel suo mondo dorato, come dimostrano le proposte approvate in ottica 2016 a Mexico City dal Consiglio Mondiale. Si è parlato di nuovi punteggi per la Superlicenza, del calendario con 21 gare e della semplificazione delle penalità. Intanto per quest’anno abbiamo perso il Gran Premio di Germania (fortunatamente tornerà in calendario l’anno prossimo). Parliamo di una nazione che è lo specchio della massima espressione nel Motor-sport (Mercedes campioni del Mondo F1, Audi e Porsche al top nel Mondiale Endurance, Volkswagen nei Rally e BMW in DTM) e nel settore produttivo, oltre ad essere il riferimento dell’economia mondiale. Nonostante tutto questo, niente Gp di F1…
Giancarlo Minardi
F1: Giancarlo Minardi dice la sua a metà stagione 2015
In Automobilismo, Formula 1L’estate della Formula 1 si appresta ad essere da bollino rosso, causa anche allo strapotere devastante della Mercedes che sta creando non pochi problemi in casa di tutti i team, soprattutto ai motoristi concorrenti costretti ad una rincorsa da “mission impossible”. In particolare, i problemi di Honda e Renault, si stanno ripercuotendo in modo negativo sui risultati di McLaren e Red Bull.
MCLAREN-HONDA La situazione in casa del team di Woking non è certamente delle più felici. Dalle ultime interviste rilasciate da Ron Dennis ed Éric Boullier trapela una situazione nuova per un team blasonato come il loro, ma non certo una novità per quei piccoli team che per forza maggiore hanno dovuto affrontare per restare in Formula 1. Dennis ha dichiarato che un team come il suo non può di certo accontentarsi un motore cliente, poiché non gli garantirebbe la possibilità di lottare per la vittoria. Anche per questo è nata la sfida con Honda. Dall’altra parte però il suo Racing Director – Éric Boullier – si lamenta che senza i risultati è difficile trovare sponsor importanti. Dopo aver criticato a lungo i piccoli team, ora stanno provando cosa significa dover cercare sponsor occupando costantemente l’ultima posizione. Gli va bene che non devono pagarsi anche il propulsore. I piccoli team, come la Minardi, arrivavano a novembre ancora senza un motore (a pagamento), con le gomme da pagare e dovendo andare alla scoperta di nuove aziende, per poi subito l’attacco da parte del marketing dei top team (McLaren in primis). C’è sempre stata troppa presunzione e alcuni Team Principal non hanno mai voluto contenere i costi. E’ giunto il momento di fare mea-culpa. Contemporaneamente sembra sia stato avvistato un importante personaggio del passato McLaren dalle parti di Monaco… Che si stia cercando di coinvolgere qualcun’altro qualora la Honda non riuscisse a recuperare la competitività auspicata?
RED BULL- RENAULT Dall’altra abbiamo una Red Bull che osanna tranquillità nei confronti della Renault, nonostante i risultati sotto le aspettative. Per loro fortuna non hanno problemi economici poiché sono una realtà che si auto-sovvenziona. Lo stesso vale anche per la Toro Rosso. Resta il fatto che due realtà, coi conti in ordine, stanno soffrendo pesantemente sul fronte tecnico. Nei giorni scorsi Christian Horner ha dichiarato che la Red Bull è pronta a onorare il contratto nel 2016, ma che la pazienza non è il loro forte. Nel 2017 gli scenari potrebbero essere differenti.
FERRARI Inizia a trapelare un certo nervosismo. La vittoria conquistata in Malesia è arrivata troppo presto, alimentando illusioni. Tra il Team Principal Maurizio Arrivabene e Jamers Allison traspare poca serenità. Le novità non stanno dando i risultati sperati e le Mercedes si stanno allontanando. Di contro ci stiamo avvicinando velocemente a febbraio, ovvero quando le Power-Unit saranno da congelare. Si devono prendere velocemente delle decisioni importanti relative lo sviluppo della PU e, contemporaneamente, valutare la seconda guida.
Da questo panorama, tutt’altro che sereno, si intuisce che qualcosa non va. La Formula 1 però continua a vivere nel suo mondo dorato, come dimostrano le proposte approvate in ottica 2016 a Mexico City dal Consiglio Mondiale. Si è parlato di nuovi punteggi per la Superlicenza, del calendario con 21 gare e della semplificazione delle penalità. Intanto per quest’anno abbiamo perso il Gran Premio di Germania (fortunatamente tornerà in calendario l’anno prossimo). Parliamo di una nazione che è lo specchio della massima espressione nel Motor-sport (Mercedes campioni del Mondo F1, Audi e Porsche al top nel Mondiale Endurance, Volkswagen nei Rally e BMW in DTM) e nel settore produttivo, oltre ad essere il riferimento dell’economia mondiale. Nonostante tutto questo, niente Gp di F1…
Giancarlo Minardi
Edo Nic
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