Dal 17 maggio in mostra le foto conservate dal Revs Institute in Florida
1000 MIGLIA BY MAILANDER
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L’esposizione riunisce una selezione di scatti realizzati da Rodolfo Mailander, grande fotografo degli anni ’50 dell’automobile.
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Si tratta del primo frutto di un sodalizio tra la Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica e i 4 principali poli museali dell’auto in Italia: Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, Museo Mille Miglia di Brescia, Museo Nicolis di Villafranca di Verona e Museo Fratelli Cozzi di Legnano.
Brescia, 16 maggio 2024. Un’avvincente narrazione ambientata nell’Italia postbellica, quando una competizione automobilistica divenne un vero e proprio fenomeno culturale: questa è 1000 Miglia by Mailander, l’inedita mostra che racchiude alcuni dei più significativi scatti realizzati da Rodolfo Mailander, fotoreporter e poi responsabile delle relazioni internazionali per FIAT. A 100 anni dalla sua nascita, l’esposizione racconta il trait d’union tra cultura, società e mondo automobilistico, offrendo ai visitatori uno spaccato di un Paese unito dalla passione per le corse.
Aperta al pubblico da domani, venerdì 17 maggio 2024, la mostra propone un viaggio a tappe in pieno stile 1000 Miglia, coinvolgendo quattro dei principali poli museali dell’auto in Italia – Museo Mille Miglia di Brescia, Museo Nicolis di Villafranca di Verona, Museo Fratelli Cozzi di Legnano e, a partire dal 6 giugno 2024, Museo Nazionale dell’Automobile di Torino – e la Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica in un unico progetto. Primo frutto di questo sodalizio inedito, l’esposizione offrirà in ciascun museo una selezione di immagini che Rodolfo “Rudy” Mailander ha realizzato con la sua Leica alla “corsa più bella al mondo”. Scatti di assoluto pregio, eccezionalmente concessi dal prestigioso Revs Institute in Florida, per dar vita ad uno spaccato storico e culturale di cui la 1000 Miglia è al contempo protagonista e contesto.
“Questa mostra rappresenta un’iniziativa di grande pregio e valore culturale”, dichiara Vincenzo Leanza, direttore di ACI Storico. “È davvero meritevole questa sinergia tra quattro grandi musei e la Fondazione Macaluso, che supera i confini geografici mettendo a terra un progetto comune di promozione e valorizzazione della storia dell’automobile. Una proposta, realizzata da cinque donne dell’automobile, in piena sintonia con i valori che ACI e ACI Storico intendono portare avanti”.
Un’esposizione inedita di cui i visitatori potranno ammirare una parte in ciascuno dei 4 poli museali: al Mille Miglia, Nicolis e Fratelli Cozzi fino al 13 ottobre, mentre al MAUTO fino al 29 settembre.
“Quando ho saputo di questa iniziativa straordinaria, non ho esitato un istante a sostenerla”, spiega Nataša Grom Jerina, presidente della commissione Cultura e Gioventù di FIVA. “Le fotografie di Mailander ci trasportano in un viaggio unico nel mondo delle corse automobilistiche, catturando non solo l’essenza delle auto, ma anche delle persone che le rendono vive. È un vero privilegio essere parte di questa esposizione, che rappresenta un legame tangibile tra la cultura generale e il mondo affascinante dell’automobilismo. Ringrazio di cuore il team e i musei automobilistici italiani per aver reso possibile questo evento straordinario”.
La mostra 1000 Miglia by Mailander. Fotografie dal 1951 al 1954
Quelli in mostra sono gli scatti che “Rudy” Mailander ha realizzato dal 1951 al 1954 alla 1000 Miglia, competizione che ha rivestito un ruolo chiave non solo nello sviluppo dell’industria automobilistica e nel motorsport, ma anche nella definizione dell’identità italiana nel dopoguerra. L’obiettivo della Leica di Mailander diventa così una finestra su un passaggio cruciale della storia dell’Italia, permettendoci di rivivere la rinascita delle grandi ambizioni di una nazione, attraverso quella che aveva smesso di essere una semplice corsa di auto.
