Il patron Mario Carlo Baccaglini: “Siamo molto soddisfatti. La decisione di fare la fiera nonostante il grande momento di difficoltà ed incertezza del settore è stata una scelta vincente. Buona l’affluenza di un pubblico particolarmente sensibile e appassionato e la partecipazione dei tanti collezionisti ed esperti dell’auto classica. L’alta qualità degli espositori ha fatto il resto, sia per quanto riguarda i commenti positivi che per le vendite e l’avvio di trattative interessanti”.
Padova, 25 ottobre. Poteva essere travolta, cancellata, e invece si è fatta questa 37esima edizione di Auto e Moto d’Epoca 2020 a Padova. E il clima che si respira tra i padiglioni e gli stand è positivo. Forse nessuno si aspettava di vedere tanti visitatori dati i tempi. Ma Covid-19 non ha fermato i numerosi appassionati e curiosi amanti dell’auto storica. Un piccolo successo per gli organizzatori e partner di questa edizione 2020.
La bellezza, il genio artigianale, la cura del dettaglio hanno fatto dimenticare per un attimo le notizie sulla situazione sanitaria, malgrado le rigide misure di sicurezza messe in atto: il rilevamento della temperatura all’ingresso, il distanziamento, i controlli severissimi, l’obbligo di mascherina al chiuso e all’aperto, il liquido igienizzante ovunque.
Soddisfatti gli organizzatori di Intermeeting che nelle parole di Mario Carlo Baccaglini “rivendicano” la posizione di eccellenza conquistata a livello internazionale in tutti questi anni dalla manifestazione: “A Padova è la passione a farla da padrona, vero cuore di tutto il salone. L’ottimo risultato di questa edizione particolare premia la capacità di trasmettere emozioni grazie alla qualità degli espositori presenti, alle mostre che raccontano un passato importante di eccellenza e genio, all’odore che si respira tra i padiglioni osservando le auto che hanno fatto la storia e ancora oggi riescono quasi a raccontare il loro passaggio …”.
La sua è solo una delle voci che si rallegrano della riuscita di questa kermesse. Dello stesso tenore anche la dichiarazione di Luca Veronesi, Direttore Generale della Fiera di Padova: “Siamo molto contenti che la fiera si sia fatta. Un esempio per il settore fieristico. Abbiamo dimostrato che si può fare un evento di questa portata in assoluta sicurezza e con un’altissima qualità”.
Mai come quest’anno la presenza delle moto è stata così importante, in particolare con la mostra L’uomo che ha sconfitto i giganti che ha attirato moltissimi cultori e giovani al padiglione 4. Come racconta Genesio Bevilacqua, fondatore della scuderia Althea Racing e Museo Moto dei Miti: “Dietro ogni moto c’è il talento di tutte le persone che l’hanno accompagnata: un patrimonio di storia industriale ed eccellenze umane. È questa cultura che ho voluto raccontare per la prima volta ad Auto e Moto d’Epoca. Per noi essere qui significa mostrare agli appassionati un orizzonte più grande, nel quale auto e moto procedono affiancate nel cuore degli appassionati. È stato bellissimo assistere all’emozione di chi ha riconosciuto negli esemplari esposti a Padova proprio i modelli reali che ha visto correre o dei quali ha sentito parlare per anni. Il motorismo storico e sportivo è un bene inestimabile, in buona parte ancora da scoprire dal grande pubblico dei collezionisti. Con la nostra presenza a Padova abbiamo fatto un passo importante per raggiungerli”.
“Dopo tutto quello che è successo, soprattutto negli ultimi giorni, non ha senso cercare di trarre indicazioni statistiche sull’andamento del mercato – dice Daniele Turrisi, esperto internazionale e membro della commissione prezzi di Ruoteclassiche – Il vero, grande valore di Padova 2020 è esserci stati: un segnale di forza e, da parte degli espositori, anche di gratitudine verso una fiera che ha fatto crescere l’intero settore”. Una posizione confermata anche dal dealer Ezio Perletti di AutoClass: “Padova è sempre la più bella nonostante l’inevitabile calo di vendite e di pubblico straniero legato al Covid. Aspettiamo con fiducia il 2021 per essere di nuovo qui: alla terza fiera più importante al mondo”.
Appuntamento dunque al 2021 dopo questa prova di ricognizione, sperando in un giro senza pit-stop!