di maurizio ferrero.
Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) ha conferma l’acquisizione nel Regolamento ONU n. 92 delle linee guida messe a punto dall’associazione Europea dei Costruttori di Motocicli (ACEM), in collaborazione con i principali operatori del settore degli scarichi aftermarket, per limitare le emissioni sonore dei motocicli.
Il lavoro portato avanti fin dal 2023 anche dall’associazione internazionale IMMA, da ANCMA stessa, oltre che sostenuto anche dalle principali aziende del settore (Akrapovic, Arrow, Giannelli, Lafranconi, LeoVince, MIVV e SC-Project), aveva come obiettivo quello di evitare interpretazioni divergenti e non efficaci delle norme antimanomissione dei silenziatori di scarico e chiariva i requisiti tecnici per garantire la robustezza delle soluzioni di fissaggio dei deflettori silenziatori e dei dB-killer, al fine di impedirne la facile rimozione.
Tra le novità, accanto allo stop alla rimozione selvaggia del dB-killer dal silenziatore, compaiono nella norma omologativa ONU anche indicazioni ben precise circa le procedure antimanomissione dei software, ove presenti sugli scarichi.
Il presidente di ANCMA Mariano Roman ha sottolineato “l’impegno e la partecipazione delle aziende italiane del settore, che rappresentano qualità e un’eccellenza produttiva riconosciuta in Europa e nel mondo. La mobilitazione responsabile dei produttori è un segnale molto importante, che rafforza tutta la filiera, l’immagine e la cultura motociclistica”.
Soddisfatto anche il Segretario Generale dell’ACEM Antonio Perlot, che ha evidenziato come “l’adozione delle nuove disposizioni antimanomissione segni un passo importante per garantire che i sistemi di scarico sostitutivi non originali dei motocicli soddisfino gli attuali standard normativi”.
“Questo positivo passo avanti – ha aggiunto Perlot – rafforzerà le misure contro il rumore eccessivo, L’ACEM rimane impegnata a sostenere un’attuazione armonizzata, lavorando a fianco delle autorità e degli operatori del settore per garantire la conformità e preservare un motociclismo responsabile”.
Photo credits: Ufficio stampa Triumph motorcycle