La sua maestria e il suo occhio, che ricordano quelli di un direttore della fotografia alle prese con inquadrature cinematografiche, hanno dato vita ad un reportage di immagini che evocano il cinema del Neorealismo: le figure eroiche dei piloti vengono immortalate in momenti conviviali, intimi, fuori dalla tensione della gara; intorno a loro, la folla diventa parte integrante della scena, persone comuni come attori nel “dramma” della gara. Ma a differenza del Neorealismo, lo sguardo è leggero: nelle foto vediamo una società unita dalla passione per le corse, la rinascita delle auto sportive italiane, la partecipazione alla gara del regista Roberto Rossellini e di videomaker hollywoodiani, i Marzotto, il cui stile giovane ed elegante soppianta le tute polverose preferite dalla generazione prebellica.
Passeggiando tra gli scatti in esposizione al Museo Mille Miglia, osserviamo la carrozzeria delle auto da corsa, firmata dai grandi designer e dagli artisti, diventare meno utilitaristica e più elegante. Assistiamo a una gara che cresce in popolarità, con un sempre maggiore numero di piloti, celebrità e giornalisti stranieri; il carattere puramente italiano dell’evento, che prende il via nello splendido contesto offerto da Piazza Vittoria di Brescia, lascia il posto a sempre più partecipanti internazionali.
Protagoniste della selezione di immagini esposte al Museo Nazionale dell’Automobile (MAUTO) sono le grandi personalità del mondo automobilistico ritratte alla 1000 Miglia da Rudy: piloti, team manager, ingegneri, giornalisti, tecnici. Enzo Ferrari, Juan Manuel Fangio, Stirling Moss, Alberto Ascari, la pilota Gilberte Thirion sono solo alcuni dei volti immortalati nei tanti momenti della gara, sia durante la competizione, che nel dietro le quinte.
Al Museo Nicolis il focus si stringe sui fratelli Marzotto: figli di una famiglia di industriali di Valdagno, parteciparono spesso alla 1000 Miglia negli anni ’50, quasi sempre su Ferrari. Nel 1953, Giannino Marzotto vinse per la seconda volta nella sua vita la corsa, con una Ferrari 340 MM. La Marzotto produceva filati e vestiti, peculiarità che permise ai fratelli di distinguersi in gara anche per lo stile: la loro eleganza moderna annunciava un’era di esuberanza e ottimismo.
È l’Alfa Romeo, invece, la protagonista delle fotografie al Museo Fratelli Cozzi. Nel 1952 e 1953, quando l’Alfa si ritira dalla Formula 1, il suo pilota di punta Juan Manuel Fangio passa alle gare su strada e diventa protagonista della 1000 Miglia. In questi anni, la casa di Arese si posiziona spesso ai primi 10 posti: ma è soprattutto la bellezza delle vetture ad attrarre l’obiettivo di Rudy.
La vita di Rodolfo Mailander (1923-2008) è tutta segnata dalla passione per le automobili. Inizia a fotografarle a soli 18 anni e già nel dopoguerra è l’inviato di importanti riviste automobilistiche, tra cui le prestigiose Automobil Revue e Auto Motor und Sport. Dal 1950 al 1955, Mailander utilizza la sua Leica per catturare con straordinaria chiarezza la rinascita delle corse in Europa.
La padronanza delle lingue, la competenza tecnica e la conoscenza diretta dei protagonisti dell’epoca lo portano quindi a Stoccarda alla Daimler-Benz (Mercedes), come direttore delle relazioni esterne e dell’ufficio stampa. Nel 1960, si trasferisce a Torino per assumere il ruolo di direttore delle relazioni internazionali in Fiat; qui lavorerà per quasi 30 anni, dei quali buona parte come direttore di Presidenza a fianco dell’Avvocato Giovanni Agnelli e del Dottor Umberto Agnelli.
Il Revs Istitute
Il Revs Institute è una risorsa globale senza scopo di lucro per la comunità di studiosi di auto storiche. La sua missione è preservare l’automobile come lascito tangibile e come lente per comprendere il passato. L’istituto è noto per il suo museo a Naples, in Florida, dove sono esposte le oltre 100 auto delle Miles Collier Collections.
Nella sua sede è custodito inoltre l’archivio con documenti originali e oltre 2 milioni di fotografie, una biblioteca con oltre 26.000 libri e 200.000 periodici legati alla storia dell’automobile, una struttura didattica per il programma di formazione continua RevsEd e un’officina che mantiene funzionante ogni vettura del museo.
L’Ente custodisce anche la Rodolfo Mailander Photograph Collection, di cui ha digitalizzato i 30.869 negativi di Mailander, mettendo a disposizione tutte le immagini online nella propria Biblioteca Digitale.